venerdì, aprile 28, 2006

Il pane della signora Grant



Questo è un pane facile facile senza il lievito madre...per la gioia di chi è terorizzato da esso ;-DD
Si può fare la mattina della domenica e mangiare a pranzo ancora tiepido o farci i panini per il picnic del 1 maggio. E' morbido e profumato, non ha bisogno di essere impastato molto visto che il composto è molto morbido....a prova di prima volta!
Da fare soprattutto con farine integrali magari mescolando avena, farro e integrale normale così da avere pani molto profumati e di cerali differenti.
La ricetta vien sempre dal libro di Linda Collistar alla quale come al solito ho apportato un paio di modifiche tra cui quella più importante di diminuire il lievito. Usare un intero panetto di lievito di birra fresco (25 gr) o un'intera bustina di secco per una proporzione di farina di 500 gr è decisamente troppo, il pane tende così ad essere indigesto e a lievitare nello stomaco: è sufficiente meno della metà per avere un pane ben lievitato, leggero e senza retrogusto di lievito.
Il lievito fresco che avanza può essere tranquillamente surgelato, resiste anche un paio di mesi: è sufficiente tirarlo fuori dal frigo un'oretta prima dell'utilizzo o cacciarlo in 2 cucchiai di acqua tiepida e scioglierlo piano piano.

250 gr di farina integrale
100 gr di manitoba
7 gr di lievito di birra fresco
300 ml di acqua tiepida
1/2 cucchiaino di sale fino
3 cucchiai di semi di sesamo

Sciogliete il lievito di birra in 4 cucchiai d'acqua (togliendoli da totale) e lasciate riposare fino a quando non farà una bella schiuma. Lavorate in una ciotola ampia o in un'impastatrice le farina, il lievito e l'acqua intiepidita, infine unite il sale. L'impasto sarà molto morbido e quindi non sarà necessario lavorarlo sulla spianatoia. Mettetelo in una teglia da pancarrè o plumcake e fate lievitare coperto e in luogo caldo fino a quando non sarà a un cm dal bordo. Cospargete di semi di sesamo e cuocete in forno caldo a 200° per 30 minuti.

giovedì, aprile 27, 2006

Polpettine verdi



Polpette, polpettoni e affini sono un cibo di "recupero" che mi trasportano all'infanzia nel giro di pochi secondi. Da sempre in casa petulante non va buttato nulla, dalle verdure avanzate ai legumi, tofu, tempeh fino a pezzetti di carne e formaggio (questo a casa della mamma della petulante) si piazza tutto in frigo o nel freezer e poi quando se ne ha una dose ragguardevole spazio alla fantasia.
Questo fa sì che sia impossibile avere lo stesso risultato ogni volta ;-D
Queste polpette verdi potete però farle anche con i ceci o i fagioli in barattolo e poi aggiungerci quello di verde che avete nel frigo: insalata triste (sbollentandola), un pugno di erbette, patate....da servire rigorosamente accompagnate da salsina densa: ho già ammesso una dipendenza da tahina (una delle mie poche fonti di grasso ;-DDD), ma potete sbizzarrirvi.

1 scatola di ceci o 200 gr di ceci già cotti
100 gr di spinaci lessi
1 cipollina
1/2 spicchio d'aglio
1 pugno di alghe wakame cotte (opzionale)
2 cucchiai di farina integrale o di pan grattato
1 cucchiaio di semi di sesamo
2 cucchiai di germe di grano
sale
2 cucchiai di olio di sesamo

3 cucchiai di tahina
3 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di succo di limone
1/2 spicchio di aglio
sale

In un blender frullate i ceci, la cipollina, l'aglio, le alghe e gli spinaci tanto da ottenere una purea non troppo liscia. Salate, pepate e aggiungete la farina il pane grattato valuntando la densità del composto. Fatene delle palline con le mani umide, sciacciatele un pochino e poi passatele in una mistura di sesamo e germe di grano. Cuocetele in una padella dove avrete messo a scaldare l'olio di sesamo. Potete anche farne un polpettone e cuocerlo in forno per una ventina di minuti.
Nel frattempo frullate tahina, acqua, limone, aglio e un pizzico di sale.
Perfette come finger food a una festa o un aperitivo.

