Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
venerdì, dicembre 22, 2006
BUON NATALE...
Questa foto mi piace da matti ed è da anni il mio biglietto di auguri per gli amici. Nulla di più indicato per una Petulante ;-)))
Per l'Italia forse andrebbe meglio la foto di un cappone, ma tant'è .. tacchino o fagiano a casa mia li mangiano ripieno di castagne.
Vado in vacanza, forse scriverò forse no dipenderà da quanto diverrò pigra e insofferente rispetto alla rete.
Vi lascio alcune ideuzze per Natale e Capodanno in modo che non dobbiate impazzire a cercare le ricette nell'archivio ;-) Sono una tradizionalista per cui i miei menu natalizi non prevedono grandi variazioni da un anno all'altro e poi io cucino solo metà delle portate, l'altra metà tocca a mia mamma che macrobiotica non è per nulla ;-D ... ovviamente i dolci non mi riguardano.
I menu sono quindi un pochino strani...
Che sia un Natale felice e che il 2007 sia un anno di desideri ... realizzabili o no che importa??
Per la Vigilia
Pane della signora Grant
Pasta e mollica
Gamberi allo zenzero lime e porri
Zucca al forno
Cavoletti di Ruth
Per Natale
Streghe
Hummus di fave
Salmone marinato
Tortini di scarola e aceto balsamico
Tonno in crosta
Caponatina di carciofi
Per Capodanno ... buffet di sapori misti ;-))
Olive della Ross
Ceci snack
Tortellini di pane
Gyoza
Carpaccio di polpo
Lenticchie Roberta
giovedì, dicembre 21, 2006
Il pane di Natale
-1!!!!!!
Domani auguri e piccolo menu.
Oggi un bel pane morbido e profumato. Fatto a trecciona è bellissimo anche da vedere. Ottimo a fette con il salmone marinato o con i paté.
E' nato da una totale sperimentazione e dalla curiosità di provar a sostituire in qualche modo il burro che è presente in molti pani speciali tradizionali .. ovvio che potevo usare la margarina di soia, ma era troppo facile ;-))) Dura parecchio e potrebbe anche diventare un pane in cassetta se cotto nello stampo apposito.
250 gr di farina di farro
250 gr di farina manitoba o farina 0
200 gr di latte di soia
1 cucchiaio di olio di mais bio
2/3 cucchiai di panna di soia
2 cucchiai di semi di sesamo
1/2 cucchiaino di sale
4 gr di lievito di birra secco (10 gr di fresco)
1 cucchiaio di malto d'orzo
Sciogliete nel latte tiepido il lievito di birra e lasciate a riposare fino a quando no farà la schiuma (stesso procedimento per lievito secco o fresco). Miscelate le farine e il sesamo, poi unite l'olio, il latte e lievito e cominciate a impastare. Unite pian piano il sale e poi i due cucchiai di panna. Valutate se aggiugnere altro liquido dalla consistenza della pasta che dovrà essere liscia, elastica e non appiccicosa. Battete la pasta per 5 minuti e poi mettete a lievitare coperto in luogo tiepido.
Quando si sarà raddoppiato, rompete la lievitazione e date la forma al pane. Io ho fatto due biscioni e li ho intrecciati. Coprite con un panno umido e lasciate lievitare per almeno un'ora.
Cuocete in forno caldo a 200° per 30 minuti o fino a quando il pane non sarà dorato e il fondo suonerà vuoto.
mercoledì, dicembre 20, 2006
Vellutata di cavolfiori e tofu
Meno due all'inizio delle vacanze e a due settimane di dolce far nulla o quasi ;-))
Mi aspetta una tre giorni di pranzi e cene natalizie che mi delizieranno non poco e mi faranno ritornare decenne (mia madre direbbe cinquenne) di fronte ad albero, regali e soprattutto tutti i miei cari in una botta sola...si vede che vado matta per il Natale???? ;-D
Una bella vellutata da servire la notte della vigilia agli amici/parenti non amanti dei classici tortellini in brodo o da fare dopo i bagordi delle feste, ma sostituendo uno degli ingredienti.
