martedì, giugno 23, 2009

Impressioni e ricordi (seconda parte)

La testa è altrove causa esame, ma quando riesco a riportarla sulla terra rimbalza e se ne va in Giappone ;D il che vuol dire che i miei neuroni sono poco accessibili 24 ore al giorno!

Foto per ricordare

In giro per Nezu e Yanaka: vicoletti stretti, villette e cimiteri con tempi shinto e/o buddisti che si alternano (la commistione religiosa è esemplare ed evidente), quantità di piante e fiori incredibili, mancanza di rumori. Non immaginatevi Tokyo solo a grattacieli, molti quartieri son fatti di villette mono e bifamiliari o palazzetti di al massimo 3/4 piani, in cui gli abitanti manifestano il loro amore mostruoso per le piante mettendole ovunque.
In Giappone c'è una concentrazione di venditori di fiori e piante che non ho visto nemmeno in Inghilterra ;D



Noodles mood: se fosse stato per me avremmo mangiato noodles e onigiri (triangolini di riso avvolti nella nori ovvero i panini giapponesi per i bimbi a scuola e per gli impiegati...una sorta di spezza fame) almeno a colazione e pranzo, ma mentre l'anno scorso ci eravamo concentrati più sulla soba, questa volta gli udon hanno avuto la meglio e per gli onigiri ho fatto numerose spedizioni al fantastico supermercato della stazione di ueno.



Freddi o caldi, con pelle di tofu fresca (terrificante traduzione di yuba ovvero la pellicina che si forma nella preparazione del tofu) o verdura in tempura è un piatto completo e non è così complicato trovare ristoranti che la producono in loco (un po' come i nostri ravioli).



Altra delizia è il tofu fresco che si trova un po' ovunque e che nulla a che fare con i cubotti nazionali e il cui sapore è una vera esplosione di freschezza riproducibile in parte solo facendolo in casa. Il sapore è fantastico e persino l'ing che cosidera il tofu una sorta di punizione divina ne ha mangiato parecchio ;D Stesso discorso si può fare per gli edamame (cibo tipico da aperitivo estivo insieme a una birra gelata) ... per sushi ed affini vi rimando ai post dello scorso ottobre ;D



Miyazaki mood
: la passione per Miyazaki e la sua opera continua, se già lo scorso anno la visita al Ghibli Museum era stata prenotata addirittura prima di avere i biglietti aerei, quest'anno abbiamo proseguito con
Nihon Minka-en, ovvero il Museo all'aperto delle case del periodo Edo che che ha ispirato a Miyazaki "La città incantata" ... il bus dovrebbe essere riconoscibile a tutti i maniaci ;DDD



e con parecchi giretti nei negozi della Ghianda (i luoghi ufficiali per i gadget ghibli) e nei negozi di giocattoli (che consiglio soprattutto agli adulti...visto che in Italia non solo stanno sparendo ma non abbiamo mai avuto nulla di simile ;)))

mercoledì, giugno 17, 2009

Ricordi e sospiri (prima parte)



Il jet lag è svaporato, ma in compenso il lavoro (com'è che se stai lontana dalla scrivania 10 giorni ti ritrovi sommersa come dopo un mese?????) e lo studio per l'esame annuale come insegnante di tai chi si stan risucchiando il tempo.
Son messa che se apro il frigo mi vien da piagere come nella pubblicità della crociera ... è stracolmo di alghe, miso e sunomono (gli insalatini giapponesi), ma il tofu trafugato in valigia finirà con il pranzo di oggi. Il resto sta in un'enorme busta sul pavimento e il non cibo ancora in uno scatolone ;) . So cosa farò nel mese di luglio.....

Tre ricordi per ora ...

Ho iniziato il viaggio con una serie di Sugoi sugoi (traduzione: bellissimo, fantastico etc) emessi da una gentile dama giapponese che mi ha visto ricamare - ognuno combatte la noia dei voli a suo modo - e che è andata in estasi scoprendo che non era punto croce e ha persino chiesto di voltare il ricamo per vedere il retro (la signora se ne intendeva...) ;DD

I negozi di sunomono, umeboshi e di alghe dove per comprare devi assaggiare e dove divertitissime signore giapponesi mi cacciavano in bocca di tutto (mi stavano mettendo alla prova???) per sentirmi emettere mugolii di goduria assoluta. Il fondo della mia valiga era ricorperto di strani pacchettini sottovuoto tanto che avrei potuto essere incarcerata per contrabbando di ignote verdure ;D Abbastanza inutile dire dove trovarli visto che Tokyo (e gran parte delle città del paese) ne ha uno ad ogni angolo e che si può sempre ricorrere ai mercati ;)

Il breve corso di giapponese fatto quest'anno è servito almeno per non confondere i saluti e per essere in grado di capire - l'ing soprattutto visto che lui ha studiato e io no - quando i camerieri chiedevano cose base come "cosa volete da bere" "preferite soba o udon" "preferite la zuppa calda o fredda" ;D

ps ... su stray in japan fra qualche giorno metterò un post sullo shopping compulsivo di non cibo ;DDDD impossibile tener mani e carta di credito a freno (oddio meglio munirsi di contante...le carte di credito son assurdamente molto poco usate ;))

giovedì, giugno 11, 2009

Argh! Tornata ;)



8 giorni in giro per Tokyo, solo Tokyo questa volta e qualche dintorno con lo scopo di gironzolare nella città dai contrasti assoluti con tranquillità godendoci i passaggi dalla sensazione pallina da pachinko di Akihabara e Sinjuku alla serenità zen degli immensi parchi e giardini che costellano la città.


Abbiam camminato per viette deserte, mangiato in locali dove persino i prezzi erano in kanji (evidente messaggio del "non vogliam chi non parla o capisce il giapponese"), divorato bento nei parchi sotto lo sguardo inquietante degli enormi corvi tokyoti, ma soprattutto goduto di una vacanza splendida, calda e divertente.



Per i particolari dovrete aspettar i prossimi giorni quando il jet lag svaporerà insieme all'effetto palline di polistirolo nel cervello ... qui però mi dedicherò soprattutto al cibo e affini mentre per tutto il resto godetevi Stray in Japan, l'ing per altro è molto più preciso di me su percorsi e nomi dei luoghi (credo pure che si ricordi perfettamente i nomi di tutti i negozi di ricamo e craft in cui l'ho trascinato ;DDD).

venerdì, maggio 29, 2009

Forse.....



... ci torno ... ve lo racconto tra dieci giorni :)
nel frattempo potete leggere qualcosina qui

mercoledì, maggio 27, 2009

Teglia di peperoni



Se avete intenzione di fare i muffin salati, l'ideale è usare il forno per qualcosa di abbastanza yin da aver bisogno di una botticina di calore equilibrante persino in estat, come i peperoni o i pomodori.
Sul banco del mio spacciatore di verdure (la frutta mi interessa così poco che ormai nemmeno lui me la propone più ;D) sabato erano in bella vista i friggitielli o peperoni dolci verdi e lunghi, che come dice il nome di solito vanno fritti. Vero che anche la frittura è una cottura yang, ma l'idea di aver per casa un fantastico puzzo di friggitoria per giorni non mi è passata nemmeno per la testa.

Per chi non digerisce i peperoni: lasciate perdere i friggitielli e usate dei peperoni normali ai quali però avrete tolto non solo i semi, ma anche la buccia.

La stessa ricetta è ottima con pomodori e/o zucchine.