mercoledì, aprile 26, 2006

Merluzzo in latte di cocco al curry



Questa ricetta viene direttamente dall'Australia e da uno dei loro migliori chef, Neil Perry.
Continente che suscita le mie fantasie da anni (soprattutto da quando il mio amico Max ha mollato tutto e ci si è trasferito...) più del Giappone, l'Australia vede coniugarsi cucine differenti come quella thailandese, giapponese, indiana e inglese e Neil Perry ne è un ottimo fautore. Ha inoltre un affascinante programma TV che è causa dei miei incontrollati acquisti da Kathai.
All'ultimo giro nella caverna di Ali Babà del cibo etnico hanno partecipato anche Jul e Pip...non so come mai ma il mio carrello era più pieno del solito e questa ricetta mi ha dato l'occasione di utilizzare una piccola parte di un enorme barattolo di pasta di curry che ora staziona nel mio cassetto delle spezie ;-D, il bottiglione di salsa di pesce e le foglie di kaffir lime.

La ricetta originale è stata modificata (e quando mai...) soprattutto nell'ingrediente principale ovvero un pesce molto australiano di nome Barramundi che nonho osato chiedere in pescheria per non essere insultata ;-) ed è stato sostituito da un più normale merluzzo. La pasta di curry può essere sostituita da un cucchiaio raso di Garam Masala che si trova già pronto nelle drogherie ben fornite o potrete far voi...le ricette sono svariate ei si trovano in rete con gran facilità.

2 filetti di merluzzo
1 lattina da 450 ml di latte di cocco
1 cucchiaio di salsa di pesce
1 cucchiaio di malto di riso
3 foglie di kaffir lime
un pezzetto di zenzero lungo 5 cm
2 cucchiai di panna di soia
1 cucchiaio di pasta di curry giallo
1 cipolla media
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di curcuma in polvere
3 cucchiai di olio di sesamo
sale

In una pentola pesante e larga fate scaldare l'olio e aggiungete le cipolle affettate sottili, lo zenzero pelato e tagliato a julienne. Salate, unite la curcuma e cuocete a lungo fino a quando le cipolle non si saranno caramellate aggiungendo qualche cucchiaio di acqua se si dovessero asciugare troppo. Togliete dalla pentola e mettete da parte. Sciogliete bene la pasta di curry nel latte di cocco e poi versate il tutto nella stessa pentola delle cipolle. Aggiungete la panna di soia, il malto, la salsa di pesce, il kaffir. Portate a ebollizione e unite la cipolla. Fate addensare per 5 minuti e poi unite il pesce spinato e asciugato. Cuocete per cinque minuti e servite accompagnato dalla salsa e da riso basmati.
La salsa avanzerà e, opportunamente filtrata, può esser conservata in frigo per qualche giorno e utilizzata per riso bianco o tofu fritto.

Macroconsiglio
Ricetta adatta a domeniche pigre con tempi lunghi e calde. Il sapore piccante che caratterizza questo piatto è infatti adatto all'estate o comunque a climi caldi. Infatti il piccante non apporta calore, se non per brevi attimi nelle principali vie di digestione (bocca e esofago), ma aiuta a eliminare il calore eccessivo e disinfetta legermente l'intestino. Non è un caso che le cucine più piccanti siano tipiche dei paesi tropicalie e non della Svezia
.

venerdì, aprile 21, 2006

Il chutney di limoni



Comincia la stagione delle conserve e delle marmellate!!!!
I limoni rubati alla vicina sono profumati e assolutamente senza anticrittogamici e quindi perfetti per marmellate, composte e chutney.
Il chutney è una salsa di accompagnamento alle carni o ai pani o alle verdure stufate di origine indiana (Chatni in hindi) e deriva il nome dal fatto che tutti gli ingredienti e soprattutto le spezie vanno schiacciati insieme. In India la medicina ayurvedica (come gran parte, se non tutte, le medicine orientali compresa la macrobiotica) vede la cucina come fonte di cura e l'accuratezza con cui si compongono i sapori ha origine proprio nell'idea che questi possano avere un effetto sul corpo. Differente la pietanza differente può essere il chutney di accompagnamento.
Il gusto di un chutney al limone si abbina bene ai cibi pesanti non solo in quanto ricchi di grassi ma con cottura pesante dal punto di vista energetico come la cottura al forno: cotolette di seitan, tempeh fritto oppure le focaccie possono essere ottime se accompagnate da questo chtney.
La ricetta originale è di Daniela...macro modificata ;-D

