martedì, marzo 17, 2009

Pane nero con erbe libanesi




















Tipico del mio risveglio primaverile è la lentezza mattutina, la voglia di starmene fuori invece che chiusa in ufficio, fotografare i progressi giornalieri dei miei fiori e fare almeno un mese di rigida colazione macrobiotica rigenerante e depurativa a base di riso integrale, alghe, umeboshi (averne ancora un chilo original japanese aiuta...) .
A colazione tendo a variare di più, sempre macrobioticamente parlando ;-), ma per due/quattro settimane è utile depurare il fegato (organo primaverile per eccellenza) e non appesantirlo con prodotti a base di farine cotte in forno, in particolare la mattina.

E così nella mia totale follia primaverile cosa vi propongo? Un bel panone nero con tante erbe profumate.
;-DDDD Beh lo si può metter tra le ricette da fare per la pasqua, con olio buono e salsine può essere un ottimo antipasto o idea per il pic nic di pasquetta.
Le erbe libanesi o za’tar, sono un mix di origani (ce ne sono di differenti), timo e sale che si può trovare nei negozi etnici e che mischiato all'olio serve per condire il pane.
A me piace in modo imbarazzante tanto che l'ho messo un po' ovunque all'inizio cuscus, hummus o solo con la tahina giusto per stare in linea con la tradizione ... poi son passata alle sperimentazioni e quindi l'ho messo direttamente nel pane e in un pane tipicamente nordico come il pane nero ;)
Ne è uscito un pane godurioso che ha profumato la casa per ore.

250 gr di farina integrale
250 di farina di segale
300 gr di acqua tiepida
3/4 gr lievito secco o 10 di fresco
4 cucchiai di za’tar
1/2 cucchiaino di sale

Miscelate le farine, le erbe e il lievito. unite l'acqua e impastate dando il tempo alla farina di assorbire l'acqua. All'inizio l'acqua vi parrà eccessiva, non unite altra farina però, impastate con calma e forza - il pane ha bisogno di tempo - e piano piano l'impasto vi si staccherà dalle dita e acquisterà la giusta consistenza. Mettetelo in una ciotola unta, copritelo con un panno umido e fatelo raddoppiare di volume. Rompete la lievitazione, impastate bene e date la forma che preferite.
Fate raddoppiare ancora l'impasto e poi cuocetelo in forno caldo a 200° per 40 minuti o fino a quando il fondo non suonerà vuoto.

23 commenti:

Anonimo ha detto...

ma patataaaa!!!
finite le umeboshi?!...ma tanto se non ho capito male, torni in Jap a far danni! :-))))

P.S.
ma dare della patata ad una "macrobioticista" è offensivo? :D

aloha

La Signora Laura ha detto...

Mi hai incuriosito con ste erbe libanesi....le cercherò!! Non amo molto l'umeboshi...però dai, se non torni in Jap io ci vado in viaggio di nozze e te ne porto 1 altro kg! :)

Saretta ha detto...

Interessante il discorso del fegato.cosa suggerisci di fare oltre alla colazione che già descrivi?
Grazie mille
Saretta

Petula ha detto...

moka...no finite, ne ho ancora quasi un chilo ;-DDD
vero! torneremo a breve e farò danni mirati (comincia a fare una lista anche tu...)
dammi della patata taro!!!


laura...grazie!!! terrò presente per il futuro ;-* ricordati di assaggiare le umeboshi là, son molto diverse e diversificate come le nostre olive.

saretta...il discorso del fegato lo riprenderò nel prossimo post ;-) così soddisferò qualche curiosità.

Saretta ha detto...

Grazie mille, mi sarebbe molto utile!:)

Gingi ha detto...

petula delle meraviglie! seguo da tempo silente il tuo blog, che adoro per ricette (estetica e qualità) e condivisione di scelte alimentari (un po' più ondivaga io, ma comunque...). ma ora il richiamo dello za'tar è troppo forte per non risponedere: da anni frequento israele e medio oriente e le scorpacciate di pita con za'tar sono di routine! l'ultima volta ho comprato un sacchetto di za'tar secco senza aromi (i classici sesamo e limone) in un mitico negozio di spezie di un mitico yemenita, ma non sapevo tanto che farci: e tu mi illumini! non dico che ci farò il pane, ma aggiungerlo agli impasti delle torte salate, be' questa è un'idea geniale... grazie!

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! il pane nero lo facciamo anche noi..ha un gusto tutto particolare, ma che si accompagna benissimo ad ogni piatto!
bacioni

Anonimo ha detto...

Ciao Petula,

seguo da anni la macrobiotica e volevo sapere, avendo notato miglioramenti enormi togliendo i farinacei cotti al forno, come si fa però a resistere al profumo del pane. Perchè fosse per me vivrei di quello... solo che effettivamente, per quanto consumi solo quello bio ed integrale, il mio meridiano di milza-pancreas ne sente subito gli effetti nocivi...help!
Volevo sapere la tua esperienza a riguardo

Grazie e complimentoni!

