mercoledì, maggio 31, 2006

Tortellini di pane
















Questi li avevo fatti per Natale ma mi piace l'idea di riproporli per i picnic o grigliate del ponte del 2 giugno (sandra se ti azzardi a urlare "anche questi anche questi" non ti invito più ;-DD). Io mi sono dilettata nel far la forma del tortellino imparata a un corso di cucina ma potete fare tutte le forme di pasta ripiena che vi vengono in ment...son molto divertenti e spariscono in meno di 5 minuti.
Potete anche sbizzarrirvi con i ripieni, dal tofu con le olive al salmone affumicato frullato con un po' di mostarda piccante.
Buon fine settimana...spero sole che il sole spettacolare di oggi mi accompagni fino a lunedì ;-)

250 gr di farina 0
250 gr di farina integrale macinata fine
230 gr di acqua tiepida
2 gr di lievito di birra secco o 5 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di malto d'orzo
2 cucchiai di oliosale
200 gr di firm tofu
2 cucchiai di lievito di birra in scaglie (disidratato)
patè di olive o di pomodori secchi (o tutti e due)
1 pizzico di timo o origano secchi
olive, carciofini, cipolline, acciughe.....

Miscelate le farine precedentemente setacciate, sciogliete il lievito, l'olio e il malto nell'acqua tiepida, lavorate con forza per almeno dieci minuti (il sale mettetelo per ultimo) fino a ottenere una pasta morbida ma abbastanza asciutta. Lasciate lievitare coperto fino al raddoppio in un posto caldo. Nel frattempo mettete il tofu in un blender, unite un paio i cucchiai di pesto di olive o di pomodori secchi e frullate fino ottenere un patè (non troppo umido). Rompete la lievitazione della pasta, lavoratela 5 minuti e fate delle sfoglie sottili usando la macchinetta o il mattarello.
Tagliate dei quadrati, poneteci sopra un cucchiaio di paté, un pezzeto di oliva, di acciuga e poi chiudete con altra pasta, sigillate i bordi e ponete su una teglia. Spennellate i tortelli con una soluzione di acqua e olio e cuocete in forno per 10 minuti a 200°. SI mangiano tiepidi o freddi.

martedì, maggio 30, 2006

Porri alla besciamella



Questa è una ricetta di una facilità quasi imbarazzante ma con la quale si può fare una gran figura, in più mi dà l'occasione di spiegare la besciamella vegana.
Non ho mai amato molto la beesciamella tradizionale e l'ho sempre considerata, come la panna, spesso un salva-sapore di piatti non venuti in modo eccezionale, ma in effetti questa versione con le verdure o la pasta avanzata è fantastica. L'ho "rifilata" in varie occasioni a non macro/vegan/vegetariani e non si sono mai accorti della differenza con la besciamella tradizionale. In abbinamento ai porri (una delle verdure per cui impazzisco e che mi consolano della mancanza della zucca) è goduriosissima.
Avviso: non può essere fatta con il latte di riso o di avena che sono troppo dolci di natura.

3 porri
1/2 litro di latte di soia non zuccherato
1 cucchiaio e 1/2 di farina integrale
olio di mais qb
sale
1 bustina di zafferano

Pulite i porri e tagliateli a pezzi lunghi una decina di cm e poi a metà. Disponeteli in una teglia da forno. Scaldate il latte di soia. A parte mescolate la farina con l'olio fino a ottenere una pappetta morbida. Versatela nel latte caldo e mescolate con la frusta per almeno 5 minuti o fino a quando non comincerà a rassodarsi. Salate e aggiungete lo zafferano. Versate la besciamella sui porri e cuocete in forno a 180° per 20/30 minuti.

lunedì, maggio 29, 2006

Mash di patate e cipolle caramellate



Questo può essere un ottima alternativa alla polenta per le polpette di venerdì.
Corretto abbinamento delle patate con una verdura dolce come le cipolle e una proteina animale ovvero equilibrio fra sodio (merluzzo) e potassio (patate...oltre alla loro ben nota acidità) e coccola per lo stomaco con le cipolle caramellate.
Il discorso su patate, pomodori e melanzane ovvero solanace&C ve l'ho fatto talmente tante volte che avreste dovuto impararlo ;-DDD Vi dico solo una cosa la macrobiotica è la ricerca di equilibrio in tutto.