Nata sull'onda ell'ennesima variazione al curry di tofu e al fatto che avevo mezza scatola di latte di cocco da utilizzare. E' proprio il latte di cocco che dovrete togliere se volete rendere meno grassa o pesante questa zuppa (viene da una noce e magro non è proprio ;-)), potete sostituirlo con il latte di soia e un paio di cucchiai di panna sempre di soia nel finale, questi ultimi sono comunque opzionali.
1 cavolfiore medio
5 scalogni
150 ml di latte di cocco
100 ml di acqua
1/2 cucchiaino di dado fatto in casa
1 cucchiaio di olio di sesamo + 1 di acqua
sale
pepe
1/4 di panetto di tofu affumicato
Lavate e fate a cimette piccole il cavolfiore. Affettate sottili gli scalogni e metteteli a stufare in una pentola con l'olio, l'acqua e un pizzico di sale. Dopo qualche minuto aggiungete i cavolfiori e fate insaporire. Unite infine il dado, il latte di cocco e l'acqua e fate cuocere per 30 minuti.
Passate il tutto al frullatore fino a ottenere una crema liscia e densa (se troppo aggiungete acqua o latte di cocco).
A parte passate sotto il grill per qualche minuto il tofu tagliato a fettine sottili e servite la vellutata guarnita con il tofu e una macinata di pepe.
martedì, dicembre 19, 2006
I gyoza di Natale
Per un Natale alternativo o per un Capodanno tra amici ...
I gyoza hanno origini cinesi (son simili ai ravioli al vapore) ma quando si sono diffusi in Giappone hanno hanno assunto caratteristiche differenti come una particolare cottura in due tempi. Sono un piatto tipico della cucina giapponese casalinga come i ravioli o gli agnolotti di quello italiana
La pasta è fatta di farina e acqua e stesa sottile come un velo. E' fattibile in casa ma visto che la trovo nei supermercati etnici mi evito la fatica ;-)), anche perché la resa non è la stessa.
Per Tribe mi sono ispirata a "Happy Christmas (War is Over)" di John Lennon e Yoko Ono e forse più a Yoko che a John dato che i gyoza doveva conoscerli molto bene ;-).
per 16/18 gyoza
una confezione di sfoglia per gyoza (reperibile nei supermercati etnici e giapponesi)
1/2 cavolo cinese o cavolo cappuccio
1 carota
1 porro piccolo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di sake (o mirin)
150 gr di seitansale3 cucchiai di olio di sesamo
per il condimento
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di aceto di riso
1/2 cucchiaio di mirin
Affettare il più sottile possibile il cavolo, la carota e il porro. Tritare a coltello il seitan. Mettere il tutto in una ciotola, aggiungere la soia, il saké e il prezzemolo e mescolare bene. Lasciar riposare per almeno u'ora. La pasta per i gyoza viene venduta confezionata in sfoglie di forma tonda e sottile larghe 8 cm. Mettere una sfoglia sul palmo della mano, porre nel mezzo un cucchiaio di ripieno, bagnare con un po' di acqua i bordi interni e chiudere a metà premendo bene i bordi. Poi prendere tra indice e pollice i bordi della pasta e fare delle pieghe (5 o 6) e mettere i ravioli su un piatto infarinato. In una padella dai bordi alti far scaldare l'olio e porre i gyoza nell'olio con i bordi verso l'alto. L'olio deve solo lambire il fondo dei ravioli. Far cuocere per 5 minuti poi aggiungere acqua fino a metà dei ravioli, coprire con un coperchio e lasciar cuocere fino a quando l'acqua non si sarà assorbita completamente e i ravioli non saranno traslucidi.
