mercoledì, dicembre 22, 2010

Sani a Natale???? Augurissimi!!!!!



Alla domanda rispondo: "No, mai e poi mai".
A Natale cucino per 2 giorni, per 2 e 1/2 su 4 tra pranzi e cene e mangio e bevo a tutti e anche di più visto che son giorni che partecipo ad aperitivi, aperisotti (aperitivi durante i quali il padrone di casa ti chiede se vuoi anche due cucchiai di risotto al radicchio e scappa in cucina a farlo), feste e affini.

Come tutti gli anni mi incasino le energie con somma gioia e allegria - le basi no carne no latticini rimangono, ma dopo 10 anni anche i parenti più gnucchi vanno in automatico - tanto poi ho tutto il tempo di riequilibrare.
Continuo a trovare assurdo che tutto si concentri in tre giorni, ma invece di perdere tempo a contestare questa cosa, me la godo con la mia famiglia vera e le tante acquisite negli anni.
Natale ormai mi piace proprio per la sua totale mancanza di moderazione e soprattutto amo gli avanzi di Natale.
Amo far colazione con il salmone marinato della vigilia e i panini dolci, spero di pranzare per due giorni con le lasagne alle verdure di mia mamma o gli gnocchi e nasconderò in fondo al balcone le acciughe al verde del mio papà, la stocco mousse e i cioccolatini della cugina.

Se però mi mancheranno gli avanzi e quei velociraptus di mio fratellopiùfiglio e cugina saran arrivati prima di me, la mia colazione di Natale sarà fatta di salmone marinato e di questo burro di carote e cipolle.
Se vi scappa la mano con l'agar, al posto di spalmarlo lo taglierete a fettine sottili.

5 carote grandi
2 cipolle
1 cucchiaio di tahina
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino scarso di agar agar in polvere
sale
brodo vegetale qb

Pulite le carote e le cipolle, tagliatele a pezzetti, mettetele in una casseruola e copritele di brodo vegetale a cui avrete aggiunto la curcuma. Fate cuocere fino a quando non saranno morbidissime, il brodo vegetale si dovrà essere quasi del tutto consumato. Togliete dal fuoco, frullate fino a ottenere un composto liscissimo, unite la tahina e poi l'agar. Rimettete sul fuoco e fate cuocere ancora per cinque minuti mescolando sempre. Aggiustate di sale, trasferite il tutto in una formina leggermente unta e lasciate raffreddare bene.


PS Auguri a tutti!! Che il Natale sia come più piace a voi :)

giovedì, dicembre 02, 2010

Risotto di fine novembre



Oh ma che periodino!

Detesto il mese di novembre, pare non finire più, avere più settimane degli altri e soprattutto ogni anno sempre più incasinate così arrivo a dicembre che invoco le vacanze più dell'acqua nel deserto.
E ogni anno arrivo a dicembre accorgendomi che amo Milano anche perché ha il patrono più intelligente d'italia visto che si festeggia il giorno prima di un'altra festa e posso approfittarne per rifugiarmi in terme transalpine per 4 giorni di acqua calda, massaggi lunghissimi e vapore in mezzo alla neve e agli amici.

Novembre appiattisce anche le mie facoltà mentali e cucino, ma nulla di nuovo e il poco di originale spesso lo realizzo in orari e in giorni caratterizzati o da luce grigia e piovosa (sì, secondo me esiste anche la luce piovosa!) o dalla sola luce elettrica.

L'altro giorno però, complice l'unico giro al mercato del mese, ho conquistato oltre alle zucche anche un meraviglioso crauto rosso. Sarà il grigio delle giornate e della città, ma son in fase colorata non solo nel cibo.
Complice invece un giro in Appennino nel frigo c'era una bella cofana di funghi di bosco profumatissimi e colti e puliti da una zia novantenne.
A questo ho aggiunto solo del fantastico Carnaroli bio del dotto. Rapio reperito dal mio papà.

300 gr di riso Carnaroli
150 gr di cavolo/crauto rosso
150 gr di funghi
1 cipolla
brodo vegetale q.b
2 cucchiai di olio extra vergine
10 nocciole

Affettate cipolla, cavolo e funghi. Soffriggete la cipolla nell'olio fino a quando diventa molto morbida, unite il cavolo a fettine e fatelo stufare per 5/10 minuti.
Unite il riso, tostatelo e poi aggiungete a mestoli il brodo vegetale caldo.
Dopo 10 minuti aggiungete i funghi e portate il tutto a cottura.
Mantecate fuori fuoco con un cucchiaio di olio extra vergine e le nocciole tritate grossolanamente.