Dopo il quinotto, giusto che potevo inventarmi l'amarantotto ovvero l'amaranto cotto a risotto ;-D!!!!
Non è un cereale in quanto appartiene appartenente alla famiglia delle amarantacee e quindi è perfetto per chi soffre di celiachia o deve stare attento al glutine. Originario del Centro America è stato per secoli alla base dell'alimentazione di Atzechi e Inca, poi è stato riscoperto prima come pianta ornamentale poi come alimento.
L'amaranto è ricchissimo in proteine, sali minerali, fibre e in lisina, un aminoacido essenziale (per gli occhi in particolare).
Si trova nei negozi bio.
Ho fatto un abbinamento con le lenticchie di castelluccio per aumentare ancora di più la portata proteica. Un consiglio: l'amaranto tende a essere gelatinoso, per ovviare un pochino a ciò si può tostarlo a secco per 1 minuto in una padella poi farlo raffreddare e cuocerlo. Occhio a non farlo scoppiettare perché si può magicamente trasformare in una sorta di pop corn ;-))
1 tazza di amaranto
1/2 tazza di lenticchie di Castelluccio
1 carota
2 scalogni
2 foglie di salvia
rosmarino
brodo vegetale qb
1/2 bicchiere di vino bianco
3 cucchiai di olio extra vergine
sale
pepe
Sciacquate per bene l'amaranto, poi tostatelo e mettetelo da parte. Sciacquate le lenticchie (quelle di Castelluccio non hanno bisogno di ammollo).
Tritate cipolla e scalogni e poi fateli soffriggere nell'olio, unite l'amaranto, le lenticchie e dopo qualche minuto unite il vino bianco. Poi prodecedete come in un normale risotto fino a cottura. Unite le erbe tritate, aggiustate di sale e mantecate se volete con 1 cucchiaio di olio e 1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie (se non con quello che vi pare o anche con nulla). Una macinata di pepe prima di servire, se piace.