10 limoni piccoli
1 spicchio d'aglio
1 cipolla rossa o 6 cipolline fresche
1 pezzetto di zenzero lungo 5/6 cm
1/2 cucchaino di coriandolo
1/2 cucchiaino di cumino o anice
1 cucchiaio di semi di senape
1/2 cucchiaino di paprika o 1 peperoncino
qualche foglia di kefir/lime
50 gr di uvetta
1 cucchiaio di olio di sesamo
4 cucchiai di malto di riso
3 cucchiai di acidulato di riso
1 dl di acqua
sale fino

Lavate e tagliate i limoni in 4 nel senso della lunghezza. Cospargeteli di sale fino e lasciateli macerare per una notte. Il giorno dopo togliete il sale e asciugateli. Sbucciate e affettate a listerelle lo zenzero e la cipolla
In una pentola pesante mettete l'olio, il malto, il cumino, il coriandolo, la paprika, il kefir e la senape e fate cuocere mescolando bene per 3 minuti. Aggiungete l'acqua, la cipolla, l'acidulato, lo zenzero, l'uvetta e i limoni. Fate cuocere mescolando per un'oretta o comunque fino a quando i limoni non siano quasi disfatti. Mettete il chutney tiepido in un vaso da conserva sterilizzato e caldo, chiudete con il tappo ermetico e fate raffreddare capovolto in modo che si formi il sottovuoto.

Macroconsigli
Un gusto acido che ben si addice alla stagione primaverile allorquando il risveglio del fegato richiede maggior cura per quest'organo potente e forte ma che quando si ammala tende a cedere tutto in un colpo. Tutti i gusti (dolce, acido, amaro, piccante e salato) dovrebbero ssere presenti all'interno di un medesimo pasto, ma a seconda della stagione o della patologia possiamo far prevalere un sapore.
Limone, aceto, umeboshi, cibi in salamoia sono ottimi in caso di pasti eccessivi, con troppi grassi o alcol o quando si vuol fare un periodo di disintossicazione..e la primavera è un momento magnifico.

giovedì, aprile 20, 2006

Piccatina di seitan e salsa ai capperi



Questa è la versione vegan della "piccatina di vitello" tipico piatto "italiano" per la cinematografia americana insieme alla pizza, gli spaghetti con le polpette e le tovaglie a quadri rossi e bianchi.
Ho sempre detestato il vitello (non sono sempre stata macrobiotica...) ed è uno dei quei casi in cui credo nella trasmissione di energia: avete mai sentito i pianti dei vitelli che vengono staccati dalla madre per essere messi all'ingrasso e poi macellati????
Finito questo momento di terrore torniamo al seitan: ottima fonte di proteine (non per i celiaci), è perfetto da ridurre in polpettoni, bistecche e spezzatino. Non ha bisogno di una lunga cottura in quanto, contrariamente a tofu e tempeh, subisce già una cottura in fase di realizzazione.
Un accorgimento: compratelo in pezzi di media dimensione e tagliatelo a seconda della ricetta, le fettine tendono a diventare stoppacciose.

250 gr di seitan in un unico pezzo
2 cucchiai di succo di limone
1/2 cucchiaio di succo di lime
1 manciata di capperi sotto sale
1 cipolla rossa di medie dimensioni
1 cucchiaio di farina integrale + qb per l'impanatura
1/2 bicchiere di vino bianco secco o di acqua (per gli astemi)
sale o dado fatto in casa
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva

Affettate sottile la cipolla e dissalate i capperi. Asciugate il seitan con la carta da cucina, tagliatelo a fette alte un dito e battetele leggermente con il pesta carne. Infarinatele leggermente e cuocetele in una padella dove avrete messo un paio di cucchiai di olio fino a quando non avranno fatto una bella crosticina. Toglietele dalla padella e tenetele da parte. Nella medesima padella mettete 1 cucchiaio di olio e la cipolla a fettine, soffriggete per qualche minuto poi aggiungete il vino bianco e il cucchiaio di farina, fate ridurer di un quarto e aggiungete i capperi e il succo di limone e lime. Fate ancora ridurre (mescolando di tanto in tanto) e infine aggiungete il seitan. Cuocete per 5 minuti così da farlo insaporire. Servite caldo.