Quindi aprite la dispensa e se avete fatto qualche scorta dovreste avere:

1 tazza di pane integrale del giorno prima (o anche di una settimana prima) tritato
10 mandorle
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaio di semi di sesamo
qualche pomodoro secco
1 peperoncino piccante
olio qb
sale qb

il tutto per mezzo chilo abbondante di friggitielli.

Lavate i friggitielli, tagliateli a metà e togliete i semini.
A parte mischiate tutti gli ingredienti con abbastanza olio da avere un composto granuloso.
Mettete un primo strato di peperoni in una teglia ripcopritelo con il composto di pane, poi fate un altro strato di peperoni e di composto di pane fino a esaurimento.
Mettete in forno a 200° (o con il grill) per una ventina di minuti.
Son ottimi anche freddi e nella schiscetta.

giovedì, maggio 21, 2009

Muffin salati



... e con questi potrei pure aprire il capitolo merende ;))

In 15 anni in rete ho conosciuto persone speciali, alcune fanno parte della mia vita quotidiana, altre di quella virtuale e in alcuni casi son persone dotate di un estro quasi unico.

Una è la mia adorata Roberta alias Cobrizo, l'altra è Eloisa, autrice di Liludori e di un piccolo blog con la sua vita disegnata :)
I muffin di oggi vengono da lì ... visti ieri, fatto il check mentale del frigo e sfornati per cena con qualche variazione :)
Hanno il vantaggio di poter essere congelati e tirati fuori all'occorrenza.
Visto il caldo fotonico di questi giorni vi consiglio di farli solo se nel forno ci mettete anche dell'altro - - nel mio caso tre teglie di verdure - e uscite dalla cucina se, come la mia, non è munita di finestroni.

Le mie variazioni rispetto alla ricetta originale son:
- pomodorini secchi in aggiunta alle olive
- burro di mandorle (lo trovate nei negozi bio) in sostituzione di parte dell'olio: li rende ancora più morbidi
- un cucchiaio di lievito alimentare
- cremor tartaro invece del bicarbonato

350 gr di farina 0 e integrale (metà e metà)
25 gr di lievito alimentare in scaglie
250 ml di latte di soia non zuccherato
50 gr di crema di mandorle
80 gr di olio extra vergine d'oliva leggero
175 gr di pomodorini secchi e olive a pezzetti
1 cucchiaino di cremor tartaro
1 pizzico di sale

Mescolate gli ingredienti secchi e quelli liquidi (frullate bene olio, latte e crema di mandorle) separatamente. Poi uniteli e amalgamate senza mescolare troppo.
Mettete l'impasto a cucchiai negli stampini da muffin riempiendo fino a metà e poi cuocete in forno caldo a 180° per 20 minuti. Fate raffreddare su una griglietta.

venerdì, maggio 15, 2009

Risotto cecioso



e pure algoso ... ;D

Una piccola pausa "ricetta" tra colazioni e pranzi ... e di nuovo un riso.
Sarà che ho il riso nel dna, sarà che mi risolve qualunque problema di pesantezza di stomaco (mangiato troppo o dormito male) e di incertezze su cosa mangiare e con un po' di legumi mi evita pure di dover cucinare un secondo e me lo posso cacciare nella schiscetta e lo posso mangiare pure la mattina.

L'ennesima coccola anche estetica con la ciotolina giapponese con i sakura ... visto che dovrei tornare in Giappone tra poco mi metto in elenco shopping anche qualche ceramica (la volta scorsa mi dovetti limitar visto che mi ero comprata parecchio ... i kg di di differenza rispetto alla parteza sfiorarono i 22 ;D).

La nori in polvere si trova facilmente nei negozi bio altrimenti dovete solo prendere una foglia di alga tostarla leggermente sull afiamma e passarla al mixer.

La cottura di questo riso è un po' più particolare del solito ma dà soddisfazione.

1 tazza di riso integrale
2 tazze e 1/5 d'acqua
100 gr di ceci già cotti
1 cucchiaio di olio di sesamo bio
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di acidulato di riso
1 cucchiaino di nori in polvere
una spolverata di mix di spezie giapponesi (opzionale)

In una pentola mettete il riso - sciacquato per evitar sassolini e polvere - l'acqua, la salsa di soia e l'acidulato di riso. Cuocete coperto e a fuoco basso per 40 minuti controllando che il riso non attacchi (nel caso aggiungete poca acqua calda). A metà cottura aggiungete i ceci cotti, mescolate velocemente e richiudete. In questo modo ceci e riso saranno molto più saporiti ma meno salati che non se uniste la soia prima di servire.
Quando il liquido sarà assorbito e il riso cotto, scolate e condite con olio , nori e mix di spezie.
Ottimo anche freddo in estate.

martedì, maggio 12, 2009

... e il pranzo


Risotto con gli aspargi e tofu saltato con sesamo

Per pranzo intendo quello fuori casa ... chi ha la fortuna di potersi cucinare anche a pranzo si spera sia già organizzato (idem per la cena), nulla però vieta di farsi i lunch box anche per casa ;D
Ammetto di essere fortunata e di lavorare in un'azienda che ha anni fa approntato una mini cucina e area ristoro. Vero che l'azienda ci guadagna visto che non gironzoliamo davanti alle macchinette per il caffè e nei bar, però è comodo e utile non dover mangiare alla scrivania.


In tutto questo è compreso il fatto che uscire dall'ufficio e una pratica salutare e necessaria per eliminare un po' di pressione e prender aria (se si può e non si lavora sulla tangenziale). Uscire dopo aver mangiato o pranzare una o due volte a settimana con i colleghi più simpatici o amici che lavorano in zona è da anni la mia soluzione.

Ed è compreso anche il fatto di inquinare il meno possibile quindi niente roba usa e getta, né posate, né bicchieri o piatti e tanto meno contenitori. I saponi che mettono nei bagni degli uffici son più potenti di quello dei piatti (le mie mani lo sanno anche troppo bene...) quindi usateli e se non vi fidate li riportate a casa.

La mia cassettiera è ormai un mito visto che ci tengo di tutto ... e visto che non sono l'unica negli anni sempre più colleghi han preso esempio e han iniziato a mangiare in ufficio almeno un paio di volte a settimana. Ne guadagna portafoglio e salute.

Organizzazione

In ufficio: un piccolo bollitore, una tazza, qualche posata di metallo o legno

Per chi è costretto a mangiare alla scrivania, consiglio di chiedere di poter avere almeno un piccolo bollitore elettrico per il té e la zuppa di miso. In commercio se ne trovano di piccoli, poco ingombranti e perfettamente a norma.


A casa: contenitori di tutti i generi e le forme.
Potete optare per i lunch box stile giapponese (nel menu trovate la sezione apposta e anche tante indicazioni) oppure per i più classici contenitori in plastica o metallo ermetici.
I termos sono un'ottima soluzione per chi non può scaldare il cibo, investite in quelli migliori, li trovate o nei negozi di campeggio o in rete e valgono la cifra spesa.


Dispensa
In ufficio: té, zuppa di miso liofilizzata, cracotte di riso, pane tedesco confezionato a fette, piccole dosi di frutta secca, sale e condimenti. Nei negozi di campeggio e in rete si trovano i mini contenitori ermetici per olio e sale.


A casa: affettati di seitan, wurstel di tofu, crauti, pane integrale ... se andate di fretta.


Valgono le stesse regole che per la colazione: non mangiare sempre le stesse cose, cercare di variare e organizzarsi.
In quasi 15 anni di pasti in ufficio non ho mai cucinato apposta, al massimo scaldato.

