Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
mercoledì, gennaio 31, 2007
Gnocchi di zucca
Lo so che non sono originali né macrobiotici ma mi piacciono parecchio e vanno ad aggiungersi alla mia lista delle manie petulanti .. e poi qualche folle me li ha pure richiesti ;-D
La mia di follia è stata invece qualche tempo fa (e sobillata da un'altra blogger ;-D) di acquistare ben 9 zucche all'ortomercato: nel freezer ho un paio di litri di vellutata e almeno un altro pranzo a gnocchi. Il che non mi dispiace per nulla.
Nessuna dose, si va ad occhio e per il condimento ognuno sceglie quello che gli pare, io burro e formaggio non ce li metto di sicuro ;-DDD
300 gr di zucca pulita
farina integrale qb
sale
3 cucchiai di olio extravergine leggero
1/2 cucchiaino di semi di papavero
1 spicchio di aglio
1/2 cucchiaio di lievito alimentare (opzionale)
4 foglie di salvia
Scaldate l'olio con lo spicchio d'aglio e la salvia spezzetata, lasciate sul fuoco per qualche minuto, poi spegnete e mettete da parte.
Cuocete a vapore la zucca, schiacciatela con lo schiacciapatate e unite farina fino ad ottenere un impasto morbido. Mia fissazione: non faccio gli gnocchi di zucca come quelli di patate quindi l'impasto risulterà morbido quel tanto da non poterci fare le palline ma abbastanza consistente da non sciogliersi in acqua. Salate l'impasto e unite una grattata di noce moscata se vi piace.
Fate bolllire l'acqua, salatela e gettatevi gli gnocchi fatti prendendo l'impasto con due cucchaini. Quando gli gnocchi verranno a galla scolateli con una schiumarola.
Scaldate di nuovo l'olio, togliete l'aglio e saltatevi gli gnocchi aggiungendo un pochino di lievito alimentare e i semi di papavero.
martedì, gennaio 30, 2007
Finocchi in salsa
Questi finocchi dimostrano che cucino (e spesso) anche quello che detesto, mi è sufficiente non essere costretta a mangiarlo.
I finocchi riesco a mangiarli solo con la ricetta di Piperita, ma al naturale mi fan orrore, mai quanto i cetrioli....ci son poche cose che non ho assaggiato o non mangerei (mica son macrobiotica dalla nascita ;-DDD), ma queste sono nella mia hit parade.
I finocchi fatti in questo modo hanno però sempre avuto un successo sproporzionato e non chiedetemi perché...io non li assaggio nemmeno ;-))
Sono velocissimi da fare e perfetti quando non si sa che verdura mangiare a cena e si ha poca voglia di trafficare.
2 finocchi
4/5 cucchiai d'acqua
1 cucchiaio d'olio di sesamo
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio abbondante di tahina
sale
Tagliate i finocchi a listarelle e stufateli in una pentola con 1 cucchiaio di olio, un pizzico di sale e un cucchiaio d'acqua. Tostate a secco i pinoli in una padella di ferro o nel forno. Una volta cotti i finocchi, unite i pinoli, la tahina e 3 cucchiai d'acqua in modo da diluire la salsa che in un primo momento sembrerà densissima. Regolate di sale e servite caldi o tiepidi.
lunedì, gennaio 29, 2007
Pane di segale
Troppa pasta madre nel frigo ... e tanta farina di segale!
Soprattutto una pasta madre un po' troppo allegra che ha deciso di fuoriuscire dal contenitore e invadere il frigo. Oltre alla focaccia, ho così fatto due pani di segale enormi.
Il pane di segale con pasta madre ha il vantaggio/difetto di rimanere umido (non verrà particolarmente alto) e di resistere a lungo, a patto di metterlo dentro un sacchetto di tela o di carta e non di plastica.
Si può anche surgelare a fette.
400 gr di pasta madre
280/300 gr di acqua circa
450 di farina di segale
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di malto d'orzo
1 cucchiaio d'olio extra vegine
2 cucchiai di semi di girasole
1/2 cucchiaio di semi di cumino
Il quantitativo d'acqua è indicativo perché la mia madre era molto morbida e quindi l'ho sciolta con metà del peso in acqua fino a ottenere una pappa semiliquida, poi ho aggiunto la farina, l'olio, il sale, il sale e poi acqua a cucchiaiate fino a ottenere un impasto morbido ed elastico.