mercoledì, aprile 19, 2006

Pescatrice alle erbe e carciofi in padella



La stagione dei carciofi è agli sgoccioli e per questo si trovano fantastiche mammole a prezzi irrisori...qualcuno poi mi deve spiegare perché dovrei voler pagare due euro a carciofo agli inizi di marzo (o a febbraio) quando dopo meno di un mese il prezzo scende della metà e più. La follia del fuori stagione o il non sapere quando è stagione?
Preferisco i carciofi romaneschi o mammole perché detesto pulirli e detesto oltremodo le spine; la pescatrice ha il medesimo vantaggio..la vendono a tranci e non ha spine.
I carciofi sono poi perfetti per un periodo di depurazione visto che contengono sostanze proteggi fegato e soprattutto aiutano a diminuire il colesterolo. Ideali sono le cotture a vapore o in pochi grassi.

4 tranci di pescatrice
3 carciofi di medie dimensioni
4 cucchiai di olio
3 cucchai di vino bianco secco (o di acqua)
2 cucchiai di erbe tritate miste (timo, maggiorana, rosmarino, erba cipollina)
sale

Pulite i carciofi, tagliateli a julienne e meteteli in una ciotola con acqua e molto limone per evitare che anneriscano.
Tritate a coltello i capperi.
Asciugate al pescatrice e mettetela in una pirofila a marinare in una soluzione composta da 2 cucchiai di olio, vino e erbe aromatiche per un'ora.
In una padella pesante fate scaldare il resto dell'olio e versate i carciofi (tolti dall'acqua e asciugati per bene). Cuoceteli fino a quando non saranno bruniti e molto croccanti.
Nel frattempo cuocete per 10 minuti la pescatrice in forno già caldo a 180°.
Servite la pescatrice con il fondo di cottura, il trito di capperi e i carciofi ben caldi e salati.

martedì, aprile 18, 2006

Mousse di fragole



Dopo tanto cioccolato, torta pasqualina, capretti innocenti e non voglio immaginare altro, un dolcetto godurioso ma decisamente leggero e disintossicante.
L'eccesso tipico dei pranzi pasquali (compreso il mio...) porta il corpo a comportarsi quasi come un drogato soprattutto nei confronti dei cibi dolci e dei carboidrati: più se ne mangia più se ne vorrebbe mangiare e così è più facile essere colpiti da piccoli attacchi di ipoglicemia (abbassamento degli zuccheri) che vi spingeranno verso avanzi di colombe e uova di cioccolata. Quel vuoto allo stomaco che prende verso le 11 del mattino o le 5 del pomeriggio??? Per evitare il mal di testa e rieducare il corpo meglio zuccheri/carboidrati complessi e a lento rilascio. Pane, succo di mela e meglio ancora dolcino. Dovreste soddisfare sia la gola sia quell'imbroglione del vostro corpo ;-DD
Quindi fragole, che cominciano a essere italiane e abbastanza saporite, e tofu, privo di qualsiasi grasso e ricco in sostanze antiossidanti e anticancro.
Io ho decorato con le codette di cioccolato che mi sono arrivate con lo scorso BBM...non è necessario ;-)

200 gr di soft tofu
2 cucchiai di sciroppo d'acero o malto di riso
2 gocce di olio essenziale di vaniglia
15 fragole

Pulite e frullate le fragole, aggiungete lo sciroppo d'acero, la vaniglia e il tofu. Frullate fino a quando il composto non diventerà spumoso. Mettetelo in coppette e lasciatelo solidificare in frigo per un'ora.

venerdì, aprile 14, 2006

Panini gialli e Buona Pasqua



Dopo la pasta rosa, i panini gialli.....
Sarà che finalmente a Milano c'è il cielo blu e il sole, sarà che mi si prospettano tre giorni di pigrizia totale, ma l'idea di panini gialli per colazione è paradisiaca. Son perfetti da portarsi dietro per il picnic di pasquetta...
Per ingiallirli potete usare la curcuma o lo zafferano...io ho preferito quest'ultimo perché acquisiscono un profumo molto particolare. Potete farli sia salati sia dolci magari mettendo delle uvette (ammollate per 30 minuti in acuqa calda) nell'impasto dopo la prima lievitazione.
Son fatti con la pasta madre che negli ultimi tempi mi sta dando soddisfazioni mostruose...fa le bolle mentre la lavoro dopo la seconda lievitazione ;-)))
A tutti una Buona Pasqua, andatevene per prati, lasciate stare gli agnellini, non intasate le autostrade (soprattutto quelle lacustri dove sarò pure io...) e rilassatevi, mangiate e guai a voi se diventate macrobiotici proprio in questi giorni....da martedì dieta sana ;-DDD



