martedì, febbraio 27, 2007

Il muffin della vita: il muffin di tofu



e non potevo limitarmi ai muffin dolci ... ecco i muffin salati e di tofu!!!!!

Ottimo modo per riciclare verdure ... c'è pochissima farina e per questo vi consiglio di usare i pirottini di carta usa e getta o quelli in silicone così da sfornarli meglio.
Sono leggerissimi, quasi privi di grassi, ricchi in proteine vegetali e quindi adattissimi anche a chi ha problemi di peso. Perfetti anche per i lunch box.

Ricordate il 1 marzo di andare a votare da Canny il miglior muffin!!!!! ;-) e se li fate prima è ancora meglio!
Questo meme mi è proprio piaciuto!

Per 8/9 muffin

1 scalogno
1 tazza di pisellini surgelati
1 topinambur
1 confezione di silk tofu
1/2 cucchiaino di curcuma (o zafferano)
1/2 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaio scarso di tahina
2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
2 cucchiai abbondanti di maizena (altrimenti usate la normale farina)
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di salsa di soia

Affettate lo scalogno e fatelo stufare in pentola con il mezzo cucchiaio di olio, poi unite i pisellini e il topinambur pelato e tagliato a cubettini. Coprite con mezzo mestolo di acqua e fate cuocere coperto. Unite la salsa di soia e fate raffreddare.
In una ciotola mettete il tofu, la maizena, la curcuma, la tahina, il lievito e il prezzemolo. Mescolate finoa ottenre un composto liscio e poi unite le verdure. Ungete gli stampini e riempiteli con il composto. Se encessario aggiustate di sale e poi cuocete in forno caldo a 180° per 40/50 minuti controllando che non si bruci la superficie. Fate raffreddare prima di toglere dagli stampini. Ottimi anche freddi.

lunedì, febbraio 26, 2007

Il muffin della vita: mele, cramberries e nocciole



Faccio i meme forse due volte all'anno (pigrizia e petulanza ;-)) ma il meme di Canny sui muffin mi entusiasma per diversi motivi:
- faccio un dolce, cosa che non mi capita spesso
- faccio un dolce che mi piace parecchio
- faccio un dolce per la colazione delle prossime mattine
- faccio un dolce macrobiotico, buono e non cartonoso ;-))
- faccio un dolce e uso le mie nuovissime tovagliette ;-)) (battuta a uso privato, sorry!)

Se vi piace questa ricetta potete persino votarla...il meme infatti diventerà un pdf ed è un mini concorso (si vota il 1° marzo ;-DDD)

GRAZIE CANNY!


per 14 muffin:

400 gr di farina 0
100 cc di olio di mais bio e spremuto a freddo
100 cc di sciroppo d'acero o malto di riso
1 bustina di cremor tartaro (o lievito per dolci)
3 mele gialle grandi (o 4 piccole)
3 cucchiai di nocciole tritate a coltello
3 cucchiai di cramberries (o mirtilli congelati)

Miscelate farina, lievito e nocciole in una ciotola.
Mettete a mollo i cramberries per 10 minuti in acqua calda.
In una seconda ciotola grattuggiare le mele e unite il malto e l'olio.
Unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e infine unite i cramberries.
Riempite fino a 3/4 gli stampini da muffin (io non vado d'accordo con il silicone quindi uso gli stampini usa e getta o la teglia apposita) e cuocete in forno caldo a 180° per 25 minuti.
Spennellate la superficie con una miscela fatta di 1 cucchiaio di sciroppo d'acero o malto e 2 cucchiai di acqua per renderli lucidi e fate raffreddare su una gratella.