A questo punto aggiungete i semi e lavorate l'impasto a lungo e battetelo per bene sulla spianatoia.
Mettetelo a lievitare in luogo tiepido fino al raddoppio in una ciotola unta e coperta da un telo.
Date la forma ai pani e mettete di nuovo a lievitare fino al raddoppio.
Cuocete in forno cado a 200° per 35 minuti a seconda della forma del pane (il fondo deve suonare vuoto).
giovedì, gennaio 25, 2007
Passatina di ceci con gamberi
Il mio fine settimana inizia oggi ... e dato che me ne vado fuori Italia ha deciso di nevicare!!!!
;-D male che vada o domani vedrete una ricetta o non la vedrete lunedì....
Questo è un piatto da domenica o da giorni in cui si può dedicare un po' di tempo alla cucina.
La ricetta non è mia ma di Fulvio Pierangelini con variazioni coquinarie e mie, non perché la mia sia migliore o più originale (la sua è inarrivabile e da ululato!) ma perché alcuni ingredienti, vedi lardo o pancetta non li uso proprio.
E' stata la mia ricetta da primo giorno dell'anno e mi dico da sola di averlo iniziato proprio bene ;-))
Due ingredienti determinanti per i quali vale pena di spendere: ceci secchi buoni e gamberi grigi freschi grassottelli
3/4 gamberi grigi a testa
200 gr di ceci secchi
1 carota
1 cipolla
1 sedano
1 pezzetto di kombu
acqua qb
sale
papa bianco macinato al momento
1 rametto di rosmarino
3 foglie di salvia
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Mettete a bagno i ceci con la kombu per tutta la notte. Pulite, sgusciate e togliete le teste i gamberi e con questi fateci un fumetto (acqua, teste, gusci e bollitura per un'ora).
Scolate l'acqua dei ceci, togliete la kombu e fate cuocere i ceci con il fumetto filtrato.
Tagliate a dadini tutte le verdure e gli odori e stufateli in una pentola dai bordi alti con il cucchiaio d'olio e un pizzico di sale. Unite alle verdure i ceci scolati dal brodo, saltate il tutto per qualche minuto in modo che i ceci si insaporiscano e poi unite il brodo che avrete conservato.
Continuate la cottura fino a quando i ceci non saranno morbidissimi poi frullate e passate il tutto allo chinois o altrimenti usate il passaverdure. Non limitatevi al frullatore perché la consistenza cambia parecchio. Aggiustate di sale e se la passatina fosse troppo densa, unite qualche cucchiaio di fumetto o di acqua.
Tenete la passatina in caldo e cuocete i gamberi saltandoli velocemente in una padella o al vapore. Servite la passatina calda con una macinata di pepe bianco e con 3/4 gamberi a testa nel mezzo del piatto.
mercoledì, gennaio 24, 2007
Le ciabattine
La ciabatta è uno dei pani più infidi che ci siano ;-D
Un impasto molto molto umido difficile da maneggiare che vi farà spargere farina per mezza cucina (compreso il forno) per la gioia di chi come me è stata definita "la psyco della briciola".
Però veder e mangiare le mie quattro ciabattine, croccanti, con i buconi grandi è stata una grandissima soddisfazione.
Prendetevi tempo però perché i tempi sono lunghetti. Se volte potete accorciarli mettendo più lievito ma non ne vale la pena. Il gusto ne soffre e usare più di 8/10 gr (io ne metto anche meno a dire il vero...) di lievito fresco per 500 gr di farina non ha senso, nemmeno se si usano farine pesanti come le integrali. Accellera i tempi, ma il pane risulterà più gommoso dopo una giornata e vi lieviterà nello stomaco dando quell'orribile effetto pienezza che è tipico delle cene in pizzeria.
E' sufficiente pazienza e ambiente caldo (male che vada piazzatelo nel forno con la porta chiusa)
500 gr di farina forte (farina 0 tagliata con manitoba)
8/10 gr di lievito di birra fresco o 2 gr di lievito secco
375 ml di acqua tiepida e filtrata
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di sale fino
In una ciotola sciogliete il lievito in 200 ml di acqua tiepida con il cucchiaino di malto e poi unite illiquido a 300 gr di farina. Mescolate molto bene, coprite con un telo o con la pellicola e mettete in un luogo caldo per 4 ore.
