martedì, gennaio 24, 2006

Torino, cioccolato e gironzolamenti

Lo ammetto amo Torino in modo quasi vergognoso e spesso, i non torinesi, mi dicon che son matta. Ne conosco i difetti e son tanti, ma son una piemontese spuria (complicato da spiegare), ci ho vissuto e studiato per cinque anni, parte della mia famiglia e alcuni cari amici stan qui, ora ho pure scoperto un ristorante da urlo...mi piace!
Se poi becchi una di quelle mattinate senza traffico, con il cielo blu e il sole che fa diventar dorati tutti i palazzi lungo il Po ti si apre letteralmente il cuore. Ci sono poi angoli straordinari dove si riesce anche a dimenticare le olimpiadi...
Amo di Torino i grandi viali, la collina, il verde (Milano se lo scorda), i colori e poi l'accento nasale dei veri torinesi, la loro discrezione (a volte sono un po' freddini, ma ci sono abituata) , l'eleganza, i ritmi più lenti...i caffè dove ci si siede (non i bar...), Paissa con i suoi legni scuri e l'odor di spezie e té, le panetterie con i rubatà e in particolare le botteghe del cioccolato. Qui esistono Venchi, Peirano, Gerla ma soprattutto Gobino. Negli anni li ho girati tutti perché nel mio amore per il cioccolato son poco macrobiotica se non per il fatto che non amo tutto ciò che è mischiato con latte o panna.



Laboratorio un po' gelidino nell'arredo, orari strampalati e conviene andarci di sabato mattina e non sotto Natale, ma l'odore è quello che può far svenire qualunque maniaco: cacao puro.
Guido Gobino ha ereditato laboratorio e mestiere dal padre per portarlo poi ai massimi livelli.
Una ricerca costate, curiosità e voglia di sperimentare hanno dato vita a quelli che secondo me sono veri capolavori:
i Tourinot, versione minima e perfetta dei gianduiotti in cui non compare il latte in polvere ma solo cioccolato fondente, zucchero e nocciole; gli Amarissimi, un blend di Cacao Ghana ed Ecuador arricchito con granella di Cacao Arriba; le Cialdine da degustazione, differenti percentuali e qualità di cacao.


Ci sono poi le sfoglie di cioccolato alte 50 cm, le creme, i gianduiotti classici, il cacao in polvere, le tavolette, i cioccolatini aromatizza.... dulcis in fundo, vino per acccompagnare e marmellate/ salse di Moreno Cedroni

Ecco cosa mi sono portata a casa....purtroppo non è tutto per me (quasi), ma la salsa di lampone e zenzero aspetta solo un tonnetto o un branzino crudo degno di questo nome ;-).

15 commenti:

Sandra ha detto...

Abbiamo fatto spese...vedo!!!!
Brava!!!
Sabato tocca a me...Stasera torno a farmi "coccolare"..ah ah ah!!
Gnam...;-)
BAci

Scribacchini ha detto...

Anche senza cioccolato, amo Torino. Per quel suo non so che e perché l'ultimo "espatrio" mi ha portata via da lì. Grazie per la gita. Ciao. Kat degli Scribacchini

Unknown ha detto...

ciao Petula, hai mai provato a fare la pasta con il carbone vegetale? ottima alternativa al nero di seppia ed in più non sa di pesce.
più versatile e più digeribile.
shao

Petula ha detto...

vedo che non sono l'unica fans della capitale sabauda. ;-)
berso, carbone vegetale????non ne son nulla...parlamene un po'.

Anonimo ha detto...

Scusa lo sfogo di prima....ma un uomo così "piccolo" nn lo avevo mai incontrato...
Egocentrismo puro.
baci macro e notte...

Anonimo ha detto...

cioccolato e poesia:)

Anonimo ha detto...

Miii!! Gobino, ci ho fatto un dosatore per cioccolatini che mi ha fatto diventare cretino.