3 patate
3 cipolle rosse
2 cucchiai di malto
2 cucchiai di olio
1 cucchiaio di acidulato di riso o aceto di mele
sale
pepe rosa

Affettate sottili le cipolle e mettetele in una pentola con l'olio, un pizzico di sale e due cucchiai di acqua. Dopo dieci minuti aggiungete l'acidulato e il malto e fate cuocere a fuoco dolce fino a quando le cipolle non avranno assunto la consistenza di una crema e si saranno scurite.
A parte bollite le patate, pelate e schiacciatele con una forchetta o lo schiaccia patate (no blender o passaverdure). In una padella mettete un filo di olio e versatevi le patate e poi le cipolle. Mescolate bene, correggete di sale, macinate qualche bacca di pepe rosa e servite tiepide.

venerdì, maggio 26, 2006

Polpette di pesce e polenta: una follia pre-estiva






















E' la mia polpetta pacman!!! E la mia versione dei terribili bastoncini di merluzzo che sono stati uno dei miei pochi contatti con il pesce fino ai 12 anni.
E un insieme abbastanza yang e riscaldante, ma sono entrambe ottime per lo stomaco e per i bambini, morbide e tiepide. Le polpette potete sia friggerle sia cuocerle in forno e accompagnarle con del basmati integrale o con una purea di fave. In più sono veloci da fare e si può usare il merluzzo surgelato.
Io ho fatto la polenta che con un clima non invernale pare un assurdo ma io ci vado matta e sono capace di mangiarla anche a ferragosto (magari abbrustolita sulla griglia).

Di norma ne faccio una quantità industriale in modo da poterla riutilizzare i giorni seguenti tagliandola a fette e scaldandola in una padella.

400 gr di merluzzo fresco
1/2 spicchio di aglio
3 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di senape dolce
2 acciughe
4 cucchiai di latte di cocco
1 cucchiaio di salsa di soia
2 cucchiai di pistacchi di bronte
2 fette di pane vecchio
1 cucchiaio di fiocchi di avena

400 gr di farina di mais integrale
1.5 litri di acqua
1 cucchaio di olio extra vergine
1 cucchiaio di sale grosso

Avviate la polenta nell'apposito paiolo elettrico, nel bimby o in una normale e capace pentola: fate bollire l'acqua con olio e sale, poi versate a pioggia la farina e cuocete per 40 minuti continuando a mescolare.
In un mixer triturate grossolanamente pistacchi, pane e fiocchi d'avena e mettete da parte. Nello stesso mixer metter tutti gli altri ingredienti e frullare fino a ottenere un composto morbido, ma compatto. Con il composto di pesce fate tante polpettine e passatele nel mix di pane, pistacchi e avena in modo da fare una bella copertura. Friggetele in olio di sesamo (o in forno a 180° rigirandole un paio di volte) e servitele subito con la polenta.

giovedì, maggio 25, 2006

Tofu strapazzato



E' un classico della cucina "veloce" vegana e macrobiotica.
L'aspetto inganna sul serio e si può scambiare per uova strapazzate ;-) il gusto e gli effetti non sono però quelli delle uova. A me piacciono pure la mattina e a temperatura ambiante. Ottime per il mitico "brunch da milanese" o quando avete bisogno di svuotare il frigo. Al contrario delle uova, il tofu si conserva per un paio di giorni..si può fare anche senza verdure.

Questi splendidi (mi piacciono esteticamente ;-)) gallino-prodotti sono una delle cose più yang e contraente che sia in giro. Andrebbero mangiate con molto moderazione e non solo per un discorso di colesterolo, ma perché tendono a irrigidire il corpo e a intasare il fegato. Vi ritrovare con problemi di muscolatura contratta, dolori cervicali o simili: ditemi quante uova mangiate in una settimana e ricordate di leggere le etichette (valgono anche le uova in polvere...) ;-DD

1/2 panetto di firm tofu
4 zucchine
1 scalogno
1 cucchiaino di curcuma
2 cucchiai di olio extra vergine
sale
pepe

Affettate sottile lo scalogno e stufatelo in padella con l'olio. Unite le zucchine tagliate a julienne e saltatele per qualche minuto. A parte sbriciolate il tofu con le mani e poi aggiungetelo alle zucchine. Fate cuocere per 5 minuti e infine unite la curcuma. Mescolate delicatamente in modo che tutto assuma un bel colore giallo, aggiustate di sale e pepe macinato al momento.

mercoledì, maggio 24, 2006

Caponata di carciofi



Questa la si fa la sera e la si mangia il giorno dopo, pena il perdersi il vero sapore di questa caponata. Perfetta in questi giorni in cui le temperature paiono impazzite e a Milano mancano i monsoni per avere un perfetto ambiente Viet Nam...ma entro mattinata sarò accontentata.

Quando ho visto i carciofini freschi mi è venuta in mente questa ricetta, merito di un'altra coqui di ferro la sicililiana Cindy, che conto di conoscere entro pochi giorni ,-)).
Macrobioticamente modificata (ho tolto pomodori e zucchero) è un ottimo contorno oppure un pranzo da ufficio. Si conserva tre giorni in frigo migliorando sempre di più.