Al termine di queste 4 ore l'impasto avrà le bolle e un odore leggermente acido.
Unite tutto il resto della farina e dell'acqua, il sale e l'olio e lavorate a lungo nella ciotola fino a quando l'impasto si solleverà, essendo un impasto molto molle non è possibile lavorarlo sulla spianatoia e non aggiungete farina. Se avete un'impastatrice fatela andare per almeno 10 minuti.
Coprite e mettete a lievitare in luogo caldo fino al raddoppio.
Infarinatevi bene le mani, senza lavorarla dividete la pasta in 4 pezzi (o in due se volte pani più grandi) e aiutandovi con la farina allungate questi pezzi su una teglia a sua volta infarinata.
Lasciate di nuovo lievitare fino al raddoppio, cospargete di farina i pani e cuocete in forno caldo a 200/220° per 20 minuti o fino a quando le ciabattine saranno appena dorate e il fondo suonerà vuoto.
A questo punto potrete aspirare la farina dalla cucina ;-DDD
lunedì, gennaio 22, 2007
Pasta con radicchio
Una pasta con la verdura....in un momento in cui viaggio tra pigrite, deliri di pulizia (gli infissi sono i miei più recenti nemici) e panificazione a gogo, è la soluzione per rendermi felice in alternativa alla pastina in brodo e riso al vapore. Son donna dalla felicità facile ;-D
Visto poi che ancora gira del radicchio e della pasta Faella...cosa volevo di più?
1 cespo di radicchio rosso
1 scalogno
2 cucchiai di pane grattuggiato
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 peperoncino secco (opzionale)
2 spicchi d'aglio
4 cucchiai d'olio
sale
200 gr di penne Faella
Mettete a cuocere la pasta. Fate dorare l'aglio pulito e intero, il peperoncino e lo scalogno a fettine sottili nell'olio caldo. Unite il radicchio a listarelle e fate saltare per un minuto. Aggiungete il pane, il lievito alimentare e fate cuocere per un altro minuto in modo che il pane prenda colore. Aggiustate di sale, togliete l'aglio, unite la pasta, spadellate per bene e servite calda.
venerdì, gennaio 19, 2007
Japanese Women Don't Get Old or Fat
E' stato il mio libro dell'estate.
Un bel libro sulla cucina giapponese di tutti i giorni. Niente sushi o sashimi, che per i giapponesi è cibo da ristorante o da grandi occasioni, ma la cucina della mamma. Una cucina che ha come base la salute e la semplicità, oltre al gusto e alla presentazione. Una cucina antica che ha sette pilastri: verdure fresche, riso, noodles, soia e derivati, frutta, pesce e tè. Il tutto con pochi grassi, porzioni piccole e grandissima varietà in un medesimo pasto.
Sono, non a caso, le medesime basi della macrobiotica (il gioco delle energie per i giapponesi è parte del dna ;-D) e non a caso il Giappone ha il minor tasso di obesità e problemi cardiovascolari del mondo.
Quello che di cui Naomi parla non è una dieta ma solo un modo di mangiare, con una scarsissima presenza di grassi e zuccheri, adattabile a qualunque cultura e latitudine (come la macrobiotica ;-D) anche a quella italiana.
Bellissime sono poi le spiegazioni sugli stessi attrezzi di cucina...pochissimi e molto semplici (wok, coltelli e una pentola...niente robot o impastatrici), la brevissima storia gastronomica del Giappone e soprattutto la descrizione della colazione super energetica.
Naomi Moriyama è per altro una donna giapponese particolamente in gamba tanto da esser stata citata come uno dei più giovani e importanti manager degli Stati Uniti. Insieme al marito americano ha sperimentato su se stessa gli effetti sia della cucina americana sia di quella giapponese.
Non esiste una versione italiana e, per quel che ne so, non è nemmeno prevista....però c'è in francese :-)
L'inglese con cui è scritto è comunque di facilissima comprensione.
giovedì, gennaio 18, 2007
Crema di piselli e broccoli
Quest'inverno così caldo mi sta proprio antipatico ;-) vero è che visto che si è rotto il riscaldamento in ufficio per l'ennesima volta, per lo meno non mi tocca lavorare con i guanti e il giaccone come lo scorso anno.