100 gr di pasta madre (anche meno se è bella attiva)
100 gr di farina integrale
200 gr di farina di grano duro
220 gr di acqua tiepida
1/2 cucchiaino di sale fino
1 cucchiaino di curcuma o una bustina di zafferano

Sciogliete lo zafferano o la curcuma nell'acqua tiepida. Miscelate le due farine. Sciogliete la pasta madre nell'acqua tiepida e poi aggiungete a cucchiate le farine fino ad avere un impasto morbido e non appiccicoso. Lavoratelo per almeno 15 minuti e poi battetelo (ovvero prendete la pasta e laciatela sul tavolo o sulla spianatoia) per una decina di volte in modo da rilassare il glutine e favorire la lievitazione.
Oliate una ciotola e mettete l'impasto a lievitare, coperto da uno straccio umido, fino al raddoppio.
Togliete l'impasto dalla ciotola, lavoratelo velocemente e date la forma preferita (potete anche far un unico pane da affettare) e mettetelo di nuovo a lievitare fino al raddioppio.
Cuocete in forno a 200° per 40 minuti se si tratta di un unico pane, per 20 minuti se sono panini.

mercoledì, aprile 12, 2006

Tagliatelle di castagne e barbabietole


Le castagne e le barbabietole con il loro gusto dolce e il legame con organi come lo stomaco sono perfette per un clima freddo e per acquietare la necessità di zuccheri ma
1 qui ancora la primavera non è arrivata
2 ho riscoperto la barbabietola che ho odiato a morte da bambina
3 dovevo divertirmi con il nuovo motore per la macchina per la pasta.

Tagliatelle e tagliolini sono rigorosamente senza uova..l'unione con la barbabietola rende il piatto un po' alieno, ma molto simpatico ;-). Questo è però un piatto decisamente dolce, se non amate la barbabietola o volete variare i sapori potete fare un pesto di rucola.
L'idea del sugo mi viene da una coquinaria di ferro...Maffo!

150 gr di farina di castagne
100 gr di farina di grano duro
acqua tiepida qb

Miscelate bene le farine e impastate con acqua fino a ottenere un pasta soda. Lasciate riposare per un'ora e poi stendetela sottile o con la macchina per la pasta o con il mattarello. Ricavatene delle tagliatelle e lasciatele asciugare sull'apposito vassoio a rete o su uno strofinaccio.



1 barbabietola cotta
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di olio extra vergine
2 cucchiai di tofu morbido o di panna di soia
sale
pepe rosa
1/2 cucchaino di semi di cumino

Affettate lo scalogno e fatelo stufare con l'olio, lo spicchio d'aglio e un pochino di sale; unite la barbabietola tagliata a cubetti e fate cuocere per una decina di minuti unendo qualche cucchiaio di acqua se si asciugasse troppo. Frullate il tutto unendo il tofu o la panna di soia e i semi di cumino. Cuocete le tagliatelle e saltatele velocemente nel sugo. Servitele con una macinata di pepe rosa.

martedì, aprile 11, 2006

I blogger si incontrano e...mangiano (1)



Il mondo dei blog e la rete in generale mi regalano da anni (e son tanti tra lavoro e piacere) incontri e amicizie straordinari.
A volte si collocano addirittura oltreoceano a volte mi è sufficiente prendere un treno o un tram.
Erano da gennaio che volevamo farlo, che ci cogitavamo su e grazie al sempre disponibile Nicola Batavia ci siamo riusciti....una degustazione di birre e cibi che non fossero i tradizionali sapori affumicati o grassi del Nord (esser per metà trentini vuol dire pensare in automatico birra, crauti, wurstel, carne salada e canederli...;-DDD)

A questo si univa la voglia matta di rivedere Vittorio, Lilli (con annesso e sorprendentissimo marito Michele), Sandra e Torino....

Giornata perfetta!

Perfetti i convitati: esco da questi incontri con la testa in ebollizione e piena di appunti di cose da andare a vedere, provare e leggere...
Perfetta la scelta delle birre (per la descrizione e valutazione rimando a Vittorio), per la mia gioia quasi tutte trappiste, a parte le due Baladin servite a inizio e fine pasto e la Krieg che mi ha portato indietro di una quindicina di anni.