15 carciofini freschi
2 cipolle rosse medie
1 sedano
1 cucchiaio di malto di riso
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di acidulato di riso o aceto di mele
una manciata di capperi sotto sale
una manciata di olive nere denocciolate
qualche foglia di basilico
acqua qb
sale

Pulite e tagliate a spicchi i carciofi, immergendoli in una soluzione di acqua e limone per evitare che anneriscano. Stufateli in 1 cucchiaio di olio con un pizzico di sale aggiungendo acqua se si asciugassero troppo. Toglieteli dalla pentola e metteteli in una zuppiera. Affettate le cipolle e il sedano e stufateli nell'olio rimasto, con un pizzico di sale e qualche cucchiaio di acqua. A cottura quasi ultimata unite l'acidulato, il malto, i capperi e le olive. Fate cuocere per altri dieci minuti e poi metteteli nella medesima zuppiera dei carciofi. Mescolate, aggiungete il basilico spezzettato con le mani e mettete in frigo o al fresco per almeno 24 ore. Servite a temperatura ambiente.

martedì, maggio 23, 2006

Pane d'avena



In questi giorni sono alla ricerca di ricette di pane sfiziose e non troppo elaborate perché ho poco tempo o meglio troppo da cucinare.
Mi serviva un pane che lievitasse mentre stavo facendo altro e fosse pronto per la cena e mi sono venuti in aiuto i soliti americani: rivista e corretta questa è la ricetta di Nic di Bakingsheet.
Questo pane ha un profumo e un sapore delizioso ed è perfetto a colazione.
Ho usato i fiocchi d'avena precotti ma potete sostituirli con quelli piccoli... per chi non lo sapesse i fiocchi d'avena vengono venduti in diverse "pezzature", grandi, medi e piccoli.
Evidente che la pasta madre viene solo rinfrescata e ripiazzata in frigo in attesa di fine settimana pigri e senza sole (spero molto rari) ... in caso contrario farà vacanza ;-D

2 tazze e 1/2 di farina integrale
1/2 tazza di fiocchi d'avena precotti
3 gr di lievito di birra secco
1 tazza di acqua tiepida
1 cucchiaino di sale
3 cucchiai di malto d'orzo

Miscelate in una ciotola farina e fiocchi d'avena e unite il lievito secco. Sciogliete il malto nell'acqua e unite il tutto alla farina. Impastate unendo alla fine il sale. L'impasto risulterà molto appiccicoso. Ungete uno stampo da pancarré o pluncake, versateci l'impasto e livellatelo con un cucchiaio bagnato. Coprite con una pellicola e lasciate lievitare in luogo tiepido fino a quando non avrà raggiunto il bordo dello stampo. Distribuite un cucchiaio di fiocchi avena sulla superficie e infornate a 200° per 30 minuti, poi togliete dallo stampo e rimettete in forno per altri dieci minuti così da cuocere bene anche il fondo.

lunedì, maggio 22, 2006

Focaccine di compleanno



Tutte per Sandrina... per il compleanno mancato causa tempo orrendo e grigissimo!!!! Sigh! Mi farò perdonare ;-DD
Lo so che sei a dieta ma l'unica cosa che era rimasta in dispensa era la farina...
Solita ricetta..stavolta con il rosmarino. Ho ricavato delle focaccine dal primo impasto e messe a lievitare dopo averle cosparse con la mistura di acqua e olio.

venerdì, maggio 19, 2006

Un anticipo d'estate: il cus cus



Qui fa un caldo da luglio...come al solito siam passati dai 15° ai 28° senza soluzione di continuità. Mi è così venuta voglia di un piatto che non mi costringesse ai fornelli per più di 30 minuti e fosse buono anche nei prossimi giorni. Ne ho fatto un quintale ;-D).
Son poi riuscita a trovare un cus cus integrale buonissimo alla Bottega equo-solidale (cosa che mi è valsa anche un incontro e pranzo con Piperita) e zucchine italiane ... il cus cus è poi ottimo per lo stomaco soprattutto se non viene piazzato in frigo e non ci si mettono i pomodori ;-D . Ideale per pic nic e pranzi da ufficio.