Saluti
Omar

Unknown ha detto...

Ciao Petula, di solito in farmacia o erboristeria hanno il carbone in pasticche e svuotarle una a una è un po' noioso. Se lo ordini, te lo procurano sfuso in polvere econ questo potrai farne una pasta con queste dosi ( da modificare a piacere naturalmente):
1000 g farina manitoba- 200 g carbone- 250 g d'uova intere(5)- 150 g acqua.
impasta per 5 minuti circa e lasciala riposare in pellicola in frigo per 1 ora. Poi fanne quello che vuoi, ravioli, lasagne, maltagliati ecc.
Sappi che il carbone in campo medico è utilizzato per i rigonfiamenti intestinali, aerofagia, meteorismo, dissenteria, quindi il tuo piatto sarà buono e più digeribile.
Fammi sapere
ciao

ghat-tak ha detto...

Beh, io non sono di Torino, sono di Milano forse e del mondo di più, ma anche io AMO Torino, mi piacciono le sue atmosfere, e anche la sua gente. Incredibile ma vero, amo i torinesi, così composti, sobri, un po' signori in ogni senso... e in questi ultimi anni che l'ho riscoperta ho notato con piacere che si sta facendo bella, non solo il lavoro e casa e basta. Ora ci stanno mettendo di più in questa bella città e ne sono molto contenta! ciao Ghat

Petula ha detto...

evvai che ci sono sempre più fans di torino!!!

berso ci proverò ma a me il sapore di pesce piace parecchio ;-)) il problema è che molti cuochi cuociono male il nero di seppia tanto da renderlo amaro.

omar cosa intendi con dosatore di cioccolatini?

Anonimo ha detto...

E' una macchina che serve per riempire gli stampi dei cioccolatini. E' costituita da un dosatore volumetrico accoppiato ad un motore, tot giri di motore tot grammi di materiale. Quello di Gobino è stato particolarmente complicato dal fatto che essendo appunto assolutamente artigianale la produzione Gobino, la macchina in questione non aveva dei funzionamenti specifici ma doveva essere dotata di un grado di libertà dei movimenti che permettesse di adattarsi il più possibile alle sovvenute necessità della produzione. Comunque di "cioccolatai" ne no visti tanti (ne ho fatte un bel pò di macchine per il settore) ma il cioccoalto veramente buono ce l'hanno in pochi.
Saluti

Petula ha detto...

il ristorante è il birichin e si trova in via monti 16, zona via madama cristina angolo via dante.
ha ottime proposte vegetariane e pure senza latticini. meglio se mangi il pesce....

Anonimo ha detto...

Ciao Petula,
posso dare un suggerimento a chi vuole godersi torino e tradizione cioccolatosa? andate a curiosare da Gertosio, è in via Lagrange 34, è un tempio per i cultori del cioccolato, e per le cose dolci... una magia di dolcezze. Non ve ne pentirete! Hanno anche un sito www.pasticceriagertosio.it
ciao golosi
simo

Bruna ha detto...

Ciao Petula,

girovagando nei tuoi vecchi post ho scoperto che oltre ai gusti macrobiotici non dogmatici, alla spesa da Kathai, siamo accomunate anche dall'essere torinesi! CIò spiega una certa dispozione verso il cibo (per esempio l'odio per gli sprechi!). Io sono di San Salvario e ogni mese torno a fare la spesa dai contadini di piazza Madama Cristina e da Sesamo, in via Berthollet. Immagino tu conosca già questo piccolo tempietto della cucina macrobiotica. Per vivere meglio a Milano ho aperto un blog, una guida per vivere bene a Milano nonostante Milano. Magari ti interessa darci un'occhiata (ho già segnalato alcuni mercati di produttori bio, mercatini ecc.). Grazie per le tante ricette che ho già saggiato (oggi riso e castagne!).

Petula ha detto...

grazie! ;)... piemontese sì ma torinese no