mercoledì, gennaio 11, 2006

I cavoletti di Ruth



Mangiar strano, come dice la mia mamma, non vuol dire non esser curiosi di tutti i generi di cucine (ho passato tanti anni formaggiosi prima di redimermi ;-)) anzi la cucina strettamente macrobiotica a volte è proprio noiosa e quindi le ispirazioni vanno colte ovunque.
Ruth Reichl è non solo la direttrice di Gourmet Magazine, rivista americana su cui investo parte del mio stipendio, ma critico gastronomico eccelso e scrittrice divertente.
Folgorata da La parte più tenera letto in volo per il Messico, deliziata da Confortatemi con le mele, ho divorato a Natale Aglio e zaffiri, ultimo capitolo della sua vita come critico gastronomico.
Sono libri lievi ma molto interessanti soprattutto per chiunque consideri la cucina americana ben lontana dai livelli europei...per quanto riguarda la cucina vegana e macrobiotica è vero il contrario, siamo noi a esser lontani almeno una decina di anni :-(

Se poi ci si aggiunge che i cavoletti di bruxelles sono non solo il simbolo di una cara amica, ma l'ortaggio che più mi manca in estate e che potrei mangiarli anche tutti i i giorni (i vicini mi inviterebbero a trovare un altro appartamento).
E' una ricetta di una semplicità estrema, all'originale ho aggiunto solo l'aceto balsamico.

300 gr di cavoletti di bruxelles
4/5 cucchiai di olio extravergine
1 cucchiaino di aceto balsamico extra aged
pepe
sale

Accedete il forno a 200°. Pulite i cavoletti e a parte miscelate olio, aceto, sale e pepe. Scegliete una pirofila abbastanza grande da far stare i cavoletti in un solo strato, irrorateli con il condimento e mescolate bene in modo che ne siano impregnati. In questa ricetta si possono usare anche oli dal gusto più pesante come i pugliesi o i toscani (ho ancora 3 litri dell'olio di CorteVecchia ;-)) visto che coprire il gusto spiccato dei cavoli non è semplice.
Fate cuocere per una ventina di minuti. Saranno pronti quando le foglie esterne saranno bruciacchiate e l'interno sarà morbido. I cavoletti così sono dolcissimi e vanno mangiati ben caldi.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Petula,
sto leggendo "Aglio e Zaffiri" in questi giorni, quasi finito....ed ora non vedo l'ora di comprarmi gli altri due! Vado al contrario...ma va bene lo stesso!
Non conoscevo Ruth Reichl prima di essere attirata dal titolo di questo libro, è la trovo bravissima...nel modo di scrivere, di raccontare se stessa, i posti, i piatti, la gente...quando fa il giro di alcuni quartieri di New York con il suo amico...passando da panettieri e macellai...ti vien voglia di esser con loro ed assaporare i cibi, sentirne i profumi!

Approfitto per farti i complimenti per il tuo blog...lo seguo da un pò, silente ma quotidiana...ho scoperto un sacco di cose nuove...ed ora pian piano voglio speriementare!

Terry

Anonimo ha detto...

Ciao Petula, ho saputo che il tuo pacchetto è arrivato a destinazione, anche se non l'ho ancora potuto scartocciare!!! graziegraziegrazie!

Anonimo ha detto...

Mi piacciono molto queste tue ricette che tendono ad essere essenziali e che ricordano sapori naturali.
Complimenti:)

Staximo ha detto...

Adoro i cavoletti e questa ricetta, grazie alla sua semplicità, è davvero bellissima!
Grazie!

Elisa ha detto...

Uno dei pochi cibi che odio in assoluto :)
Se vuoi mangiarli pure d'estate, vai in Inghilterra...Sheila, la signora che mi ospitava, cercava sempre di rifilarmi i puzzolentissimi ortaggi...e a quei tempi l'olfatto funzionava...hai voglia se funzionava!!! :)

Bacio.

Gaia ha detto...

Ciao petula,
ho letto anche io tutti i libri della Reichl, anche se devo ammettere che mi è piaciuto soprattutto il primo...l'ultimo un po' meno! ora ho sul comodino "Il Banchetto del mondo"!
Ti ringrazio per aver scritto la ricetta del tofu homemade, sto aspettando che riapra il "mio" negozio di alimentazione naturale per andare a prendere la soia!
buona giornata! gaia

Petula ha detto...

vedo che la reichl ha fans! ;-)
il mio preferito è di sicuro il primo, ma gli altri mi sono comunque piaciuti. cifra stilistica (e di traduzione) lieve e immediata. l'ultimo mi ha fatto venire voglia di tornare a new york invece di san francisco come in programma.

elianto, meno male mi stavo preoccupando...non c'è nulla che vada a male per fortuna ;-)

elisa che sia per quello che ti è sparito l'olfatto? hihihi! so cosa non prepararti per cena...

gaietta, la soia la trovi anche all'esselunga e alla coop.

Petula ha detto...

terry grazie!

Elisa ha detto...

Ecco grazie, niente brutte sorprese :)))

Gaia ha detto...

Ma se ci organizzassimo realmente per un pranzo japo? che ne dite?

Petula ha detto...

fine mese? questa settimana e la prox sono un filo incasinata con il lavoro ma è un'idea che mi piace. c'è un jap in centro niente male con prezzi umani e comodo da raggiugere per tutti...

Gaia ha detto...

si volentieri! c'è lo Zen in c.so di porta romana, appena prima di p.za s.alessandro ad esempio!

Sandra ha detto...

Macro!!!
Avevo postato a Novembre la rece sul libro della Reichl....16/11.Aglio e Zaffiri ;-)
Brava, anche a me è piaciuto!!bello stile di scrittura!!
Tu Come stai??
Mi dispiace per ieri,ma tour veloce...Baci

Anonimo ha detto...

e se il jappo ce lo cucinassimo noi?

;-))

Sandra ha detto...

si si si!!! la lilli ha sempre delle idee....;-))
Da te lilli??
Baci
S

Gaia ha detto...

un japo home made? si può fare...

Anonimo ha detto...

Cavoletti a 200° 20 min. rimangono crudi

Petula ha detto...

assolutamente no. prova anonimo...rimangono morbidi e croccanti. certo non stracotti come tipico di molta cucina italiana.
;-)