1 tazza di cus cus integrale
1 tazza di acqua bollente
2 cucchiai di olio di sesamo
4 zucchine piccole
100 gr di ceci cotti
1 cucchiaio di tahina (pasta di sesamo)
2 cipollotti rossi
1 cucchiaio di semi di sesamo tostati
sale
2 foglie di basilico
1 cucchiaino di timo e maggiorana freschi

Mettete il cus cus in una ciotola, aggiungete acqua bollente, un pizzico di sale, 1 cucchiaio di olio e coprite con uno strofinaccio. Dopo una decina di minuti sgranate per bene la semola con una forchetta o con le mani.
A parte fate stufare le zucchine e i cipollotti affettati sottili con 1 cucchiaio di olio e 1/2 bicchiere di acqua. A cottura ultimata unite la pasta di sesamo, salate e mescolate delicatamente. Unite le zucchine e i ceci al cus cus e in finale il sesamo e le erbe aromatiche.

giovedì, maggio 18, 2006

Pasta con i cavolfiori




















Pasta di ispirazione siciliana (lì li chiamano broccoli ma dalle mie parti son cavolfiori) che ben si adatta ai discorsi sulla cura per lo stomaco fatti ieri.
Il cavolfiore è una verdura dal gusto dolce, ricca di vitamine, sali minerali e considerata da molti un cibo-salvacancro. Una cottura lenta e stufata insieme alla cipolla lo rende adattissimo a stomaci sofferenti, in più la pasta ricca di amido aiuta a ridurre i problemi di acidità. Pochissimo olio e qualche stimmo di zafferano, niente pepe o spezie piccanti.
Dalla foto si notano i due tipi di pasta...artigianale e integrale: non ne avevo abbastanza di ognuna ;-DDD

200 gr di pasta corta
1/2 cavolfiore medio
2 cucchiai di olio
1 cipolla grossa
3 stimmi di zafferano
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di uvetta
1 manciata di pane grattato o fiocchi d'avena
sale

Pulite il cavolfiore, tagliatelo a cimette e cuocetelo in acqua bollente (e conservate l'acqua). Affettate la cipolla e stufatela in una padella con l'olio, un pizzico di sale e un paio di cucchaiai di acqua. Una volta cotta aggiungete il cavolfiore, frantumatelo con una forchetta, copritelo con acqua calda (usate l'acqua di cottura) a filo e fate cuocere coperto. Dopo una decina di minuti unite l'uvetta, i pinoli e gli stimmi di zafferano e fate cuocere per altri dieci minuti aggiungendo acqua se necessario. Nel frattempo cuocete la pasta nell'acqua di cottura dei cavolfiori.
Scolatela, gettatela nella pentola del sugo, saltatela per un attimo e aggiungete il pane grattato. Ripassata il giorno dopo in forno è una libidine....

mercoledì, maggio 17, 2006

Macro crème...




















Non sapevo che nome dare a questo esperimento ma l'aspetto è quello di una crème brulé solo che è un crema di riso ...

Negli ultimi tempi mi capita di incontrare o sentire sempre più persone che hanno problemi all'apparato digerente, dalla banale cattiva digestione alla gastrite a patologie più gravi. Ho quindi avuto voglia di fare un dolce da colazione per coccolare lo stomaco e di scrivere due righe (circa...) su proprio su stomaco&co.
Per amor di precisione l'apparto digerente inizia con la bocca e finisce con l'intestino, ma mi limiterò a esofago e stomaco e sarò breve.
Sono organi legati all'elemento Terra, sono i magazzinieri del corpo, quelli che smistano i nostri rifornimenti e dalla loro condizione si può dedurre il rapporto che abbiamo con il mondo fisico. Digeriamo gli alimenti ma anche il mondo che ci circonda. Lo stomaco di per sè è un organo molto forte che si ammala solo dopo anni di trascuratezza, ma quando lo fa si fa sentire in modo doloroso e ci vuole pazienza e tempo per curarlo. Certo è più rapida una pastiglia di antiacido...

Lo stomaco predilige i cibi morbidi e caldi e odia il freddo in tutte le sue forme (bibite ghiacciate e troppa verdura e frutta cruda) e ama il gusto dolce, che non vuol dire zucchero. Quest'ultimo infatti andrebbe eliminato e non fa nessuna differenza se si parla di zucchero di canna o miele. Perfetti sono i cereali come il riso e il miglio, le verdure come le cipolle, i porri o le carote. Meglio se cotti a lungo o stufati, le insalate o i cibi piccanti riservateli all'estate e non esagerate. Le minestre e le zuppe con tanti legumi, anche tiepide, sono perfette soprattutto per aprire i pasti. Ovviamente no ai latticini e agli insaccati ;-)

... e ora la ricetta. La consistenza è più cremosa e appiccicosa di quella di una crema tradizionale e più simile al mochi. Perfetta a colazione appena tiepida. E' molto nutriente (nel senso che riempie per bene non che fa ingrassare), evita i cali di zucchero a metà mattina e può essere fatta sia con il riso dolce glutinoso sia con il riso integrale.