Cucinare di più per il giorno dopo o surgelare è la soluzione migliore più veloce ed economica.
La domenica o la sera cucino sempre di più e metto via subito per evitare che qualcuno mi sottragga il pranzo. Surgelo in monoporzioni, cosa per altro comoda se si torna a casa la sera tardi.

Il riso integrale o i cereali in genere si possono conservare per due o tre giorni (mai di più mi raccomando ... la fermentazione fa sviluppare tossine non sempre benefiche) e poi conditi o fatti saltare con verdure o legumi.
Stesso discorso per le minestre, i passati o le vellutate, così per i brasati di seitan o la pasta al forno.
I crauti son un'ottima soluzione per mangiare qualcosa di fermentato che deve essere solo scaldato e con i finti wurstel possono essere un ottimo pranzo.
Aprire il pranzo con la zuppa di miso è un'ottima abitudine così come portarsi dietro qualcosa di caldo (sarà che lavoro già con l'aria condizionata a palla) e di morbido per coccolare lo stomaco e rilassarlo. Nei negozi bio ed etinici se ne trovano tante in bustina, meglio ancora se trovate quelle giapponesi non liofilizzate, ma van comunque bene tutte.

Anche farsi un panino con ingredienti scelti da voi e del buon pane è un'alternativa.

Un ultimo consiglio: non lesinate sulle quantità, mangiare troppo poco a pranzo può far venire fame già alle tre del pomeriggio. Quindi non affamatevi, fate una passeggiata per digerire, evitate di ripiazzarvi subito alla scrivania e fate una merenda leggera per evitare di divorare il frigo appena si mette piede in casa. ;D
Qualsiasi cosa ci sia dentro una macchinetta non è una soluzione ;D


Dedicherò un post anche alle merende....

ps ... il contenitore nella foto l'ho preso in Giappone, è a due piani e fatto apposta per contenere liquidi. Nei negozi italiani non si trova, potete però provare in rete (ebay ad esempio)

giovedì, maggio 07, 2009

Colazioni ....



Apro una nuova sezione "cose che sembrano difficili ma non lo sono per nulla" ovvero come mangiare macrobiotico o per lo meno più sano del normale e combinare colazioni e pranzi senza impazzire.
Anche giusto per rispondere a chi mi dice "ma come fai? (e sotto c'è l'idea che abbia molto tempo da perdere e mi piacerebbe parecchio)" o "ti invidio (maddai!!!)".

Ammettiamolo la cena è più facile perché in genere si ha più tempo o comunque è più pianificabile ... colazione e pranzo fuori casa sembrano poterci incasinare la vita e soprattutto ridurci a tristi esseri vittime di insalatone e paste riscaldate a costi esagerati. Lavoro in centro a Milano e ho una diretta conoscenza dell'argomento ;D.

E' questione di organizzazione minima, non ci vuole un programmino apposta ma solo poche e semplici regole e un po' di fantasia.
La macrobiotica è tutt'altro che noiosa e, al di fuori dei periodi di cura, lascia grande spazio alla creatività. Tenete sempre conto che ripetitività (leggasi mangiare la stessa cosa) e rigidità non fanno parte della macrobiotica checché se ne pensi ;)
Non vi sconvolgete per la presenza di alcuni ingredienti ... non amo i dolci e nelle mie colazioni compariranno una volta ogni dieci giorni.

Quindi colazione!

ORGANIZZAZIONE:

In dispensa
: riso integrale, fiocchi d'avena (anche precotti), cereali misti, frutta secca, aceto di riso, acidulato di umeboshi, nori in polvere, malto di riso, sciroppo d'acero, pane di segale (quello tedesco umidiccio venduto già a fette), tahina
Nel frigo: latte di soia o di riso o d'avena, umeboshi, affettati di tofu o seitan, senape, marmellate senza zucchero
Nel congelatore: pane fatto in casa (o comunque buono e non mulinoeaffini....) già affettato o porzionato in bocconcini
Varie: germogli, acciughe o aringhe o salmone marinati

Sempre: tè verde o nero oppure orzo. Il caffè andrebbe ridotto e magari riservato alla pausa con colleghi o amici in un bar carino ;) Sul tipo di té vedete ciò che vi piace, son una maniaca dall'età di 13 anni e la mia selezione di té è un po' particolare e non sempre di facile reperimento. Un buon darjeeling o ceylon per i té neri o un sencha tra i té giapponesi però son facilmente recuperabili.
Una teiera capiente e carina, tante tazze colorate, un vassoio (se posso faccio colazione sul divano) o delle tovagliette carine rallegrano l'occhio più appannato

Fatto questo tutto sta ad assemblare.
Il riso integrale stracotto con umeboshi e alghe è la tipica colazione macrobiotica, ma può non piacere e in ogni caso va alternata a pane integrale e quel che vi pare sopra (a me piacciono gli affettati vegetali e il pesce ma son un caso anomalo ;DDD) oppure a porridge d'avena o pane e tahina mischiata a cose dolci o salate.
Nell'elenco "colazioni" c'è qualche idea, ma anche la sezione cibo per dita e pane è ricca di indicazioni.
Ovvio che se riuscite a far un dolcetto o a qualcosa di particolare tutto di guadagnato, ma l'idea è ridurre al minimo il lavoro appena svegli ... se non avete gatti dediti a scorribande notturne potete pure prepararvi le cose la sera ( riesco a farlo 2 volte su 7 perché me ne dimentico, ma quando lo faccio mi complimento da sola ;))

REGOLE

Piacere. Se non siete in un periodo di cura, la colazione è proprio il momento in cui si deve mangiare ciò che rende felici e sereni perché altrimenti la giornata butterà malissimo. Però non fossilizzatevi, anche se vi piace una cosa non ha senso mangiarla tutti giorni ... in questo modo anche le cose più sane e curative perderanno il loro effetto benefico e a lungo andare vi usciranno dagli occhi.
Tempo, tempo, tempo. Tranne che in Italia tutti i paesi fanno della colazione un momento in cui ci si siede, si apparecchia e si mangia con calma ... si mastica e non si trangugia! E non ci vuole molto, questione di abitudine, bastano quindici minuti di orologio ma è sul serio una bella abitudine ;))
E ve lo dice chi quasi tutti i giorni si alza molto presto dedica un pochino di tempo a sé, a chi ama e poi si fa tot autostrada e metro per andar a lavorare.

Nei prossimi giorni passiamo a i pranzi e ai bento box (a volte ritornano!!!! ;DDD)


PS Nella foto: darjeeling margareth hope 2 flush, pane con affettato di seitan, senape e germogli di crescione
.

martedì, maggio 05, 2009

Risotto asparagi crema di asparagi e mandorle



Ecco una delle mie manie primaverili: gli asparagi!
Li amo in tutti i modi e forme: asparagi bianchi, viola, verdi, selvatici, al forno, bolliti etc
Vederli a mazzetti dal verduriere o al supermercato mi mette allegria come le zucche in autunno e i meloni in estate.

Aver deciso qualche anno fa di far di alcune passioni un cammino (e ancheun mestiere dato che son incappata pure nell'insegnamento;)) vuol dire a volte trasformare le vacanze in lunghi periodi di stage con tanta energia, studio, gioia nel veder persone che si frequentano non quanto si vorrebbe, piccole illuminazioni, ma anche con tanta felice stanchezza e addormentamenti con la faccia nel piatto la sera. E cosa meglio del risotto come cuscino dopo tanto tai chi???