PS Terry come vedi dalla foto: li ho!!!!!

venerdì, febbraio 23, 2007

Un quasi classico: il castagnaccio



Il castagnaccio è uno di quei dolci che per me sono simbolo di vera coccola. Dolce ma non troppo, bassino, morbido, ne posso mangiare a quintalate ... ovvio devono piacere le castagne, ma non ho mai capito perché ma il castagnaccio suscita o amore esagerato o disgusto totale nelle stesse persone che sono poi in grado di ingoiarsi un montblanc intero ;-))). Ha poi il vantaggio di essere dolce al naturale e di essere comodo da trasportare. Certo non è un dolce dieticissimo e questa non è proprio una versione originale ... ;-)) Di versioni di castagnaccio ne ho comunque prodotte diverse e in questa ho usato il latte di riso proprio per evitare le lamentele di quelli che dicono che è troppo poco dolce.


300 gr di farina di castagne
latte di riso qb
4 cucchiai di olio
due cucchiai di pinoli
2 cucchiai di mandorle tritate finissime
qualche ago di rosmarino
1 pizzico di sale

Miscelate farina di castagne, sale, mandorle tritate e latte di riso fino a ottenere una pastella liscia e abbastanza liquida.
In una teglia versate l'olio e poi la pastella, che non deve essere più alta di 1 cm e mezzo. Cospargete la superficie di aghi di rosmarino e pinoli e cuocete in forno caldo a 180° fino a quando sulla superficie non si formeranno delle crepe.

giovedì, febbraio 22, 2007

Cime saltate



Le cime di rapa mi piacciono parecchio così come tutte le verdure amare.
Ottime per il fegato, così come per chi soffre di attacchi di nausea o gastrite (i cibi amari diminuiscono e sedano gli acidi dello stomaco), soprattutto in primavera e visto che siamo in primavera forzata da novembre ... son andate benissimo per tutto il pseudoinverno.
Le cime poi van con tutto (come gli abitini neri ;-)): pasta, riso, minestra e pure da sole sono fantastiche.

500 gr di cime di rapa
8 pomodorini secchi
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di mollica di pane
1 peperoncino secco (opzionale)

Pulite le cime conservando i gambi che userete in altre ricette. Tagliatele a pezzi e fatele stufare in pentola con la sola acqua rimasta sulle foglie da risciacquo e un pizzico di sale.
In un'altra pentola fate tostare a seccoil pane, poi toglietelo e mettete olio, peproncino, aglio e pomodori secchi, scaldate bene poi unitevi le cime cotte e fate saltare per qualche minuto. Prima di servire cospargete con il pane.

mercoledì, febbraio 21, 2007

Misteri al forno



Cosa sono????
Patate? Nooooooooooooo!
Patate dolci? Nooooooooo (già fatte ;-))
Topinambur? OH YES!!!!!

Fase di cucina pigrissima ... i topinambur al forno sono velocissimi a prepararsi e si associano bene a qualunque proteina dal seitan al merluzzo alle aringhe (molto pigra ;-DDD).
Dedicata a tutti i topinambur-dipendenti...

5 topinambur grandi
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaio d'acqua
1/2 cucchiaino di aceto balsamico tradizionale
2 cucchiai di pane grattugiato mescolato a prezzemolo e aglio
sale

Pelate i topinambur, metteteli in acqua acidulata con limone mentre li tagliate a pezzetti per evitare che anneriscano.
In una ciotola grande miscelate bene olio, acqua e aceto. Metteteci i topinambur e mescolate bene in modo che tutti i pezzetti siano velati dal condimento.
Versate il tutto in una teglia da forno, cospargete di pane grattuggiato e fate cuocere per 45 minuti/1 ora in fono caldo a 180° . Di tanto in tanto date una girata ai topinambur in modo che si cuociano bene e non si bruciacchino troppo.

martedì, febbraio 20, 2007

Il puré



Sento già urla di disgusto e risate provenire da mezza blogosfera e soprattutto da zone di comari!!!! Pazienza....;-))

Lo so è un rischio piazzare il purè, ma l'ho fatto con patate dolci e patate normali e poi all'uomo macrobiotico a metà piace parecchio e ci vuole così poco per farlo felice ;-)))
Avviso: per lui ci metto un cucchiaio di margarina di soia Provamel, ottima e completamente bio (il burro proprio non lo compro ... diventerebbe rancido, manco all'UMM piace). per me invece metto dell'ottimo olio di oliva extra vergine.