Perfetti gli abbinamenti
Gli antipasti
Quenelle di gambero crudo
Salmone avvolto in foglia di porro con zenzero candito e nocciole
Cilindro di patata con uovo di quaglia e pomodoro essiccato

Trippa di baccala con fave
Microcalamaro cotto con i fumi della birra e pomodoro alla vaniglia
Capasanta con sale affumicato e chips di patate

Coda di rospo con riduzione al balsamico e mandorle
Tazzina con crema al parmigiano (io nisba...)


Le portate principale (per me variante pescivora...)
Tortelli di patate e salsa di cime di rapa

Filetto di tonno con chiodini e geloni


I dolci
Frutti di bosco serviti in flute con Krieg
Gelatina di erbe
Molleau di cioccolato con olio extravergine
e i cioccolatini di Odillat


Perfetto il somellier....Carmelo è il somellier da esportare, preparato, delicato, rassicurante e non invadente con la sua presenza: è stata la sua giornata senza nulla togliere allo chef ;-D (che poi Carmelo conosca la mia birreria preferita a Novara tanto da nominarla in sicurezza ha quasi del miracoloso e a stento mi sono trattenuta dal saltare dalla gioia...)

venerdì, aprile 07, 2006

Panfocaccia alle olive



Un chilo di lievito madre nel frigo fa far cose strane però dà grandi soddisfazioni e lo sanno tutte quelle a cui l'ho regalato, spedito, rifilato o seguendo la ricetta data qualche tempo fa lo hanno addirittura "creato" tutto da sole. Visto che non avevo voglia di buttarlo via o di seccarlo (un gatto che impazzisce per le cose acide crea qualche limitazione...) ho fatto pane a tutto spiano e ora ho il congelatore intasato. Per fortuna ho in programma qualche pranzo e cena con amici altrimenti starei a regalarlo in ufficio ;-DD

100 gr di pasta madre
300 gr di farina (metà 0 metà integrale)
200 gr di acqua
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di malto d'orzo
1/2 tazza di olive nere tagliate a pezzetti
1 cucchiaio di timo fresco tritato

Togliete la pasta madre dal frigo almeno un'ora prima di iniziare a impastare e poi scioglietelo con 3/4 dell'acqua intiepidita, 2 cucchiai di olio e il malto. Aggiungete le farine (precedentemente miscelate) a cucchiaiate fino a ottenere un impasto morbido e sodo unendo l'acqua avanzata se necessario. Lavorate con energia per una decina di minuti e sbattere la pasta con forza sul tavolo così da ottenere il rilassamento del glutine cosa che facilita la lievitazione. Ungete una ciotola e poneteci all'interno limpasto. Copritelo con un telo umido e mettetelo in un luogo tiepido a lievitare fino al raddoppio. I tempi cambiano a seconda della forza della pasta madre.
Riprendete la pasta, lavoratela velocemente e unite le olive a pezzetti e il timo. Date la forma che preferite, mettetela sul una teglia, copritela con il telo umido e lasciatela lievitare per almeno un paio d'ore. Spennelate la superficie con una soluzione di acqua e olio e poi cuocete il pane per 10 minuti a 220° e poi 30 minuti a 200°.



mercoledì, aprile 05, 2006

Le manie petulanti: i BBM

E' una passione che non diminuisce...ne ho parlato così tanto che forse annoio, ma suggerisco sul serio a chi non ne ha mai fatto uno di partecipare.
Mandare un pochino di se stessi o almeno di proprio tempo e passione in giro per il mondo è un bel modo di aprire una giornata: fare dei biscotti, impacchettare una confettura legata a un ricordo o pezzettini della tua città o nazione e scrivere un biglietto a chi, forse, non si vedrà mai.
Altrettanta gioia dà ovviamente il ricevere unito a una buona dose di curiosità!

Ieri sulla mia scrivania è arrivato il pacco di Eva e la cosa è molto buffa perché Eva è stato il mio BBM di Natale...le avevo inviato panettone di pasticceria, cioccolato, te oltre e un sacco di golosità natalizie. A questo si unisce il fatto che Eva è svedese e vive in Belgio e Svezia e Belgio sono le nazione da cui da sempre provengono persone a me molto care ...svedese è stato pure il primo pacco BBM che ho ricevuto e uno dei miei blog preferiti... boh?? In ogni caso farò più telefonate per avere maggiori informazioni sui doni di Eva.