Le zuppe, creme etc.. però rimangono la mia cena preferita. Amo in modo impressionante persino la pastina in brodo (ho trovato le letterine di farro!!!!).
Questa è una zuppa con uno spiccato sapore dolce, perfetta per coccolare lo stomaco e farlo riposare bene durante la notte. Se volete potete anche aggiungervi del riso.
150 gr di piselli secchi
1 broccolo
2 scalogni
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di dado casalingo
pepe macinato al momento (opzionale)
Sciacquate, lasciate in ammollo i piselli secchi per 3 ore con un pezzetto di kombu e poi eliminate quelli venuti a galla. Pulite il broccolo, fatelo a cimette e tagliate a pazzetti gambo e foglie. In una casseruola fate appassire nell'olio i due scalogni tritati fini. Unite i piselli, il broccolo a pezzetti, il dado, coprite d'acqua e fate cuocere finoa quando utto non sarà morbidissimo. Frullate il tutto fino a ottenere una crema, aggiustate di sale e servite caldo con crostini.
Se volte aggiungere il riso, dovete farlo dopo aver frullato il tutto, aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua.
mercoledì, gennaio 17, 2007
Crumble di mele
Dopo un brasato che c'è di meglio di un crumble?
E' uno dei miei dolci preferiti, frutta sotto e crosticina croccante sopra. Si può fare anche salato ed è stata la mia mania dello scorso inverno.
Visto il periodo di pigrite acutissima, ha il vantaggio di essere veloce, far scena e molto molto coccoloso.
Il divertimento è variare le varie crosticine, un po' come per le impanature ;-D
4 mele
2 cucchiai di fiocchi d'avena piccoli
3 cucchiai di fiocchi di mais senza zucchero
1 cucchiaio di olio di mais bio e spremuto a freddo
2 cucchiai di malto di mais
1 cucchiaio di mandorle tritate a coltello
Sbucciate, tagliate le mele a fettine e diponetele in una pirofila con le uvette ammollate in acuqa calda per 10 minuti.
In una ciotola sbriciolate i fiocchi di mais con le mani, unite i fiocchi d'avena, le mandorle, l'olio e il malto. Mescolate bene e distribuite in modo uniforme sulle mele.
Cuocete in forno a 180° per 20 minuti o fino a quando la superficie non sarà marroncina e croccante.
Si può magiare sia caldo sia appena tiepido. Ottimo anche per la colazione.
martedì, gennaio 16, 2007
Brasato di seitan alla birra
Roba da domenica, da tempi lunghi e giornata grigina con pigrite acuta.
Il brasato ha il vantaggio che lo si mette in pentola e ce lo si dimentica per un po'
Si può fare con qualunque cosa dalle verdure al pesce e perché no con il seitan. A ben pensarci trai cibi vegani è forse quello che meglio si adatta perché non ha un sapore particolare (il tofu è delicato e, se fresco, sa di soia, il tempeh è molto particolare) e quindi deve essere ben insaporito.
Visto che ci eravamo bevuti tutto il vino rosso, la birra è stata un'ottima seconda scelta.
Ho servito questo brasato con la polenta taragna ma si può servire con un riso in bianco, con la polenta gialla normale e anche, o solo, con tanto tanto pane visto che di "puccia" ne vien parecchia ;-DD
300 gr di seitan in un solo pezzo (o due)
2 bicchieri di birra chiara
3 carote
1 costa di sedano
2 scalogni
1 spicchio di aglio
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
farina per imanare
sale
pepe
Infarinate il seitan per bene e poi rosolatelo nell'olio da tutti i lati fino a quando non fa la crosticina. Toglietelo dalla pentola e mettetelo da parte. Mettete nella pentola tutte le verdure tritate grossolanamente (a parte l'aglio che lascerete intero) e fatele stufare per qualche minuto, unite il seitan e coprite con la birra. Fate cuocere per almeno due ore e mezza a fuoco bassissimo, rivoltando il seitan di tanto in tanto, il liquido si ridurrà e si addenserà. Togliete lo spicchio d'aglio, frullate parte del sugo e rimettete in pentola. Salate e servite caldo.
venerdì, gennaio 12, 2007
Gamberi al té
I gamberi mi piacciono parecchio e questa ricetta è di una semplicità imbarazzante ma ha un'allure molto "fighetta" e se avete ospiti a cena è perfetta.