Miscelare bene gli ingredienti del condimento. Servire i gyoza caldi con il condimento in una ciotolina a fianco del piatto in modo che possano essere intinti nella salsa.
lunedì, dicembre 18, 2006
Un Natale tribale e bloggoso
Se non sapete cosa cucinare per Natale, vi piace la musica e vi piacciono i foodblog ... armatevi di ombrello e galosce (qui piove da ieri in modo mostruoso) e andate in edicola a compravi Tribe Magazine ;-))
La Cavoletto un mese fa ha coinvolto qualche blogger nel fare un menu di Natale ispirandosi a canzoni in tema.
Ne è nato un pranzo di Natale con Cilindretti di rape alla Charlotte (Sigrid), Terrina di formaggi alla Bruce (Piperita), Involtini di tacchino alla Elvis (Peggy), Rotolo di blaklava alla Bing Crosby (Fabien) e i miei Gyoza John e Yoko.
Come regalo di Natale vi metterò la ricetta dei gyoza ma per il resto del menu dovrete correre all'edicola... ;-)))
Un anticipazione:
venerdì, dicembre 15, 2006
Club del wok: tofu e porri in agrodolce
Niente lunch box...sono iniziati i pranzi e cene per gli auguri di Natale e quindi pappa in ufficio ne porto pochina e pure noiosetta ;-)
Finalmente è arrivato anche il freddo (iuppi...stamattina c'erano 4°) e, oltre alle zuppe riscaldanti, ottimi sono anche i cibi saltati nel wok (o in padella ovvio) in olio caldo.
Verdure e riso possono essere cotti a parte e poi saltati in olio, in questo modo l'energia riscaldante è maggiore. E' anche un ottimo modo per riscaldare il tofu che di per se stesso è un cibo freddo e più adatto all'estate. Il gusto leggermente piccante dello zenzero è poi un ulteriore elemento di calore.
Perfetto l'abbinamento con il riso al cocco.
200 gr di firm tofu
1 porro grande
2 cucchiai di olio di sesamo
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di mirin
1/2 cucchiaio di gomasio
1 cucchiaio di succo di zenzero
Per marinare il tofu:
2 cucchiai di salsa di soia
4 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di succo di zenzero
Tagliate a cubetti il tofu e mettetelo nella marinata per un paio di ore.
Affettate il porro. Nel wok scaldate l'olio, poi aggiungete il tofu scolatao dalla marinata e cuocetelo fino a quando no sarà dorato su tutti i lati, poi toglietelo e tenetelo da parte. A questo punto mettete nel wok l'uvetta, i pinoli e fate tostare per qualche minuto, poi aggiungete il porro, ilsucco di zenzero, il mirin e cuocete fino a quando il porro non sarà morbido. Unite il tofu e fate saltare per qulche minuto.
Servite cosparso di gomasio.
mercoledì, dicembre 13, 2006
Le streghe son tornate...
e per Natale son perfette! Inizia la ricerca e sperimentazione delle ricette per i pranzi natalizi...
La ricetta non è mia ma delle sorelle Simili, autrici di Pane e roba dolce e Sfida al mattarello (ed. Vallardi): due mostri sacri della panificazione e pazienti insegnanti a numerosi corsi. Non mi chiedete però dove fanno i corsi perché non ne ho la più pallida idea, le ho seguite qualche anno fa e non sono informata ;-)))
L'ho modificata solo nella quantità di lievito e nel fatto che non ci metto lo strutto manco se mi pagano ;-DD
Le streghe sono semplicissime da farsi e sono un successo assicurato. Perfette con tutti i tipi di antipasto natalizi..van bene persino con il patè di alghe!
300 gr di farina 0
130 gr di acqua tiepida
3 cucchiai di olio extra vergine + 2 per spennellare
1/2 cucchiaino di sale + sale grosso per la superficie
3 gr di lievito secco o 8 di fresco
Impastate tutti gli ingredienti e fate lievitare in una ciotola unta e coperta in luogo tiepido.
Poi armatevi o di macchina per la pasta o di mattarello.
Passate la pasta nella macchina fino al blocco 2 o tiratela sottilissima.