500 gr di patate dolci e normali rosse
350 ml metà acqua metà latte di soia non zuccherato
sale
noce moscata grattugiata
1 cucchiaio abbondante di panna di soia
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva

Procedimento uguale per tutti i pure. Cuocete le patate, sbucciatele, schiacciatele con uno schiacciapatate e poi mettele in una pentola con il latte di soia, l'acqua e un pizzico di sale. Portate a bollore mescolando sempre con una certa energia fino a quando non avrà una consistenza morbida e lucida. Sul finale mantecate con la panna di soia e l'olio (se volete anche del lievito alimentare) o margarina.

giovedì, febbraio 15, 2007

Lunch box ... di giovedì


Settimana corta e lunchbox di giovedì!
La luce al mattino comincia ad essere decente ... non fatemi pensare al fatto che fra un mese riavremo quell'idiozia dell'ora legale: mi sta antipatica da sempre e non mi interessano tutte le motivazioni del mondo...
Per rispondere a chi me lo chiede sovente: anche se le foto le faccio al mattino e anche se a me non fa nessun effetto e ho magiato spesso aringhe appena sveglia, non cucino mai alle 7 perché l'uomo macro a metà sopporta a malapena l'odore della marmellata ;-D
Sopra: dahl, cavolfiori al vapore con salsina, affettato di seitan (ognuno ha le sue debolezze, a me piace parecchio)

mercoledì, febbraio 14, 2007

Il giorno della pizza



Manie panettiere e finisco per avere pizza a quintali in giro e nel surgelatore ;-DDD
e non mi dispiace per nulla, tanto più che mi risolve il problema lunch box.

La ricetta della pizza l'ho messa, ma la vario spesso quindi....la ripropopongo!!!
Due tipi di pizza, stesso procedimento, una sola variazione (ricetta elaborata e sperimentata più volte dopo gironzolamenti vari su coquinaria, gennarino etc e almeno un paio di libri)

La sera prima

500 gr di farina (metà 0, metà integrale)
2 gr di lievito di birra secco (5 gr se fresco)
250 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di malto d'orzo

Sciogliete il lievito di birra e il malto in 1/2 bicchiere d'acqua tiepida, togliendoli dal totale. Aspettate che faccia le bolle poi unitelo al resto degli ingredienti e impastate fino a ottenere una palla liscia ed elastica. Sbattetela per bene sulla spianatoia e poi fatela lievitare fino al raddoppio in una ciotola leggermente unta e coperta. Ricavatene delle palline (o una sola se volete fare una pizza gigante), ungetene la superficie, mettetele in scatoline chiuse e separate (o nella pellicola avvolte ben strette) e piazzatele nella parte bassa del frigo.

Il giorno dopo

Le palline lieviteranno nonostante il freddo e questa seconda lievitazione lentissima renderà la pizza meno pesante. Possono stare nel frigo anche 48 ore.
Tre ore prima di fare la pizza, toglietele le palline dal frigo e riportatele a temperatura ambiente.
Se volete una pizza sottile e croccante, stendetele sulla teglia, condite con quello che più vi piace e infornate a 220à, meglio se avete la pietra refrattaria nel forno.
Se volete una pizza alta, stendetele e fate lievitare almeno un'ora, poi condite e infornate.