1 tazza di riso glutinoso
2 tazze di latte di soia o riso senza zucchero
1 tazza di acqua

4 cucchiai di malto di riso
1 pugno di uvette
1/2 cucchiaino di zafferano in polvere
un pizzico di sale

Sciacquate e mettete in ammollo il riso in acqua fredda per un paio di ore... io l'ho abbandonato la mattina e cucinato la sera. Scolatelo e mettetelo in una casseruola con il fondo spesso insieme al latte di soia all'acqua e a un pizzico di sale. Fate cuocere, mescolando di tanto in tanto (occhio: brucia facilmente) per un'ora o fino a quando il riso non sarà completamente disfatto. La consistenza dovrà essere quella di una crema molto densa quindi se si asciugasse troppo in cottura aggiungete del liquido. Potete anche frullarlo per avere una crema più liscia. Aggiungete il malto, le uvette e lo zafferano. Mescolate bene e assaggiate per valutare il gusto dolce.
Versatelo in una tortiera unta e passatelo in forno sotto il grill per qualche minuto.
Quest'ultimo passaggio non è necessario e potete limitarvi a gustare la vostra crema di riso così com'è. Resiste per tre giorni e si conserva in frigo.

martedì, maggio 16, 2006

Marmellata di limoni



Prima o poi finirò su una foto segnaletica come ladra di limoni e salvia ;-DD ....(oddio mia madre provvede sempre ad avvisare i depredati!).
Con tanti limoni biologici sul serio e molto profumati non potevo non provare a fare al marmellata di limoni. La dose è per due barattoli piccoli, l'agar l'ho messo per sicurezza visto che non mi fidavo molto del grado di addensamento di questa marmellata: potete anche non metterlo e sostituirlo con qualche fetta di mela.

300 gr di limoni
100 gr di succo di mela
150 gr di malto di riso
la punta di un cucchiaino di agar agar
un pugno di mandorle
qualche foglia di rosmarino

Lavate bene i limoni, tagliateli a spicchietti ed eliminate i semini.
Metteteli in una pentola con il fondo spesso, unite il succo di mela, il malto e il rosmarino. Fate cuocere per 40 minuti, mescolando di tanto in tanto fino a quando i limoni non saranno morbidi. Con un frullatore a immersione frullate il composto in modo da disfare ulteriorimente le bucce dei limoni, aggiungete le mandorle tritate a coltello e l'agar. Cuocete ancora per una decina di minuti. Controllate il grado di addensamento (se è troppo densa, aggiungete succo di mela e fate bollire per qualche minuto) e poi invasate bollente in vasetti di vetro che avrete prima lavato e sterilizzato. Chiudete con capsule nuove e girate a testa in giù in modo che si formi il sottovuoto.

lunedì, maggio 15, 2006

Furto fritto: la salvia



Se non siete a Milano dove cresce la vostra piantina, la vostra vicina di casa ha una salvia enorme con foglie giganti, la vostra vicina non c'è e non ci sarà per un mese, cosa fate????
beh io raccolgo le foglie...e mi faccio la salvia fritta.
A questo si aggiunge il fatto che sabato sera pioveva a dirotto e la temperatura era scesa sotto i 15° (ho acceso il camino...) e quindi tutto sembrava dirmi che dovevo friggere la salvia: la macrobiotica consiglia il fritto soprattutto quando fa freddo con lo scopo di riscaldare il corpo ;-DDD

30 foglie di salvia grandi
6 cucchiai di farina integrale
acqua frizzante fredda qb
olio di sesamo o di arachidi bio

Lavate e asciugate per bene la salvia. Preparate una pastella densa con farina e acqua frizzante e mettete a riposare in frigo per una mezzora. Scaldate in una pentola fonda abbondante olio. Intingete le foglie di salvia nella pastella e poi mettele nell'olio. Giratele con una forchetta in modo che friggano uniformemente. Toglietele dalla pentola e fatele asciugare su alcuni strati di carta da cucina. Sarvitele caldissime.
Per un buon fritto:
olio abbondante...mai lesinare pena un fritto cattivo e pesante
olio buono...prediligo l'olio di sesamo o quello di arachide ma assicuratevi che sia biologico, altrimenti optate per un buon olio d'oliva
sale solo alla fine...altrimenti si ammoscia, il sale tira fuori l'acqua dai cibi e pure dai fritti ;-)

giovedì, maggio 11, 2006

Focaccia integralissima e veloce



...quasi veloce ;-)) sull'onda del pane della signora Grant...la focaccia!
Capita anche ai macrobiotici più ferrei di aver voglia di focaccia così come ai proprietari di frigoriferi più pieni (e di pasta madre arzilla) di non aver una briciola di pane in tutta casa e ospiti in arrivo.
Questa se la pensate alle 16 (anche le 17) alle 20 la sfornate calda calda.