Deponete questa sfoglia su una teglia coperta con carta forno e tagliate delle losanghe. Spennellate con olio e spolverate di sale. Mettete in forno per 5/10 minuti fino a quando non avranno i bordi dorati.
Si servono tiepide o fredde e si conservano qualche giorno in una scatola di latta.
martedì, dicembre 12, 2006
Il riso al cocco
Se avete cucinato la zuppa dei due cavoli questo riso sarà l'ideale per cacciare dalla cucina tutti gli odori.
Ottimo riso di accompagnamento a piatti dai sapori decisi o piccanti, è facilissimo da farsi, ma c'è il trucco ;-))
Spesso il riso cotto nel latte diventa un pappone perché rilascia l'amido in cottura e mentre nell'acqua l'amido può essere scolato via, con il latte fa da addensante; questo va bene se si vuol fare un dolce, no se l'obiettivo è un altro.
Tutto sta a lavare il riso a lungo fino a quando l'acqua non diventerà trasparente e a lasciarlo in ammollo per almeno un'ora.
Scegliete un riso a grana lunga, un basmati o un jasmine sono perfetti perché hanno una cottura intorno ai 15/20 muniti, non scuociono e aggiungeranno il loro profumo naturale a quello del latte di cocco.
200 ml di latte di cocco da cucina
1 tazza di riso basmati
1/2 cucchiaino di sale
3 foglie di keffir lime
1 cucchiaio di olio di sesamo
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo
Come già detto, sciacquate bene ilriso e mettetelo in ammollo in acqua freddda per un'ora.
In una pentola dal fondo pesante scaldate l'olio e i semi di coriandolo finoa quando non scoppietteranno. Aggiungete il riso, il sale e mescolate bene in modo che tutto il condimento sia assorbito. A questo punto versate il latte di cocco e unite le foglie di keffir. Fate cuocere coperto per 15/20 minuti controllando che il riso non attacchi e aggiungendo qualche cucchiaio di acqua o latte se necessario. Regolate di sale e servite tiepido.
lunedì, dicembre 11, 2006
Zuppa dei due cavoli
4 giorni di fannulite totale!
Son partita piena di buoni propositi, dal metter a posto l'armadio dei maglioni (ho fatto della stropicciatura un mio stile) al cercare una ricetta per biscotti macrobiotici che non faccia totalmente schifo.
Nulla di tutto questo...mi sono limitata all'addobbo natalizio e al pranzo domenicale, per il resto son uscita a far shopping, ho bevuto tazze e tazze di té speziato, ho visto un to di fil di Greta Garbo e ho pigrato sul divano insieme alla mia montagna di libri e altro.
La zuppa dei due cavoli è partito da un'idea di ribollita, per scoprire che non avevo i fagioli adatti e nemmeno il sedano per il soffritto e quindi è diventato una zuppa con il pane. Deve assolutamente riposare una giornata (quindi forse il termine ribollita le si può adattare, ma rischio gli insulti dai toscani ;-D) per far mescolare meglio i sapori.
1 cavolo nero
1/2 verza/crauto
2 porri
2 carote
250 gr di fagioli lamon già cotti (o cannellini o borlotti normali)
acqua qb
1 cucchiaino di dado vegetale
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
pepe
fette di pane toscano (senza sale) del giorno prima
Tritate grossolanamente carote e porri e mettetele a stufare in una pentola dai bordi alti con l'olio.
Affettate sottili i cavoli e metteteli nella pentola con le altre verdure. Quando si saranno appassiti coprite con l'acqua, aggiungete il dado e portate a cottura.
Frullate metà della zuppa con metà dei fagioli e poi rimettete il tutto nella pentola con il resto delle verdure e dei fagioli. Regolate di sale.
Fate cuocere a fuoco bassissimo per almeno 2 ore. Poi lasciate a riposare fino al giorno dopo.
Nel piatto mettete una fetta di pane (se vi piace potete sfregarla con aglio), versateci sopra la zuppa calda e servite con un filo d'olio e una generosa macianta di pepe.