Il risotto per chi come me è vissuto e vive da sempre in mezzo alle risaie è come la pasta a mezzanotte per altri: il carnaroli non manca mai (più facile che manchi la pasta...), ci si può metter "quasi" di tutto e cremoso e denso al punto giusto è una coccola perfetta. E il giorno dopo passato in padella è ancora più buono.

300 gr di carnaroli
20 asparagi viola
15 mandorle
2 cucchiai di lievito alimentare a scaglie (opzionale)
1/2 bicchiere di cognac
2 scalogni
1 carota
brodo vegetale qb
pepe bianco
sale
1 chiodo di garofano
2 cucchiai di olio extra vergine

Tritate scalogno e cipolla.
Frullate mandorle e lievito.
Pulite gli asparagi e tagliateli a tocchetti conservando a parte le punte.
Scaldate il brodo con il chiodo di garofano e metteteci i gambi degli asparagi. Fate cuocere fino a quando son morbidi. Scolate i gambi e frullateli con un pizzico di sale.
Inuna pentola adatta soffriggete scalogno e carota nell'olio, versate il riso, tostatelo e sfumate con il cognac. Cuocete il riso unendo a mestoli il brodo caldo e mescolando ogni tanto.
A metà cottura unite i gambi frullati e le punte e portate a cottura.
Prima di servire spegnete il fuoco, aggiustate di sale e pepe, unite le mandorle tritate con il ievito (o anche senza ... va a gusti ma a me piace :)) e mantecate.
Lasciate riposare 5 minuti e servite.

lunedì, aprile 27, 2009

Umbricelli asparagi e pistacchi




Sembra una nenia ... la pulizia della dispensa è ormai quasi terminata (son andata a fare la spesa e le scorte base son state ripristinate) e questa dovrebbe essere l'ultima ricetta da "pulizie di primavera"

Uno dei momenti in cui la mia dispensa si riempie in modo imbarazzante è al ritorno dai viaggi.
Compro di tutto e quel che non rientra nelle mie scelte alimentari è un regalo per amici e parenti non "macro". Son curiosa come una biscia e quindi a volte mi ritrovo roba strana: in Giappone ho comprato anche a caso e mi son dovuta far tradurre gli ingredienti da un insegnante di lingua ;DD

Gli umbricelli eran lì belli impacchettati da agosto e quindi abbisognavano di una morte consona: asparagi e pistacchi in un sugo molto denso e coccoloso son stati il perfetto accoppiamento in una giornata così umida e uggiosa da sembrar novembre (un bel bicchiere di nebbiolo ha fatto il resto ;)).
Ne ho cotti 300 gr, è un buon quantitativo per tre persone che mangiano e per 4 con un secondo importante: la pasta artigianale cresce in cottura per cui se usate spaghetti normali o altra pasta regolatevi.

A me sta crescendo la muffa sull'anima e a voi?? ;DDDDDD

300 gr di umbricelli
1o asparagi
1/2 tazza di piselli
1 cipollotto grande o 1 porro
1 carota
1/2 tazza di pistacchi o 3 cucchiai di pasta di pistacchi
2 cucchiai d'olio extra vergine
brodo vegetale qb
sale
pepe bianco

Lavate per bene gli asparagi, puliteli e tagliateli a pezzetti mettendo le punte da parte.
Affettate il cipollotto e tagliate a julienne la carota, fate stufare nell'olio con un pizzico di sale e aggiungete gli asparagi e i piselli. Fate saltare, unite qualche cucchiaio di brodo vegetale e cuocete fino a quando tutto non sarà morbidissimo (se si asciugasse unite a cucchiai il brodo). Unite le punte di asparagi a metà cottura e alla fine i pistacchi tritati. Regolate di sale e saltatevi la pasta appena scolata e lasciata un po' umida.
Potete anche frullare una parte del sugo (magari non le punte degli asparagi ;)) e in stagione unire fin dall'inizio qualche dadino di pomodoro.

E' un sugo ottimo anche con il riso integrale.

martedì, aprile 21, 2009

Stufato di tempeh e tofu dolcepiccante



Il frigo è ormai ripulito, la dispensa quasi, il freeezer ha l'eco ... soprattutto dopo aver cucinato anche l'ultimo pezzettino di zucca che avevo congelato a gennaio.
Lo stesso trattamento detossinante tra un po' toccherà agli armadi, mentre il resto di casa è privo
da anni di quegli inutili ammennicoli, che, tranne pochi e carissimi ricordi, hanno avuto inspiegabili incidenti e viaggi premio alle fiere di beneficenza o nelle case di amici che li hanno accolti con tanto amore.

Fare pulizia aiuta non solo il fegato - lo so, avevo promesso qualcosa di specifico ... abbiate fede non me ne sono dimenticata - e quindi limitarlo al cibo spesso è riduttivo.
Ideale è guardarsi intorno e vedere di quante cose è fatta la nostra vita e di quante ne può fare a meno ... oggetti, abiti, persino libri e scarpe ormai per me inutili o detestati han sempre fatto felici altre persone, persino quelli che mi son stati regalati (perché qualcuno ha pensato a me in rapporto a una chiavetta usb tempestata di pietruzze rosa?????)
Faccio pulizia due volte all'anno, ai cambi di stagione e il mio corpo e la casa ne guadagnano sempre in spazio e vitalità.
Le pile di libri ovunque NON contano!!!!

Però sto esagerando ... con la scusa di far fuori le scorte non vado al supermercato da settimane - al mercato però ci vado- non ho più: foglietti acchiappacolori, aceto, bicarbonato, cambio per il mocho, gallette di riso, lievito di birra, legumi secchi (a parte un sacchetto di ceci).
Il che significa: niente lavatrici, la signora delle pulizie avrà una nuova scusa per non fare quello che vorrei facesse, teiera marroncina, colazione solo con riso cotto.
Unica cosa che sembra non finire mai son le umeboshi: ma quante ne ho comprate in Giappone??????

Quindi controllate se nel fondo del freezer avete della zucca o sostituitela con le carote tagliate a pezzettoni ... qualcosa di arancione e dolce ci vuole!!!! ;D
Se poi vi avanzassero dei cipollotti.....

1 confezione di tofu
1 confezione di tempeh
400 gr di zucca pulita (o carote)
1 cipolla rossa grande affettata (o due porri)
1 spicchio d'aglio tritato
3 cucchiai abbondanti di tahina
3/4 di litro di brodo vegetale
1 peperoncino piccante fresco
1 bastoncino di cannella
1 cm di zenzero fresco grattugiato
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva

Pulite e togliete i semi al peperoncino e affettatelo finemente.
Fate bollire il brodo e metteteci il peperoncino, lo zenzero, la cannella e cuocete per 20 minuti.
In una pentola di coccio o dal fondo pesante fate scaldare l'olio e poi stufatevi la cipolla e l'aglio co un pizzico di sale.
Asciugate bene il tofu e il tempeh e fateli a quadrotti. Tirate fuori dal congelatore la zucca e fatela scongelare quel minimo che servirà per farla a quadrotti.
Nella cipolla stufata fate saltare tofu, tempeh, zucca e coprite con il brodo piccante (se avete paura che sia troppo piccante potete filtrarlo).
Metete uno spargifiamma, abbassate al minimo e fate cuocere per almeno due ore controllando che non si asciughi troppo. Mezz'ora prima della fine della cottura unite la tahina, mescolate bene, unite ancora un po' di liquido se necessario e aggiustate di sale. Tutto deve essere molto morbido.
Fate riposare lo stufato un'ora o anche tutto un giorno prima di mangiarlo. E' uno di quei piatti che migliora con le ore ;)

martedì, aprile 14, 2009

Cipollotti caramellati 2



... in effetti sarebbero stati perfetti anche per il picnic di pasquetta, ma dato che l'ho passato sul terrazzo a far giardinaggio (leggasi anche cercare di uccidere innocenti piantine) e a dormicchiare sulla sdraio con un contributo alla cucina ridotto ai minimi termini ;) riconsidererò questi spiedini per i prossimi fine settimana.