Tutta farina integrale e pochissimo lievito....olio e olive però non la rendono leggera ;-D basta non mangiarsi anche la dose dell'ospite. Ottima il giorno dopo, credo visto che a me non è mai avanzata.
Se la fate con la farina 0 si alzerà ancora di più....

500 gr di farina integrale
8/10 gr di lievito di birra fresco (4 gr di quello secco)
30 gr di olio extravergine d'oliva
270 gr di acqua

Miscela per la superficie:
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di acqua
una manciata di olive nere denocciolate

sale grosso

Sciogliete il lievito in mezza tazza di acqua e due cucchiai scarsi di farina (tolti dal totale) in modo da ottenere una pappetta liquida. Lasciate in luogo tiepido per una ventina di minuti o fino a quando non farà la schiuma (così valutate anche l'efficienza del vstro lievito).

Unite il composto al resto dell'acqua, intiepidita, all'olio e alla farina. Lavorate il tutto per una decina di minuti fino a ottenere un impasto morbido ed elastico e mettetelo in una ciotola unta, coprite e fate lievitare in luogo caldo fino al raddoppio.
Prendete l'impasto e stendetelo in una teglia unta d'olio e con le dita praticate tanti buchini. Distribuite le olive e con un pennello da cucina cospargete la superficie della focaccia con la miscela composta da acqua e olio. Coprite con uno straccio umido e fate lievitare per 30 minuti.
Cospargete di sale grosso e fate cuocere 20/30 minuti in forno già caldo a 200°.

mercoledì, maggio 10, 2006

Il MEME del frigo



Avevo scritto a Cannella che avrei aderito al meme del frigo solo dopo aver fatto la spesa perché in quel momento somigliava più a una grotta con eco (e qualche avanzo preistorico) che a un frigo. E quindi ecco il mostro in tutto il suo splendore.

Dati anagrafici: Whirpool firmato Ikea. Comprato dall'uomo "obbligato a esser macrobiotico almeno a cena" alla metà della metà del prezzo di listino. Una decina di anni ben portati e una sola revisione. Ha frigo e tre bei cassettoni congelatore, pulsante avviso guai e pulsante mega congelazione. Altissimo..per pulirlo bene uso la scaletta ;-)) L'esterno è un'ode al delirio di bigliettini, magneti e foto del nipotino.



Grado di riempimento: dipende dai giorni, dal sabato al mercoledì è la succursale del supermercato, dal giovedì comincia a esserci l'eco.

Cinque cose che non mancano mai:
a parte verdura (soprattutto cavoli) e limoni/lime?
tofu
olive/sottaceti in generale
senape di almeno due tipi differenti
umeboshi
birra

Quante volte all'anno lo sbrino:
il frigo mai perché no frost, il congelatore almeno ogni due mesi o quando i blocchi di ghiaccio diventano invadenti (devo cambiare la guarnizione ma sono molto pigra)

martedì, maggio 09, 2006

Il mochi



Il mochi è un grande classico della cucina tradizionale giapponese e della macrobiotica.
Si tratta di un rice cake fatto con particolare riso dolce o glutinoso cotto a lungo e poi ridotto in pasta.

Detto così pare semplice ma intorno al mochi c'è una tradizione antica testimoniata da molti artisti. Il mochi infatti viene preparato per il capodanno e tutta la famiglia partecipa alla mochitsuki (cerimonia di preparazione del mochi). Certo oggi le cose si sono velocizzate e ci sono macchine apposta ma la tradizione prevede la cottura del riso a vapore su telai in legno, poi la sua battitura in grandi mortai di pietra e con lunghi bastoni di legno inumiditi ripetutamente in quanto il riso tende a diventare molto appiccicoso. Una volta che il riso si è trasformato in una pasta morbida questa viene modellata in varie forme e servita con purea di azuki dolci.
Il mochi viene poi seccato in modo da essere conservato tutto l'anno.

Fa parte dei dolcetti di riso non molto amati dagli occidentali (tranne la petulante ovviamente) perchè non sono molto dolci (non contengono zucchero ;-)) e sono mollicci e appiccicosi.
Sono però una vera bomba di energia: ideali nei periodi di stanchezza, perfetti per le mamme che allattano e per chi è troppo magro. Si trovano in molti supermercati biologici e di prodotti etnici.
Si può provare anche a farli in casa utilizzando sia il riso glutinoso sia il riso integrale...tutto sta nel trovare un mortaio di pietra, un lungo bastone, tanto tempo e tanta pazienza....