Ale

Petula ha detto...

gingi...che meraviglia! le mie arrivano dirette dal libano invece ;)

Manu e silvia ... :-)

ale ... fare a meno del pane non me lo sogno nemmeno; l'ho tolto all'inizio ma per poco e per cura, non siamo giapponesi e non lo diventeremo mai per quanti sforzi si possa fare. lo limito e/o lo elimino solo per periodi molto brevi. preferisco il pane a pasta acida e fatto in casa, di rado lo compro e non ne mangio dei chili ma mi piace e non concepisco la vita come una sofferenza ;-).
per calmare il mio meridiano di fegato (son un legno/fuoco...) oltre all'alimentazione e ai rimedi uso quasi dieci anni il tai chi tanto che da più di due anni lo insegno ;-))
l'alimentazione fa tanto ma non può risolvere tutto, necessario è agire su vari fronti ... agopuntura e shiatzu son altri due metodi molto validi per i fegatini nervosi e contratti ;-)

Anonimo ha detto...

petulina, è con immensa tristezza nel cuore (macrobiotico) che ti comunico, dopo tre lunghi anni di slanci verticali ed effervescenti volute, la morte della mia paste madre.
;-(
un suicidio o un omicidio? su questo ci sarebbe da indagare...

Giulia ha detto...

Curioso, unire le due tradizioni, del nord e del medioriente!
Mi sembra davvero allettante!

Isafragola ha detto...

Bellissimo pane! L'abbinamento con le erbe libanesi mi ingolosisce. Aspeto il post sul fegato con curiosità.

Anonimo ha detto...

...brava a mangiar l'ume al mattino...io mi sto pappando amasake di avena ogni mattina...non resisto, è troppo buono...e ti chiedevo un macro_consiglio su questo alimento...sempre super cmq il tuo blog!

Petula ha detto...

cobrizo...periodaccio per le paste madri! toccherà rifarle con il caldo ;-DDD

Lisette ha detto...

Ciao, bella ricetta!a proposito di pasta madre, me ne hanno donato un po' e oggi provo a fare la tua focaccia postata tempo fa..speriamo bene..sono emozionatissima ;-)))

Lisette ha detto...

Ciao Petula,ho bisogno del tuo aiuto! poco fa ho fatto la tua focaccia pulbblicata il 21 nov. 06, la focacciona della dani ma..mi sono venuti una marea di dubbi,allora io ho in frigo 300 gr circa di pasta madre, per fare la tua focaccia ne ho usati 150, come indichi tu nella ricetta..e l'altra metà della pasta madre l'ho messa in frigo..ma dubbio atroce, prima di fare la focaccia avrei dovuto rinfrescarla? ossia impastarla con uguale peso in farina metà peso in acqua ecc..(nota:qs operazione l'ho fatta ieri e la metà in eccesso l'ho buttata)..ora la pasta madre che ho rimesso in frigo morirà?:-(, e se no devo rinfrescarla al + presto?
allora se non capito male, OGNI VOLTA che la uso devo prima rinfrescarla, poi staccare un pezzo fare pane e l'altro pezzo rimetterlo in frigo? è cosi' che funziona? poi quando dici di sciogliere il lievito madre nel'acqua e olio (in qs caso) vuol dire proprio scioglierlo tutto, ossia ridurlo a un liquido? grazie mille, scusa se ho divagato.

Petula ha detto...

robertav...l'amasake è ottimo soprattutto in inverno soprattutto se d'avena (molto riscaldante), ora bisognerebbe alleggerire un pochino e cambiare proprio come la primavera. mai mangiare la stessa cosa se non per brevi periodi e di cura. ;-)

lisette...se la pasta madre l'hai rinfrescata da poco no, se invece giace lì da una settimana o dieci giorni allora sì altrimenti come farebbe a rigenerarsi??? sì, devi ridurla a un liquido. ;-)
ti consiglio di leggere per intero il post sulla pasta madre, è spiegato per bene tutto il procedimento per i rinfreschi.

lelli ha detto...

ciao petula seguo il tuo blog da poco ma lo trovo molto interessante , solo che ogni tanto ho dei dubbi sopratutto nell'utilizzo delle farine , io sono allergica a quella di frumento e solitamente utilizzo quella di kamut , ora per fare il pane libanese credi che potrei sostituire la farina co quella di kamut?

Petula ha detto...

lelli...prova ;-) la farina di kamut l'ho usata di rado. se puoi, mescolala alla segale e aumento di un paio di grammi il lievito secco (la scarsa presenza i glutine rende lenta e meno voluminosa la lievitazione).

lelli ha detto...

grazie Petula !!!!!! In settimana sperimento :)

Isafragola ha detto...

Ciao Petula,
spero che mi risponderai anche se è passato un po' di tempo da quando hai pubblicato questo post. Please...

Ho fatto il tuo pane con le stesse dosi di farine e tre cucchiai di semi di finocchio al posto delle erbe libanesi. Come lievito ho usato 100 gr di pasta madre. L'ho fatto lievitare in forno spento per 4 ore, rotto la lievitazione e lasciato di nuovo lievitare tutta la notte, cioè nove ore.
Mi è venuto un bel pane ma piuttosto acido. E' normale? La madre mi sembrava a posto. La farina di segale è già acida di suo? E' la prima volta che la uso e non ne ho idea.
Stavo pensando di rifarlo con il lievito di birra per vedere se cambia qualcosa. Che ne dici?

Petula ha detto...

credo che sia un caso di eccesso di lievitazione....troppe ore, di solito ne possono bastare meno di 9 a meno di metterlo a lievitare nel frigo in modo da evitare la fermentazione. ;)

Isafragola ha detto...

Grazie Petula terrò presente per la prossima volta :-) Buon Natale