Se non si siete mangiati tutti i cipollotti caramellati o avete intenzione di comprarne un altro chilo (io ho evitato il verduraio maschio per la verduraia moglie che invece mi riempie di fragole) ecco cosa potete farne:

cipollotti caramellati
una confezione di seitan tagliato a quadrotti
una ventina di cramberries secchi o uvetta (grande grande)

Togliete dalla padella i cipollotti e metteteli su un piatto, rimettete sul fuoco la padella con il fondo di cottura e versateci mezzo bicchiere d'acqua in modo da deglassarlo. Appena prende bollore mettete i quadrotti di seitan e i cramberrie o l'uvetta nel sughetto e lasciate cuocere al minimo per una ventina di minuti.
Una volta tiepidi infilate su uno spiedino di legno cipollotti, seitan e cramberries/uvetta alternandoli. Servite freddi o tiepidi coperti dal sughetto rimasto.

martedì, aprile 07, 2009

Cipollotti caramellati



Ricetta a puntate ... ovvero cosa fare di un chilo di cipollotti freschi.

Amo i cipollotti, crudi, cotti, sot'olio o sott'aceto ... è una specie di mania ;).
Cosa che per altro ha intuito il mio mitico verduraio che sabato in automatico ha preso un enorme mazzo di cipollotti di tropea e me l'ha cacciato nella borsa senza nemmeno aspettare che li chiedessi.
Negli anni ho imparato a farci di tutto e a usarli tutti ;)

Le cipolle e i cipollotti in particolare son un cibo perfetto in ogni stagione.
Cotta è dolce e ideale in inverno, quando fa freddo o ci si sente stanchi o bisognosi di energia profonda.
Cruda è leggermente piccante e ideale in privara estate, quando si ha caldo o si ha bisogno di rinfrescarsi o di dare una scossetta al metabolismo (non fa dimagrire....)
Se si vuol aggiungere qualcosa di verde e di energia fresca e leggera si possono usare i gambi verdi nelle minestre, nella miso o nelle insalate.

I cipollotti caramellati son una ricetta senza dosi e facilissima, a patto di non lasciarli da soli sul fuoco e andare a telefonare a un'amica logorroica.
Tagliate i cipollotti a fettone spesse due dita e sistematele distese e non sovrapposte in una padella dal fondo pesante.
A parte fate un'emulsione (a gusto e piacere...assaggiate quindi ;)) di olio di sesamo, salsa di soia, sakè o mirin e 1/2 cucchiaino di malto. Un'altra variante molto italiana può essere olio extra vergine d'oliva, aceto balsamico, sale, malto e pepe bianco.
Versate l'emulsione intorno alle cipolle - deve arrivare fino a metà delle cipolle - unite qualche grano di pepe di sichuan o pepe rosa e mettete sul fuoco. fate cuocere a fuoco bassissimo per 20 minuti circa. Devono essere cotte ma ancora sode e non disfatte.
Potete mangiarle calde, fredde, aggiungerle a un'insalata di radicchio - il contrasto amaro e dolce è perfetto in questa stagione - o ... alla prossima post vedrete ;)))

giovedì, aprile 02, 2009

Snack di riso e fantasia



Alla ricerca in rete di uno snack alternativo e non panoso, mi sono imbattuta in svariate ricette fatte con le gallette di riso che si usano per gli involtini primavera ... e indovinate cosa giaceva in dispensa da almeno un annetto??? ;DD

Ero un pochino scettica ma invece sono buonissime ... decisamente meno unte, caloriche e molto più fantasiose delle normali patatine.
Soprattutto facilissimi da fare.
Niente dosi!
Le gallette di riso si trovano nei negozi di cibi etnici e con una confezione farete snack per mesi. Sono molto sottili e molto delicate quindi occhio a maneggiarle e a non lanciarle nel carrello!!

Spezzatele e mettetele su una teglia coperta di carta forno. Spennellatele con una soluzione di acqua e olio d'oliva o sesamo (1 a 1, serve per renderle gustose e per far aderire la fantasia!) e poi spolveratele con quel che vi viene in mente: sale e origano, mix di spezie esotiche, peperoncino e aglio, aneto e erba cipollina etc
Sbizzarritevi insomma ;))
Mettetele in forno a 180° per 2 minuti e intendo sul serio 2 minuti. Si arricceranno e diventeranno croccanti e leggermente brunite.
Servite fredde.
Rimarranno croccanti per qualche giorno se conservate in una scatola di latta.

martedì, marzo 24, 2009

Sfoglie con verdure




Una delle cose che mi fa più arrabbiare della cucina non tradizionale è dare nomi tradizionali a cose che non lo sono per nulla. Ognuno ha le sue manie ed è vero che
Vero che alcuni nomi definiscono tipologie di preparazioni di base o di cottura (brasare, stufare, pasta, sfoglia, e aggiungendo il "tipo" persino maionese o besciamella) ma, secondo me, la Sacher Torte vegana non è una Sacher ma una torta al cioccolato, così come il tofu non assomiglierà mai al formaggio e la carbonara senza pancetta e uova non è una carbonara (chiamarla carbonara vegana mi fa molto ridere).
Le ricette hanno nomi anche perché legate a determinati ingredienti e bisognerebbe far funzionare la fantasia quando si inventano nuovi piatti o si variano parecchio quelli tradizionali ;-)


Quindi queste non sono lasagne alle verdure ma sfoglie alle verdure ;-) visto che di fatto la pasta non è all'uovo, non c'è latte e nemmeno formaggio. Per tranquillità mia e di tutti quegli emiliani che giustamente mi farebbero la pelle ;D.


La ricetta originale non è mia, ma della mia santa mammina che dopo quasi dieci anni di figlia macrobiotica è diventata molto più brava di me a inventar piatti che possano piacere a tutta la famiglia e mi facciano molto molto contenta (cucinar cose diverse per ciascun commensale non è mai stato nelle corde materne nemmeno quando ero piccola e detestavo la fettina impanata). Mi sono limitata a variare qualche ingrediente visto che il mio frigo è molto diverso dal suo.

La pasta potete farla voi semplicemente unendo 250 gr di farina 0, 1 cucchiaio d'olio e acqua quanto basta ad ottenere una consistenza elastica (deve essere leggermente più dura del pane). Lasciatela riposare per un'ora avvolta nella pellicola e poi passatele nella macchina della pasta o tiratela a mano fino a ottenere una sfoglia molto sottile. Tagliate dei rettangoli e cuoceteli in acqua bollente e salata per pochi minuti. Fatela sciugare su un canovaccio.

Se non ne avete voglia, tempo etc nei negozi di alimenti bio vendono la pasta fresca senza uova.


Per il sugo:


1 porro
1 cipolla grande

150 gr di piselli surgelati

2 cucchiai di pesto di pistacchi (o di 2 di mandorle)
1 cucchiaio d'olio extra vergine
sale pepe

Per la salsa tipo besciamella:

200 gr latte di soia non zuccherato

1 cucchiaio di farina (andate a occhio...)
1 cucchiaio abbondante di olio extra vergine d'oliva leggero

1 cucchiaio di lievito di birra in scaglie.