Come cuocere e mangiare il mochi:

Il mochi viene venduto sotto forma di mini mattoncini bianchi o ambrati a seconda del riso usato e non consiglio a nessuno di provare a masticarli..pena lunghe sedute dentistiche.
Può esser cotto in padella o in forno fino a quando non si gonfia e diventa morbido oppure bollito in acqua per qualche minuto.
Si può servire dolce con malto o sciroppo d'acero oppure fatto a quadratini e messo nella zuppa di miso o in una minestra o fritto e condito con salsa di soia.

lunedì, maggio 08, 2006

Asparagi macro



La stagione degli asparagi per i miei gusti è troppo corta...così come quella dei cavoletti e delle zucche.
L'asparago è però una verdura molto yin e quindi è consigliabile non divorarne quantità industriali quotidianamente soprattutto se si hanno problemi di pressione molto bassa o di acidità allo stomaco. Per altro sono ricchisimi in sali minerali e acido folico.
Ideale è equilibrare l'energia espansiva con cottura e condimento yang come forno e salsa di soia. Questa ricetta, tra l'altro, non prevede sale in aggiunta.

200 gr di asparagi
3 cucchai di olio di sesamo
3 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di acidulato di riso
1 cucchiaino e 1/2 di salsa di soia
1 cucchaino di semi di sesamo
qualche bacca di pepe rosa

Pulite per bene gli asparagi e disponeteli in una pirofila in un solo strato.
In una ciotola miscelate olio, acqua, acidulato di riso e salsa di soia. Distribuite il condimento sugli asparagi e poi aggiungete il sesamo e il pepe rosa leggermente pestato.
Cuocete in forno a 180° per 20 minuti coprendo la pirofila se dovessero cominciare a seccarsi. Servite tiepidi.

venerdì, maggio 05, 2006

Club del Wok: basmati saltato con verdure, tempeh e lime



Questa ricetta è adattissima al Club del wok inagurato, un po' di tempo fa, da Cannella ed evidenzia anche la mia mania degli ultimi giorni: limoni, lime e affini. Vi beccherete pure la marmellata....
Il wok è di ghisa, usatissimo e coccolatissimo visto che esige essere oliato nei momenti di non uso e di essere asciugato alla perfezione ;-)
La primavera e il mio elemento legno si fan sentire e quindi accentuo la presenza del sapore acido in almeno uno dei piatti quotidiani.
E' comunque un piatto ideale da fare con il riso avanzato (anche non basmati).

200 gr di basmati integrale
150 gr di tempeh
1 zucchina media
1 porro piccolo
1/2 cucchiaino di pasta di curry gialla
2 cucchiai di olio di sesamo
1/2 cucchiaino di curcuma
1 lime
sale

Il tempeh è meglio sia precotto per una ventina di minuti in una soluzione di acqua e salsa di soia (1/2 e 1/2) con un paio di cucchiai di zucco di zenzero.
Sciacquate bene, cuocete il riso e lasciatelo raffreddare. Nel wok fate scaldare l'olio di sesamo, aggiungete la pasta di curry, le zucchine e il porro tagliati a julienne, i tempeh tagliato a dadolini e cuocete per pochi minuti. Le verdure devono rimanere croccanti. Unite il riso, la curcuma e il sale. Saltate il tutto per 5 minuti, unite il succo del lime e servite immediatamente.

Macroconsiglio
Il riso integrale è alla base della dieta macrobiotica e questo perché solo il riso integrale conserva a pieno tutte le proteine, vitamine e sali minerali di cui è composto all'origine e quindi tutta la sua enrgia vitale. Il riso integrale bollito o ripassato in padella può essere mangiato più volte a settimana, non dà problemi intestinali (stipisi) come quello bianco perché contiene fibre, aiuta a purificare il sangue e, grazie al suo gusto dolce, a rilassare lo stomaco e la milza.
Consiglio di sciacquarlo sempre prima di cucinarlo perché può contenere qualche sassolino. Certo non ci si possono fare i risotti e il sushi ha un sapore di verso (per altro per nulla sgradevole) ma provate a mangiarlo per paio di settimae e vi sentirete di sicuro meglio e pieni di energia.
Altro consiglio: variate sempre i cereali e cibi, la monotonia è la peggior malattia.

giovedì, maggio 04, 2006

Vellutata di legumi e lime



Qui la primavera è ancora agli inizi e quindi posso proseguire con le ricette "acide" per il fegato in risveglio...forse il più lungo degli ultimi cinque anni.
Questa vellutata può essere mangiata anche durante l'estate: la presenza del lime la rende molto rinfrescante ed è sufficiente servila appena tiepida. E' inoltre adatta a tutti quelli che mal sopportano i legumi, infatti l'ho passata allo chinois (quanto amo quest'oggetto!!!!) ed eliminato le buccine dei ceci che spesso provocano gonfiori intestinali o fastidi a chi ha i diverticoli infiammati.