Ovviamente olio a crudo e pepe non sono necessari, ma non sono niente male. ;-D
mercoledì, dicembre 06, 2006
Lunch box...il ritorno!
Ed eccoli nel loro terrificante splendore di due foto scattate alle 7.30 del mattino...
non è venerdì ma per i milanesi originali e lavorativi è come se lo fosse visto che qui esiste Sant'Ambrogio (santo che mi è particolamente simpatico dall'inizio della mia vita meneghina ;-)))
Un consiglio spassionato: i cavolini di bruxelles non portateli in ufficio, come ho fatto io, o meglio assicuratevi che non ci sia nessuno nei dintorni o di poter arieggiare bene la stanza: potreste inimicarvi parecchi colleghi ;-DD
La onnipresenza del riso al limone (riso bollito con limone spremuto direttamente) è dovuta al fatto che mi paice da matti e che fa un gran bene al fegato. Il limone in piccole quantità aiuta il fegato a metabolizzare i grassi e a depurarsi.
Fra breve mi arriveranno nuovi lunchbox per le minestre (tipo quelli da campeggio...spero siano carini!) e quindi mi sbizzarrirò nelle minestre, per ora:
sopra: insalata di ceci e alghe miste, riso semi-integrale al limone, ceci snack (troppi ceci, lo so!) e cavolini di Ruth
sotto: insalata di fagioli e catalogna e riso semi-integrale al limone
martedì, dicembre 05, 2006
Il cecio snack
Il cecio snack girava nella blogosfera nordica e americana lo scorso Natale così mi copai la ricetta ma nel computer rimase.
Dato che sono alla ricerca di ideuzze per le varie cene e aperitivi natalizi ieri sera ho resuscitato la ricetta dal db e l'ho provata. Risultato...anche troppo buoni dato che sono quasi spariti ;-D
Unico avvertimento non serviteli a parenti o amici con problemi di masticazione ... i dentisti sotto le feste sono introvabili.
E' uno snack di origine medio-orientale quindi molto speziato.
Potete variare le spezie da utilizzare, io ad esempio non ho messo la cipolla secca della ricetta originale perché non ne amo il sapore. Potete aggiungerci coriandolo, curry se li volete indianeggianti...
Altri due suggerimenti sono di usare i ceci in scatola, non vale la pena di cuocerli apposta, e di tenere d'occhio il forno, non abbandonateli andando a fare altro nella stanza accanto perché se si bruciacchiano diventano cattivi e amari.
Si conservano a lungo in un barattolo o in una scatola di latta così potete prepararli in anticipo e tirarli fuori solo al momento giusto.
1 scatola di ceci già cotti
1 cucchiaio di origano secco
1 cucchiaio di mandore tritate fini
1 cucchiaino di sale integrale fine
1/2 cucchiaino di paprika
1/4 di cucchiaino di pepe nero macinato
1/2 cucchiaino di aglio secco (anche meno)
2 cucchiai di olio
Scaldate il forno a 180° poi abbassate a 150°. Scolate, sciacquate e asciugate molto bene i ceci.
A parte miscelate bene tutte le spezie. In una ciotola metete i ceci e l'olio e mescolate con cura in modo che tutti i ceci siano unti, poi unite le spezie e mescolate ancoramolto bene, i ceci ne devono essere ricoperti.
Coprite con la carta da forno una teglia e metteteci i ceci con il misto di olio e spezie e in modo che non si sovrappongano tra loro.
Inserite la teglia nel forno, dopo 15 minuti estraetela e scuotetela in modo che i ceci si muovano. Fate questo lavoro altre due volte poi lasciateli nel forno per 30 minuti senza toccarli.
I ceci dovranno essere croccanti (si sfarineranno in bocca) ma non bruciacchiati.