Affettate il porro e la cipolla e stufateli in una padella con l'olio e un pizzico di sale. Unite dopo 5 minuti i piselli e qualche cucchiaio d'acqua. Coprite e fate cuocere finoa quando tutto non sarà morbidissimo. Mettete qualche cucchiaio del sugo in un boccale, frullatelo e rimettetelo in padella insieme al pesto di pistacchi. Aggiustate di sale e pepe.

A parte miscelate farina e olio in modo da ottenere un composto fluido e senza grumi. Scaldate il latte di soia e una volta quasi a bollore unite il composto di farina e olio. Mettete al minimo la fiamma e mescolate fino aquando la salsa non sarà densa e corposa. Unite il lievito di birra e aggiustate di sale.

A questo punto montate le sfoglie facendo in una pirofila strati di sfoglia, salsa, sugo di verdure fino al termine degli ingredienti. Sull'ultimo strato mettete uno strato leggero di sugo e spolverate con delle mandorle o dei pinoli tritati. Mettete in forno per 15 minuti a 180° e poi per 5 minuti sotto il grill e servite.

martedì, marzo 17, 2009

Pane nero con erbe libanesi




















Tipico del mio risveglio primaverile è la lentezza mattutina, la voglia di starmene fuori invece che chiusa in ufficio, fotografare i progressi giornalieri dei miei fiori e fare almeno un mese di rigida colazione macrobiotica rigenerante e depurativa a base di riso integrale, alghe, umeboshi (averne ancora un chilo original japanese aiuta...) .
A colazione tendo a variare di più, sempre macrobioticamente parlando ;-), ma per due/quattro settimane è utile depurare il fegato (organo primaverile per eccellenza) e non appesantirlo con prodotti a base di farine cotte in forno, in particolare la mattina.

E così nella mia totale follia primaverile cosa vi propongo? Un bel panone nero con tante erbe profumate.
;-DDDD Beh lo si può metter tra le ricette da fare per la pasqua, con olio buono e salsine può essere un ottimo antipasto o idea per il pic nic di pasquetta.
Le erbe libanesi o za’tar, sono un mix di origani (ce ne sono di differenti), timo e sale che si può trovare nei negozi etnici e che mischiato all'olio serve per condire il pane.
A me piace in modo imbarazzante tanto che l'ho messo un po' ovunque all'inizio cuscus, hummus o solo con la tahina giusto per stare in linea con la tradizione ... poi son passata alle sperimentazioni e quindi l'ho messo direttamente nel pane e in un pane tipicamente nordico come il pane nero ;)
Ne è uscito un pane godurioso che ha profumato la casa per ore.

250 gr di farina integrale
250 di farina di segale
300 gr di acqua tiepida
3/4 gr lievito secco o 10 di fresco
4 cucchiai di za’tar
1/2 cucchiaino di sale

Miscelate le farine, le erbe e il lievito. unite l'acqua e impastate dando il tempo alla farina di assorbire l'acqua. All'inizio l'acqua vi parrà eccessiva, non unite altra farina però, impastate con calma e forza - il pane ha bisogno di tempo - e piano piano l'impasto vi si staccherà dalle dita e acquisterà la giusta consistenza. Mettetelo in una ciotola unta, copritelo con un panno umido e fatelo raddoppiare di volume. Rompete la lievitazione, impastate bene e date la forma che preferite.
Fate raddoppiare ancora l'impasto e poi cuocetelo in forno caldo a 200° per 40 minuti o fino a quando il fondo non suonerà vuoto.

martedì, marzo 10, 2009

Verdurine in torta




















4 giorni oltre manica a camminare attraverso quartieri delicati e inquietanti come nei migliori Agatha Christie, mangiar pie al salmone in sale da tè di ottocentesca memoria, perdersi tra libri e commessi di negozi vittoriani, godersi il fiume, la birra e il fish&chips, guardar la gioia di chi senti vicino anche con 1000 km di distanza e chiacchierar così tanto da aver un abbassamento di voce (e il cuore pieno).














Al ritorno una Milano così luminosa che mi bruciano gli occhi e la scusa della primavera che mi rende più smemorina del solito e ancora meno dotata di fantasia per i nomi delle ricette ;-D

Le torte di verdure svuotano i frigoriferi, rendono più "stilosi" (come direbbe mia zia) gli avanzi, ma soprattutto son veloci da fare e risolvono qualsiasi antipasto o colazione anche all'ultimo momento.
La pasta potete farla voi oppure comprare nei negozi bio la sfoglia vegana o vegetariana.

Una confezione di pasta sfoglia vegetariana
2 carote
1 zucchina
150 gr di zucca
una manciata di funghi secchi (anche freschi...)
1 porro grande
200 gr di tofu seta
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di curcuma
sale
pepe

Tagliate a tocchetti tutte le verdure e mettete i funghi secchi in acqua tiepida per un paio di ore. Scaldate l'olio, unite il porro e fate stufare con un pizzico di sale, aggiungete i funghi, le carote, la zucca e le zucchine e fate cuocere fino a quando tutto non sarà molto morbido e poi fate raffreddare. Miscelate bene il tofu con la curcuma e unite le verdure, aggiustate di sale e versate in una tortiera che avrete ricoperto con la pasta sfoglia.
Con la pasta sfoglia potete fare un cerchio più grande per il fondo della tortiera e uno più piccolo per coprire il tutto o lasciare parte delle verude scoperte e limitarvi a fare il bordo come nella foto: va a gusti ;).
Cuocete in forno caldo a 170° per 15/20 minuti.
Buona calda, tiepida o fredda, tagliata a pezzetti per i primi picnic o per la schiscetta.

mercoledì, febbraio 25, 2009

Seitan marinato alla senape




















Periodo di corsa ...

Come sempre la mia voglia di primavera è in anticipo, sabato stavo per abbandonare le calze (la leggenda delle mie caviglie bluette a marzo ha varcato i confini nazionali), lunedì le due dita di ghiaccio sul parabrezza mi han fatto desistere dal delinquenziale progetto e mi son limitata a piantine colorate alla serra ... le poverette son costrette sul tavolino della sala e sul davanzale continuano a starci solo i bulbi.

Sempre in argomento di primavera e di pulizie, proseguo anche con lo svuotamento frigo dove non ha molto senso che stazionino 7 barattoli di senape diversi. E così sviluppo variazioni su marinature e salse senapose. Questa ha decisamente un sapore forte, liberissimi di usare la senape dolce.

E' anche periodo di ultimi radicchi, questa è la parte triste della primavera ;D

250 gr di seitan di farro a striscioline
3 cucchiai di senape forte di Digione
2 cucchiai di senape all'antica (con i semini)
2 cucchiai di senape alla Guiness
2 cucchiai di tahina
acqua qb
1 radicchio lungo
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaino di aceto balsamico tradizionale
sale
pepe
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di pane grattuggiato

Miscelate le senapi con la tahina e acqua tiepida qb a ottenere una salsa liscia e fluida (non liquidissima). Mettete a marinare il seitan in questa salsina per almeno 6/12 ore, poi cuocetelo coperto in forno a 180° per 15/20 minuti.
Pulite il radicchio, mettetelo in una teglia, conditelo con olio, aceto, sale, pepe, fettine di aglio e pane grattugiato spolverato sopra e grigliatelo in forno per 5 minuti.

giovedì, febbraio 19, 2009

Spaghetti di riso piccanti con verdure e shitake














Vi capitano giornate in cui non vorreste esservi alzati dal letto?
Di rado ma ieri è stata una giornata pazzesca ... dalla coda in tangenziale che mi ha fatto perdere non uno ma due voli al pilota che ci ha fatto gironzolare 20 minuti in aria prima di decidersi ad atterrare, dalla prenotazione di un locale disdetta all'ultimo momento fino all'apparente morte del minipimer storico (una sanissima martellata però l'ha fatto rifunzionare) passando per il gatto che ha fatto di nuovo la festa al divano ;-DDDD

C'è chi di getta sul cioccolato io mi son gettata sui noodles ... e su una sanissima risata: ieri ho dato in quanto a sfighissime e oggi splende il sole ;-D
Ho anche operato uno degli svuota dispensa: lo so che dura da tanto ma io son peggio delle formiche rufe e dei criceti.

