E dissentiamo! perché forse a furia di ignorare le sue battute meschine e becere gli si dà l'impressione di essere d'accordo.
E non è così.
Vorrei evitare di vivere in un paese dove essere diversi diventi un problema, dove mi si chieda di uniformarmi a un'idea di donna usabile, di uomo fruitore finale e di sessualità da viagra che non condivido e vorrei pure evitare di continuare a pensa che andarmene da qui sia la soluzione migliore.
E vorrei anche evitare che prima o poi anche non mangiare come gli altri diventi un problema :)
La mia è una piccola voce molto petulante, ma per tutta la vita ho sempre pensato di poter e dover fare le cose senza necessariamente aspettare che gli altri la facciano anche loro e non sono sola a pensarla così visto le ricette pubblicate ;). Andate a vederle cliccando sul finocchio qui sotto ... e chi non ha un blog può mettere le sue ricette nei commenti.
Ammetto però che i finocchi non sono la mia verdura preferita e che per non essere razzista con le verdure e con coloro a cui piacciono parecchio, li cucino così.
E' una vecchio ricetta, ma veloce e perfetta quando si ha poca voglia di trafficare in cucina.
2 finocchi
4/5 cucchiai d'acqua
1 cucchiaio d'olio di sesamo
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio abbondante di tahina
sale
Tagliate i finocchi a listarelle e stufateli in una pentola con 1 cucchiaio di olio, un pizzico di sale e un cucchiaio d'acqua. Tostate a secco i pinoli in una padella di ferro o nel forno. Una volta cotti i finocchi, unite i pinoli, la tahina e 3 cucchiai d'acqua in modo da diluire la salsa che in un primo momento sembrerà densissima. Regolate di sale e servite caldi o tiepidi.
Per me invece li cuocio in forno tagliati a listarelle sottilissime e ne uccido il sapore anicioso con una quantità di limone tale da farmi irrigidire i denti per un paio di ore e coprendoli con il pangrattato mischiato a bucce di limone. ;D