Per i condimenti: quello che vi pare, domenica ho sperimentato persino il tofu-feta e aglio (da vampiro ;-DD) e devo dire che mi è piaciuto.

martedì, febbraio 13, 2007

Quinotto o quini e bisi



A volte non sono petulante ma peggio... mi piace il rischio di far capottare le "comari" ;-D
Per qualche giorno c'è stata un florilegio di post su uno dei miei risotti preferiti (anche se poco piemontese) il "risi e bisi" (a est e a ovest) che ovviamente mangio senza formaggio tra le espressioni orripilate di mia madre.
Ieri mi è caduto lo sguardo sui barattoli che stazionano sopra il forno e c'era lei: la quinoa!!!!
e così mi è venuto un pensiero malefico: il quinotto!!!!
e datosi che un giretto da Picard (grazie pip!!!) aveva prodotto non solo grandi quantità di pesce ma anche piselli finissimi ottimi: i quini e bisi!!!!

1 tazza abbondante di pisellini finissimi surgelati
1 tazza e 1/2 di quinoa
2 scalogni
acqua qb
1 cucchiaino abbondante di dado casalingo
1 cucchiaio scarso di lievito alimentare (molto opzionale)
1/2 bicchiere di vino bianco
3 cucchiai di olio di oliva extra vergine leggero

Sciacquate velocemente la quinoa. Fate il brodo con una manciatina di piselli e il dado casalingo o mettendo sedano, carota e cipolla a cuocere per un'oretta. In una pentola da risotto fate scaldare l'olio e soffriggetevi gli scalogni tritati fini. Dopo qualche minuto unitevi il resto dei piselli ancora surgelati (erano così piccolini che cuocerli a parte aveva poco senso) e poi la quinoa. Fate impregnare bene e poi sfumate con il vino. Fate assorbire e poi aggiungete il brodo man mano fino a cottura. Io manteco con un cucchiaio d'olio e il lievito alimentare ma chi non è macrobiotico/vegetariano o vegano, faccia un po' come gli pare ;-D.

lunedì, febbraio 12, 2007

Pane a fantasia



Questo mi è venuto in mente un giorno in cui qualcuno (du cui non faccio il nome ;-DD) mi ha chiesto un pane da "metto tutto nell'impastatrice senza tante balle..."
E dato che non avevo più un grammo di pane in tutta casa e volevo evitare di andare a farmi rapinare dal panettiere sotto casa, che tra l'altro fa un pane a dir poco pessimo e ha pure il coraggio di scrivere "pane fatto con lievito naturale"....sull'onda del pane della signora Grant, in un'ora e mezza ho sfornato un pane profumato, morbido e adatto a ogni uso, dai patè alla colazione.
Ho fatto un misto di farine e fiocchi di cerali e così ho anche utilizzato quei fondini di pacchetto che mi guardavano disperati dalla dispensa. Potete farlo anche di sola farina 0 o di sola farina integrale.

100 gr di farina di segale
100 gr di farina 0
80 gr di farina di farro
80 gr di fiocchi di cereali misti
1 cucchiaione di malto d'orzo
2 gr di lievito di birra secco (5 di lievito fresco)
300 ml di acqua tiepida 1
1/2 cucchiaino di sale fino

Nell'impastatrice o in una ciotola mischiate le farine e il lievito (se secco, altrimenti scioglietelo bene in qualche cucchiaio di acqua tiepida, tolti dal totale) . Aggiungete l'acqua e il malto e impastate con forza per 5/8 minuti. L'impasto sarà morbidissimo e quindi non sarà necessario lavorarlo sulla spianatoia. Mettetelo in una teglia da pancarrè o plumcake e fate lievitare coperto e in luogo caldo (anche sul termosifone) fino a quando non sarà a un cm dal bordo.
Cuocete in forno caldo a 200° per 20 minuti, poi toglietelo dalla forma e fatelo cuocere ancora per 15 minuti o fino a quando il fondo non suonerà vuoto.

venerdì, febbraio 09, 2007

Lunchbox....rieccoli



Era un po' di tempo che non comparivano e non perché mi sia improvvisamente convertita al cibo da bar, ma perchè alle 8 del mattino la luce è talmente pessima che fare foto è impossibile (e non posso di certo mettermi a fare foto al cibo in ufficio ;-)) già mi considerano parecchio strana...).
Tra l'altro ho convertito al lunch box pure l'uomo macrobiotico a metà, che dopo anni di pizze, insalatone e panini ha deciso che preferisce concedersi una passeggiata e risparmiare denaro.
Non è ancora così sfacciato da portarsi i cavoli come faccio io, ma è sulla buona strada ;-)))
Per le amiche preoccupate: non si è trasformato nell'uomo tutto macrobiotico ;-DD continuate pure a regalargli salami e marmellate!!!