1 carota
1 porro
5 cm di zenzero fresco
4 shitake
2 cucchiai di olio di sesamo
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di mirin o saké

Mettete a bagno gli shitake in acqua calda per 30/40 minuti e tagliateli a fettine. Tagliate a julienne la carota, lo zenzero e il porro.
Mettete a bagno in acqua calda gli spaghetti di riso (seguite le istruzioni sulla busta), poi sciacquateli in acqua fredda e tagliuzzateli con una forbice in modo da accorciarli a 10 cm più o meno. Metteteli da parte e conditeli con pochisimo oliodi sesamo per evitare che si appiccichino.
Nel wok scaldate l'olio e la soia poi unite le verdure e fatele saltare per 10 minuti. Unite gli spaghetti e il mirin e fateli saltare per qualche minuto.
Servite caldissimi.
Se lo zenzero a julienne non vi piace, grattuggiatelo, spremetene il succo e unitelo a fine cottura.

martedì, febbraio 10, 2009

Passato di carote e avena














Grigino grigino pioggia pioggia ...
a me di solito piace pure ma quest'inverno è quasi senza fine e mi vien sempre più voglia di roba colorata (giro vestita di arancione e viola e persino di bianco panna: per la gioia della signora della lavanderia, che di recente ha deciso che ci dobbiamo dare del tu ;-D)

Ancora in preda al delirio "svuotiamo la dispensa", domenica mi son quindi aggirata nei pressi di dispensa e frigo tirandone fuori dei fiocchi d'avena grandi, frutto di altro delirio "faccio il pane solo con i semini" ... carotine e porri provengono invece dal verduraio sotto casa, unico negozio alimentare consentito per evitare altri rifornimenti della dispensa.

Grigino + svuota dispensa = Passato di carote e avena

Ha un colore rinfrancante, un notevole potere riscaldante - ricordo che l'avena è perfetta in inverno molto meno in estate - e una consistenza densa e morbida, consolatoria.

5 carote medie (50o/600 gr)
5 cucchiai di fiocchi d'avena grandi
1 porro piccolo
1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
brodo vegetale qb
2 cucchiai di panna di soia (opzionale)

Affettate il porro, compresa la parte verde, e mettetelo a stufare nel cucchiaio d'olio con un pizzico di sale. Pulite e tagliate a tocchetti le carote, aggiungetele al porro, fate saltare per qualche minuti e coprite di brodo vegetale. Aggiungete i fiocchi d'avena e fate cuocere per 30 minuti.
I fiocchi d'avena tendono ad addensare la minestra, quindi aggiungete del brodo se necessario e controllate che non si attacchi e non diventi troppo densa.
Frullate il tutto molto bene, aggiustate di sale/pepe e fuori dal fuoco unite la panna di soia.
Potete anche variare il sapore unendo del curry in polvere o della pasta di curry thailandese (la punta di un cucchiaino).

mercoledì, febbraio 04, 2009

Seitan con radicchio e funghi




















Son sempre nella fase svuota-dispensa: ho una dispensa grande e tendo a riempirla troppo!
Ora devo far fuori un bel po' di shiitake e funghi secchi vari ;-)

Riassunto delle puntate precedenti sugli shiitake: son funghi molto usati nella cucina giapponese, ricchi di salutari proprietà (che i nostri porcini non hanno) tanto che son oggetto di studio in alcune università americane. Son degli ottimi antivirali e aiutano ad abbassare il livello di colesterolo, quindi se avete l'influenza una tazza di zuppa di miso al giono con dentro qualche shiitake può essere una buona e gustosa medicina.

Hanno un piccolo difetto, non sono saporitissimi, almeno per noi italiani, e si trovano quasi solo secchi. Meglio non optare mai per quelli di origine cinese nonostante il prezzo basso (la qualità sovente è pessima e son infestati da bestioline), ma scegliere quelli di provenienza giapponese, francese o italiana e bio.
Per ovviare al primo problema soprattutto se volete usarli in un sugo è sufficiente aggiungere un paio di porcini secchi.

200 gr di seitan
1 cespo di radicchio
6 funghi shiitake secchi
2 funghi porcini secchi
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva leggero
1 spicchio d'aglio
farina qb
acqua qb
qualche goccia di balsamico tradizionale (opzionale)
sale qb

Ammollate i funghi (agli shitake togliete il gambo, rimmarrà sempre legnosissimo) in acqua tiepida per un'oretta.
Tagliate a tocchetti il seitan e passatelo nella farina.
Strizzate bene i funghi (non buttate l'acqua) e tagliateli a pezzettini.
In una padella in cui avrete scaldato l'olio con lo spicchio d'aglio saltate i funghi finchè non saranno morbidi e cotti, unite poi il radicchio a striscioline e dopo pochiminuti il seitan infarinato.
Saltate tutto e poi aggiungete qualche cucchiaio di acqua di ammollo dei funghi in modo da formare un sughetto non troppo denso. Salate, pepate e servite caldo.

martedì, gennaio 27, 2009

Soba con bok choi e porri





















Una scodellona di noodles caldi e verdurosi è puro comfort food.
Adoro tutta la pasta lunga italiana e non, ma quello che mi piace dei noodles è che sono ideali nei brodi e se si è in serata "bisognosi di calduccio" (e in una casa gelida come la mia è una costante ... l'unica a star bene è la gatta che vive sui termosifoni o fotto i plaid) son perfetti.
Inoltre si possono cuocere la mattina, sciacquare bene e lanciare nel wok o nel brodo la sera ;-)

Ho ciotole apposta: belle grandi e made in Japan. Le classiche ciotole inganna-cibo orientali ovvero pensi che ci sia dentro poco invece ti ritrovi a mangiare almeno due etti di pasta (falsa l'idea che i giapponesi mangino poco, son magri perché mangiano pochissimi grassi ;D)
La soba è perfetta con il freddo perché di grano saraceno e quindi molto riscaldante, in estate si può sostituire con gli udon o gli spaghetti di riso.
I bok choi sono la versione cinese e dolce dei nostri cavoli, ormai si trovano facilmente nei mercati o nei negozi etnici.