Eccoli:
Zucchero di canna all'anice stellato da mettere nel caffè (una ditta belga che fa zuccheri con spezie di ogni tipo)
Scagliette di cioccolato che qui usiamo solo per le torte e che pare in Belgio mangino a colazione sul pane...a Pasqua provo ;-D
Sirop de Liegi: una gelatina di frutta senza zucchero che è la base dei panini belgi (spero non con l'aringa...).
Il cioccolato di Marcolini: uno dei migliori cioccolatieri belgi...nome italiano però ;-)
Dentelles: deliziosi e fragilissimi biscotti simili a ricami (dentelle è infatti una trina)
Falu rågrut: le fette biscottate svedesi...ottime con salmone e aringa
Guteblandning: te svedese dell'isola di Gotland, contiene arancio, liquerizia, petali di girasole e qualcosa che ancora non ho identificato..

martedì, aprile 04, 2006

Gnocchi di riso, verdure e zenzero



Gnocchi e ancora gnocchi...ma questa volta leggeri come nuvolette e decisamente poco italiani.
Sono una vittima dei negozi di alimentari in genere e di quelli etnici in particolare, almeno a Milano.
Kathai è uno dei supermercati etnici più grandi e meglio forniti della città, ci si possono passare ore tanto più che hanno un reparto ben fornito di ceramiche (si servono qui molti ristoranti del Nord Italia). Alcuni cibi suscitano la mia più totale curiosità, altri invece mi terrorizzano soprattutto dopo averne letto gli ingredienti.
I gnocchi di riso mi hanno solleticato da subito da l momento che non riesco più a entrare in un ristorante cinese senza trovarmi un bell'attacco allergico causa glutammato mosodico.
Si trovano in due diverse forme:
"quasi" freschi con scadenza di un paio di mesi (per questo il quasi), in barrette bianche da affettare e con possibilità di surgelazione
secchi da ammollare in acqua almeno 12 ore prima di cucinarli

2 barrette di gnocchi di riso freschi
1 carota
1 porro
150 gr di germogli di soia
1 pezzetto di zenzero lungo 5 cm
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di olio di sesamo

Tagliare a julienne la carota, il porro (compreso il verde) e metà dello zenzero. Grattuggiatene l'altra metà e spremetene il succo in una ciotolina. Affettate sottili le barrete/gnocchi di riso. In un wok o in una padella larga scaldate l'olio e aggiungete le verdure, fate saltare per 1 minuto e poi versate la soia diluita con l'acqua. Cuocete per un paio di minuti e poi aggiungete gli gnocchi. Fate cuocere per 5 minuti o fino a quando non saranno morbidi aggiungendo qualche cucchiaio di acqua se si addensasse troppo. Prima di servire unite il succo di zenzero.

lunedì, aprile 03, 2006

Sole, fiori, primavera e un omaggio....

Il fine settimana è stato parecchio strano (meteorologicamente parlando)...sabato grigio, umidiccio e freddino, domenica un'esplosione di primavera!
Sono fuggita sabato da Milano per ritrovarmi sul lago Maggiore con l'idea di mattermi ad arrostire le castagne nel camino e tanta voglia di vin brulé...domenica mattina mi ha svegliato un sole meravigliosamente caldo e un cielo blu senza una nuvola.
Mi sono goduta il sole (in costume da bagno, giuro), gli uccellini, il silenzio, ho rubato i limoni alla vicina...e non ho cucinato.



Una specie di pic-nic a base di olive, lampascioni e acciughe comprate al mercato di Papiniano con Jul e Pip, pane nero di segale con trota marinata (stessa ricetta del salmone fatto per Natale ma con la trota....grande soddisfazione a un prezzo minore) e olio extravergine d'oliva Pianogrillo utilizzato anche per le due salse: olio, qualche goccia e zesta di limone appena rubato, olio e un cucchiaio di senape all'ancienne.
Mi sono portata dietro apposta la lattina..un piccolo omaggio a chi mi ha fatto conoscere un prodotto splendido e mi ha allietato con foto, poesia e musica per tanti mesi. Grazie Lorenzo.