Sopra: i
cavoletti di Ruth, zaru soba e tofu affumicato con senape al balsamico
Sotto: pasta e fagioli e cime di rapa saltate.

mercoledì, febbraio 07, 2007

Club del wok: Noodles al tofu affumicato e verdure



Noodles...slurp! Tutta la pasta lunga mi piace parecchio e una recente visita da Khatay ha fatto sì che me ne ritrovassi almeno 5 tipi differenti in dispensa (e in frigo....)
Questi sono i noodles cinesi di grano, fatti a nido. Si piazzano in acqua bollente e si "lanciano" nel wok ;-D
Verdure, tofu affumicato, qualche goccia di salsa di soia e sakè ne hanno fatto una cena perfetta. Una tazzona di zuppa di miso ha completato il tutto.

4 nidi di noodles
1 carota
1 scalogno
1 pugno di spinaci
1 costa di sedano
150 gr di tofu affumicato a cubettini
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di sakè
1/2 cucchiaino di semi di sesamo tostati

Cuocete i noodles e scolateli per bne. Nel wok già caldo mettete olio, soia e acqua poi aggiungete tutte le verdure tagliate a cubetti piccoli piccoli e il tofu, fate cuocere per qualche minuto poi sfumate con il sakè. Unite i noodles e fate saltare per 5 minuti. Servite con semi di sesamo.

martedì, febbraio 06, 2007

Panini semi dolci


Le Simili imperversano tra Francia e Spagna ... le loro ricette son perfette (anche se io dimezzo sempre le dosi di lievito...ma si sa è una mia fissazione ;-D)
L'ho già detto in un'altra occasione: ho frequentato più di un loro corso e sono impressionanti per energia, cultura e capacità, un amore per il pane e l'insegnamento che non ha uguali, niente segreti o astuzie non spiegate...cosa che fa sì che i loro libri sono fra i miei più frequenti regali da qualche anno. E ripetendomi: non chiedetemi date e luoghi dei loro corsi, non le so ;-)
I panini semidolci sono quelli che hanno reso felici le mie feste da bambina e che per anni hanno fatto parte della mia colazione mattuttina.
E visto che pure in quel di Salamanca stamattina si fa colazione a panini semidolci potrete sbizzarrirvi nel provare tutte e due le ricette.
La versione Simili spagnola è perfetta, vengono buoni, buoni, leggermente dolci, profumati e vi porterà indietro con gli anni (l'ho provata, son macrobiotica, mica rigida e folle ;-DD) .
La mia versione è invece la versione della testona. Quando ho fatto il primo corso con queste due donne speciali, mi han consentito di metterci l'olio (tra l'altro la ricetta con olio c'è anche nel loro libro) ma mi han vietato di sostituire lo zucchero... l'ho fatto lo stesso, per me, con risultati ottimi!
500 gr di farina 0 manitoba
200 gr circa di acqua
3 gr lievito di birra secco
75 gr di olio extra vergine leggero o di olio di mais
1/2 cucchiano di sale
50 gr di malto di riso
Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenre un impasto morbido ed elastico. Lavoratelo a lungo e battetelo per bene sulla spianatoia poi fate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola leggermente unta e coperta da un telo umido fino a quando non sarà raddopiata di volume.
Senza lavorare troppo la pasta prendetene dei pezzetti e fatene delle palline. Mettetele su una placca da forno e lasciatele raddoppiare di nuovo. Cuocete i panini in forno caldo a 200° per 15/20 minuti a seconda delle dimensioni.
Son ideali da congelare e tirare fuori la mattina per la colazione.