200 gr di soba
4 bok choi
1 porro
3 cucchiai di olio di sesamo
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di mirin (liquore da cucina giapponese) o sakè
1/2 cucchiaino di magic mix giapponese o sesamo tostato
1 cucchiaio di acqua

Cuocete la soba, scolatela e sciacquatela molto bene sotto acqua fredda, se non lo fate vi ritroverete una orrenda massa collosa inutilizzabile.
Affettate non troppo sottili i porri e i bok choi e saltateli nel wok per 5 minuti con la miscela di olio, salsa di soia, mirin e acqua. Devono rimanere croccanti. Unite la soba (lasciata leggermente umida) e saltate il tutto per altri 5 minuti. Assaggiate e unite poca salsa di soia se necessario.
Servite la soba calda e cosparsa di sesamo o magic mix.

giovedì, gennaio 22, 2009

Farro ceci e cicoria giappo-piccanti




















Sto svuotando la dispensa, cosa che di solito faccio verso maggio per evitare le farfalline a luglio - son un vero incubo se si ha una cucina alta 3 metri e passa - ma visto che mi cade la roba in testa e sul pavimento della sala giace un sacchetto con gli acquisti alimentari del Giappone (quelli secchi non quelli freschi e dentro buste sigillate, mica che cominciate a immaginarvi cose strane ;-D) ho deciso di cominciare a far fuori un po' di cose e non entrar in negozio etnico per almeno un paio di mesi.

Quindi farro, ceci, erbette amare, cotti separatamente e saltati insieme all'ultimo momento e il magico 7 spezie giapponesi (nanami togarashi) per dar al tutto un sapore diverso.
Questo mix (2 tipi di pepe, sesamo bianco e nero, zenzero, arancio e alghe) in Giappone si trova su quasi tutti i tavoli dei ristoranti ed è usato sui noodles e sulle tempura.
La magia dei mercati in Giappone è pari solo a quelli francesi, qui dovete e potete assaggiare di tutto, anzi buona educazione verso il negoziante è assaggiare ciò che vi propone anche se non siete intenzionati ad acquistare... numerosi sono i banchi di spezie e insalatini (umeboshi e verdure marinate sotto sale o aceto) e qui il mix viene preparato al momento quindi alcuni ingredienti possono anche essere diversi da quello che si può acquistare nei supermercati.
In Italia lo dovreste trovare nei supermercati etnici ben forniti, se non lo trovate sostituitelo con un mediterraneo mix di aglio peperoncino ed erbe aromatiche.

1/2 tazza di ceci secchi
1/2 tazza di farro
200 gr di erbette o cicoria già sbollentata
1 spicchio di aglio
1/2 cucchiaino di zenzero grattuggiato
un pezzetto di kombu
2 cucchiai di olio di sesamo bio
1/2 cucchiaino di mix 7 spezie
sale qb

Ammolate i ceci in acqua fredda con la kombu per 12 ore e poi cuoceteli nella pentola a pressione fino a renderli morbidi ma non disfatti.
Cuocete il farro in acqua bollente.
Scaldate l'olio nel wok o in una padella, aggiungete l'aglio, lo zenzero, la cicoria e fate saltare per 5 minuti, unite i ceci e il farro e cuocete per altri 5/8 minuti.
Prima di servire spolverate con il mix 7 spezie o con il mix mediterraneo.
Otimo caldo o appena tiepido (perfetto per i bento box alias schiscetta).

martedì, gennaio 13, 2009

Vellutata di cannellini, patate dolci e broccoli




















Freddo, freddo, freddo ... e non mi lamenterei nemmeno più di tanto - a me il freddo piace più del caldo che mi fa spappolar il cervello - se non vivessi in una casa con muri spessi un metro e quindi decisamente gelida (fantastica in estate....) tanto che in un armadio mi si congelano pure le calze ;-)

Quindi minestre e vellutate son decisamente necessarie.
Tengono caldo, coccolano e soprattutto se ricche di cibi dolci aiutano anche a evitare la depressione da inverno, quella che ci porta a starcene rinchiusi in casa e a sperare solo che arrivi la primavera per sbocciare come fiorellini. Si può abbondare così in cipolle, porri, zucca, cavoli e tanti legumi. Perfetti anche per evitare l'altra tipica depressione di gennaio, la "ho mangiato troppo a Natale e ho giocato a vegeto sul divano per 15 giorni quindi mi sento fuori forma". ;-D

200 gr di cannellini secchi (o 300 gr sotto vetro)
5 cm di alga kombu
1 patata dolce grande
1 broccolo medio
1 porro
1 cucchiaio d'olio extra vergine
brodo vegetale qb
2 cucchiai di panna di soia
sale
pepe bianco

Mettete a bagno i cannellini in acqua fredda con la kombu per almeno 6/8 ore, poi cuoceteli in pentola a pressione fino a quando non sono belli morbidi.
Tritate il porro (compresa la parte verde) e fatelo stufare nell'olio con un pizzico di sale. Unite il broccolo, che avrete tagliato a pezzetti (compreso il gambo) e la patata dolce a pezzetti, fate saltare per qualche minuto, poi coprite con il brodo vegetale e lasciate cuocere fino a quando non sarà morbido. Unite i cannellini e fate cuocere per altri 5 minuti. Frullate il tutto fino a ottenere una crema molto liscia (potete anche passarla a setaccio) e regalate di sale. Fuori dal fuoco unite la panna di soia e il pepe bianco
.

mercoledì, gennaio 07, 2009

Tatin di radicchio e cipolle rosse




















Nevicata mostruosa, strade impraticabili (nota polemica: qualcuno può dire alla Moratti di far andar gli spazzaneve anche fuori dalla sua via????), un'ora passata a sradicar l'auto dal parcheggio (mi son parecchio divertita però...), idea di andarmene tra due ore prima i 30 cm diventino 50 ... però: oggi non ho dimenticato la scheda della digitale!!

Il mio stomaco deve ritornare alle sue misure standard dopo aver trascorso 15 giorni ad allargarlo a furia di cene/pranzi/colazioni di natale, avanzi di natale, capodanno, avanzi di capodanno. Mi aspettano quindi parecchie giornate in cui alle 11 mi verrà una fame spaventosa e alle 18 comincerò a pensare ad anticipare la cena ... la zuppa di miso è un ottimo ingannastomaco, così come il succo di mela caldo, ma se non si vuol entrare nel nuovo anno già frustrati le torte di verdure son un piccolo aperitivo (una fettina non una intera ;-DD) che soddisfa occhio, animo e pancia. Hanno il vantaggio di conservarsi per almeno tre giorni e di poter essere congelate.

L'idea di questa la devo a una cara amica ;-) una delle sante che costringo a esercizi di creatività incredibili durante le cene per normomangianti.

200 gr di farina integrale
2 cucchiai di olio di sesamo o di mais
2 cucchiai di panna di soia
acqua,vino o birra qb
1/2 cucchiaino di sale fino

1 radicchio trevigiano grande
1 cipolla rossa grande
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaio di acidulato di riso o aceto di mele
qualche goccia di aceto balsamico tradizionale (quello vero...)
2 cucchiai abbondanti di malto di riso
sale/pepe

Miscelate gli ingredienti per la pasta unendo acqua/vino/birra fino a ottenere un impasto morbido ed elastico. Fate una palla e lasciate riposare per un'ora avvolta nella pellicola.

Fate a striscioline il radicchio e a fettine non troppo sottili la cipolla. In una pentola che può andare in forno, stufate le verdure nell'olio con un pizzico di sale, unite a fine cottura gli aceti e il malto di riso. Aggiustate di sale e pepe.
Fate raffreddare leggermente, tirate la pasta abbastanza sottile e ricoprite con questa le verdure facendo un cordoncino intorno in modo che le verdure non fuoriescano.

Cuocete a 180° per 15 minuti (occhio, questa pasta tende a indurire molto se troppo cotta e inganna parecchio ;-D), fate raffreddare per una mezzoretta e poi capovolgete su un piatto come una tradizionale tarte tatin.
Ottima mangiata tiepida.



UPS ... dimenticavo: BUON 2009!!!!!! ;-)))) e grazie del meraviglioso 2008