200 gr tra ceci e cannellini secchi
2 carote grandi
2 scalogni
1 cucchiaino di dado fatto in casa
acqua qb
1 lime
2 foglie di kaffir lime
1 pezzo di alga kombu di 5 cm
2 cucchiai di panna di soia
3 stimmi di zafferano
sale

Mettete a bagno in acqua fredda i ceci e i cannellini per una notte insieme al pezzetto di kombu.
La mattina o dopo 8 ore sciacquate i leguni, togliete la kombu e cuocete in pentola a pressione con acqua fredda a coprire per una ventina di minuti da fischio.
Affettate le carote e gli scalogni e fateli appassire in una pentola pesante, unite i legumi, lo zafferano, le foglie di kaffir, il dado, coprite d'acqua e fate cuocere per venti minuti.
Frullate il tutto con il frullatore a immersione o con un blender e poi passate allo chinois (o al passaverdure). Otterrete un composto liscissimo e morbido. Regolate di sale, aggiungete acqua qualora fosse troppo asciutto e rimettete sul fuoco. Senza far bollire, unite il succo del lime e la panna di soia. Servite con fette di lime fresco.

mercoledì, maggio 03, 2006

Moby, Teany, tè e libri....



Oggi voglio condividere uno dei miei amori librari ....farvi fare un giretto nelle mie librerie 4,30 m per 6 m (2 più 10 pile di differenti altezze in più case) sarebbe arduo e quindi mi limito a quelli di argomento vegetariano/vegano/macrobiotico.

Questo è un
libro che coniuga in modo delizioso musica, fumetti, curiosità di vita newyokese, consigli per sopravvivere alle sbronze e all'influenza e ricette. Storie di vegetariani e vegani....;-D

Un anno fa sono andata in pelligrinaggio da Teany, il locale di Moby e Kelly Tinsdale a Manhattan (Huston Street). Un buchetto con 6 tavoli all'aperto, dipinto di colori solari e con persone tutte sorridenti che scolavano grandi tazze di tè e tisane e divoravano panini al tofu. E' però un punto di riferimento e di tendenza per tutti quelli che in città amano Moby (sperano anche di vederlo...a me non è capitato sigh!), i locali tranquilli e il cibo buono e semplice. Sono rimasta affascinata e non solo perchè erano le 14 di un normale giovedì e nessuno pareva lavorare o aver fretta di tornare in ufficio....
Moby, piccolo genio della musica elettronica, e non solo, imparentato con Melville, è vegano da anni e in una mattinata difficile decise di aprire un locale con la sua allora fidanzata (ora migliore amica) Kelly per rifugiarsi e per insegnare come riaversi da una sbronza simile a quella che aveva in quel momento.

Teany è scritto a due mani, è allegro, con fumettini qua e là e atmosfera da Grande Mela in un bel giorno di giugno (tipo film ma è assurdamente reale) e mi ritrovo spesso a rileggerlo con gusto. Niente foto strabilianti, niente cibo nobile o nobilitato ma interessanti pozioni contro influenza, nausea e brufoletti, storie di tè e tisane preferite e (da rifare assolutamente) i burritos e il chili di Moby. Il panbagnà è da scoprire, mentre non rifarei la pizza (meglio la mia..;-)).
Il locale per altro ha avuto un successo mostruoso tanto che Moby e Kelly hanno prodotto non solo questo libro, ma tutta una serie di oggetti e bibite con il marchio Teany...jella che non li vendano in Europa altrimenti possiederei già la teiera della foto (non ci stava nella valigia....)

martedì, maggio 02, 2006

Vegan Mayo



Anche i macrobiotici e i vegani hanno diritto alla loro dose di grassi e schifezze....ed ecco quindi la maionese senza uova.
Non impazzisco per le salse di questo genere, ma una volta ogni tanto con gli asparagi o con un panino al tonno non disdegno. Questa somiglia non tanto alle maionesi fatte in casa quanto a quelle dei barattoli o a quelle che, molto allegramente, vengono definite light.
Farla dà gli stessi problemi di una maionese normale, ovvero può impazzire o non montarsi, non è un cibo magro visto che c'è olio in quantità ed è ovvio che più olio mettete più diventerà densa.

100 ml di latte di soia non zuccherato
100/150 ml di olio di mais
1 cucchiaino di succo di limone
2 cucchiaini di aceto di mele o di riso
sale

In un blender mettete il latte di soia e cominciate a far girare. Aggiungete l'olio a filo controllando la densità della salsa. In ultimo aggiungete l'aceto, il limone e un pizzico di sale. Potete aromatizzare la maionese con erbe fresche tritate o senape o 1/2 prugna umeboshi tritata.