lunedì, febbraio 05, 2007

Zuppa d'orzo e cime di rapa



A volte mi dimentico (forse sarebbe meglio dire spesso) di ciò che compro e questo accade con vestiti, cd e cibo e lascio le cose come a preder il loro posto in casa o nel mio armadio per tempi non calcolabili. Poi un discorso, un articolo o una foto me li portano alla mente e li riesumo...ecco con il cibo non è molto furbo ;-D
L'orzo giaceva nella dispensa da almeno un mese insieme a dei fantastici fagioli lamon ... ma così mi pareva il solito orzotto che mia madre fa da anni per cui ci ho meditato un intero sabato ;-))). Il non voler buttar via i gabi duri delle cime di rape mi ha dato un'idea diavolesca che si è rivelata molto gustosa ;-D
Ora due litri di zuppa sono nel freezer: vediamo quanto sarà il loro tempo di invecchiamento.

150 gr di fagioli lamon (o normali borlotti) secchi
2 cm di alga kombu
2 scalogni
200 gr di orzo
250 gr di gambi di cime di rapa
1 cucchiaino di dado casalingo
2 cucchiai di olio extra vergine
acqua qb
pepe nero

I gambi di cime di rapa possono essere sostituiti dalla catalogna e presuppongono che usiate le foglie per ricette più interessanti come la pasta con le cime. Taglieteli a tocchetti piccoli.
Mettete a bagno i fagioli con la kombu in acqua fredda per una notte, poi cuoceteli a pressione per 20 minuti a partire dal fischio. Scolateli e teneteli da parte.
In una pentola scaldate l'olio e fate soffrigere gli scalogni tritati, aggiungete le cime di rapa e saltatele per qualche minuto poi l'orzo. Fate insaporire per bene poi unite acqua calda a coprire e il dado casalingo e lasciate cuocere aggiungendo acqua se necessario (deve essere brodosa...)
Verso la fine della cottura unite i fagioli in modo che non vi risulteranno ancora interi e non disfatti completamente.
Predete un paio di mestoli di zuppa e frullateli fino a ridurre il tutto a crema e rimettete nella pentola. Questo servirà ad addensare la zuppa e renderla vellutata e morbida. Non frullate tutta la zuppa...
Aggiustate di sale e servite con del pepe nero macinato al momento.

giovedì, febbraio 01, 2007

Club del wok: carote e topinambur saltati





Iniziamo bene febbraio con il club del wok....e cosa strana una ricetta ispiratami dalla Cucina Italiana. E' un giornale che non compro mai ma era un regalo per un'amica. So che non è carino (è come presentar un dono usato...), ma l'ho sfogliato e mi è caduto l'occhio su una ricetta con i topinambur. Un paio di variazioni macrobiotiche non cambiano una ricetta decisamente gustosa!
Questo tubero è una delle mie fonti di gioia invernali: sa di carciofo, è morbido al palato, non ha lo spine e non lascia le unghie nere ;-D

3 topinambur
2 carote
1 spicchio di aglio
3 cucchiai di mollica di pane raffermo
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
sale

Pelate topinambur e carote e tagliateli a tocchetti piccoli piccoli. Tostate la mollica nel wok a secco e mettetela da parte. Versate 1 cucchiaio d'olio nel wok, e poi le carote e i topinambur. Saltate il tuto per qualche minuto, poi salate, coprite con un coperchio e fate stufare le verdure (non fatele però stracuocere). Scoperchiate, fate asciugare bene le verdure e poi togliete dal wok. Versate il resto dell'olio, unite lo spicchio d'aglio, fate insaporire poi unite la mollica di pane e le verdure e saltate per alcuni minuti. Ottime calde, tiepide o anche fredde magari su una fetta di pane bruscettato o con il riso integrale bollito.