Prima di mangiarli aspettare che siano freddi ;-D
lunedì, dicembre 04, 2006
Il pane alla birra e un secondo quasi crucco
Non allamartevi il wurstel è di tofu ;-DD
Ognuno ha le sue debolezze, io ne ho tante e me le coccolo tutte e una di queste è la passione per i wurstel di tofu e di seitan e, ancora di più, per la senape di tutti i generi e tipi (ne ho 7 barattoli nel frigo). Costano uno sproposito ma ne vado matta e farli in casa non è proprio proponibile.
Il pane alla birra è stato quindi un ottimo accompagnamento insieme, ovvio, a un bel biccchierone di birra, la mia era Le Baladin ambrata.
Fonte di ispirazione uno dei miei libri preferiti sul pane, di cui ho deciso di parlarvi nei prossimi giorni per la nuova sezione dei Regali di Natale (non lo sapete? io adoro il Natale!!!)
E' un pane un po' strano visto che non è di pasta madre ma acquisisce un gusto leggermente acido grazie a una lievitazione lunga e fatta al freddo (o in balcone). Lievitazione lunga grazie anche al fatto si tratta di farine pesanti e più lente ad alzarsi. Non aspettattevi un pane con i buconi ma un pane più denso e saporito. Si conserva a lungo e si congela benissimo, meglio se tagliato a fette.
5 gr di lievito fresco o 3 di secco
2 cucchiai di malto d'orzo
300 ml di birra doppio malto a temperatura ambiente
200 gr di farina 0 o manitoba
200 gr di farina di segale
200 gr di farina integrale o di farro
2 cucchiai di olio extravergine leggero
1 cucchiaino di sale
Miscelate la birra, il lievito e il malto e lasciate in luogo tiepido fino a quando non si sarà formata una bella schiuma.
Mescolate le farine, aggiungete la miscela con la birra, l'olio e cominciate a impastare (se risultasse asciutto aggiungete birra o acqua tiepida a cucchiate) e infine unite il sale.
lavorate bene, sbattete a lungo la pasta sulla spianatoia, poi fate una palla e mettete a lievitare, coperto, nel posto più freddo della cucina o in balcone.
Lasciate lievitare per 6 ore, poi reimpastate, date la forma (io ho fatto un bel pagnottone) e poi rimettete a lievitare su una teglia coperto da unao straccio umido in luogo tiepido fino al raddoppio.
Fate (se volete) una bella incisione sul pane e cuocete in forno caldo a 200/220° per 35 minuti o fino a quando battendo sul fondo non suonerà vuoto.
venerdì, dicembre 01, 2006
Insalata tiepida invernale
I fagioloni bianchi detti "di Spagna" li avevo sempre disdegnati per una sorta di capanilismo vero i borlotti e i lamon italiani che consideravo molto più saporiti.
Come per fortuna mi accade ogni qualvolta ho delle certezze, queste sono state distrutte da una fenomenale zuppa di fagioli e vongole dove i fagioloni bianchi la facevano da padroni.
E così son finita a comprare fagioli di Spagna sia in scatola sia secchi (giusto che la mia dispensa languiva ;-D) e grazie a un regalo di catalogna ieri sera ho elaborato una ricettina gustosa e adatta a quella sembianza di freddo che è comparso negli ultimi giorni. Un abbinamento di sapori tra il dolce dei fagioli, l'amaro della catalogna, il piccante dello zenzero e il salato della soia.
Ottima per il lunch box...
1 cespo di catalogna
200 gr di fagioli bianchi già cotti
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di acqua
2 cucchiai di mirin
1 cucchiaio di succo di zenzero fresco (grattuggiato e spremuto)
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di dukka o gomasio
2 cucchiai di olio di sesamo
Pulite la catalogna, tagliatela a pezzettini e stufatela in un cucchiaio di olio, conl o spicchio d'aglio e un pizzico di sale. Miscelate acqua, salsa di soia, succo di zenzero e mirin e poi versatelo nel wok che avrete provveduto a scaldare. Aggiungete i fagioli e la catalogna mescolate con cura e cuocete per dieci minuti. Lasciate insaporire per 1 ora e poi scaldate nuovamente prima di servire. Spolverate di dukka o gomasio.