Le torte salate mi piacciono un sacco soprattutto perché risolvono molti problemi: antipasti, picnic, pranzi in ufficio, grigliate con amici. Sono eleganti e fanno gran scena, ma farne di buone senza l'utilizzo di panna, formaggio e uova non è semplice, si rischia di mangiare dei piccoli e stoppacciosi mattoncini di farina. Ne ho provate tante prima di trovare una giusta combinazione.
Questa quiche è ottima (con molta modestia...;-D) e la pasta è una sorta di brisé senza burro. Si può fare sia con birra sia con vino bianco e va stesa sottile.
Altra due raccomandazioni: usate il silk tofu non il tofu normale in quanto la consistenza è diversa e scegliete solo olio di mais bio e spremuto a freddo, se non è così mettetelo nel motore dell'auto e andate di extra vergine leggero (ligure o del Garda).
Per la pasta:
150 gr di farina integrale
150 gr di farina 0
100 gr di birra chiara
70 gr di olio di mais
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
400 gr di silk tofu
500 gr di scalogno
3 cucchiai di malto di riso
1 cucchiaino di aceto balsamico
1 cucchiaino di semi di papavero
1 cucchiaio di capperini
3 cucchiai di olio extra vergine
20 mandorle
Preparate la pasta e ponetela in frigo a riposare per mezz'ora. Foderate con la pasta una tortiera, bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e cuocete in forno a 180° per 10 minuti.
Mentre la pasta intiepidisce, in una pentola scaldate 2 cucchiai d'olio, versate gli scalogni (pelati e tagliati a fette sottili), il malto e l'aceto balsamico, mescolate delicatamente, coprite e fate cuocere fino a quando gli scalogni non si saranno caramellati.
Nel frattempo frullate il tofu con 1 cucchiaio d'olio e i capperi dissalati fino a ottenere una crema. Mescolate metà degli scalogni caramellati e fatti raffreddare e dei semi di papavero alla crema di tofu. Versate il tutto sulla pasta, disponete sopra il resto degli scalogni, livellate con una spatola e decorate con i semi di papavero e le mandorle.
Cuocete in forno a 180 per 20 minuti.