Per me molto interessnte è la velocità di preparazione...importante avere degli ottimi gamberi grigi freschi (no assolutamente no il surgelato!) e dell'ottimo té (no assolutamente no mettersi a rompere le bustine lipton! ;-DDD).
Io ho usato un Darjeeling Margareth Hope perché son maniaca ed è un buon tè nero con una nota fresca, ottimi anche gli oolong o gli assam, meno adatti, secondo me, alla cottura in forno i tè verdi.
Un ottimo accompagnamento e ottimo gioco di equilibri energetici delle patate dolci o un'insalata tiepida di lenticchie.
15 gamberi grigi
1 cucchiaio di darjeeling
1 cucchiaino di sale fino (anche meno)
1 cucchiaino di pepe rosa
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva (con un gusto leggero)
Pulite i gamberi e metteteli in una pirofila unta con il cucchiaio di olio.
A parte frulalte té, sale e pepe rosa e cospargetene i gamberi. Lasciate marinare per un paio di ore e poi cuocete in forno caldo a 180° per non più di 5/6 minuti.
Servite caldi.
giovedì, gennaio 11, 2007
Curry di tofu 2
L'odore del curry mi mette allegria e pure ai miei vicini (visto che in questo non ci sono cavoli).
Preparare curry di ogni tipo vuol dire una cottura lunga e riscaldante adatta all'inverno sempre che non si ecceda nella presenza di spezie piccanti. Hanno in più il vantaggio che più restano lì più diventano buoni come tutti gli spezzattini ;-) e sono ottimi per i lunch bux.
La presenza del riso di accompagnamento è perfetta perché mitiga il sapore forte della pasta di curry, aggiunge un elemento dolce e soprattutto evita di fare scarpetta con un chilo di pane (il sughino è la cosa più buona in assoluto!!!).
1 panetto di tofu tagliato a quadretti
150 ml di latte di cocco
4 scalogni
1 carota
100 gr di zucca pulita
3 cucchiai di olio di sesamo
1 cucchiaino di pasta di curry giallo (anche meno se non vi piace il piccante)
Scaldate l'olio in una pentola con i bordi alti, mettete le cipolle tagliate a fettine sottili, la zucca e le carote a julienne e fate saltare per qualche minuto. Unite la pasta di curry, mescolate bene e poi il tofu. Cuocete a fuovo vivo per qualche minuto e fino a quando il tofu non sarà brunito.
Unite infine il latte di cocco, un pizzico di sale e lasciare cuocere a fuoco bassissimo per almeno un'ora.
Lasciare a riposare per un paio d'ore in modo che i sapori si esaltino. Riscaldate di nuovo e servite con riso basmati al vapore o bollito.
mercoledì, gennaio 10, 2007
Soba al te verde
La stessa ricetta si può fare con i normali spaghetti ma prima di Natale ho fatto un'incursione al quartiere cinese e ora ho in dispensa almeno 7 tipi differenti di noodles.
Amo gli spaghetti e tutti i tutti i tipi di noodles che hanno il vantaggio di una cottura velocissima e rendono moltissimo saltati nel wok con le verdure o anche solo con soia, mirin e alghe polverizzate.
Cosa che poi mi fa impazzire (in alcune cose son maniaca ;-)) è il fatto che la gran parte dei noodles sono già porzionati in mini pacchetti legati da un nastro. La dose è perfetta per un appettito medio.
La soba poi mi piace parecchio perché fatta di grano saraceno quindi molto riscaldante e si può giocare con elementi yin come aglio e peperoncino per mitigarne leggermente l'effetto (tanto più che fuori ci sono 10°...sigh!!)
Qui ho usato della soba al tè verde e la salsina di ieri.
2 pacchettini di soba
2 cucchiai di salsa ai pistacchi
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di acqua
1 spicchio di aglio
1 peperoncino
1/2 cucchiaio di germe di grano
sale
Scaldate aglio e peperoncino nel cucchiaio di olio, togliete l'aglio, aggiungete il germe di grano e fate brunire. Unite la salsina ai pistacchi, scioglietela bene aiutandovi con un cucchiaio d'acqua e fate scaldare. A parte cuocete la soba in acqua bollente non salata, scolatela e sciacquatela bene sotto l'acqua fredda. Versate la soba nella padella con la salsa e saltate il tutto per un paio di minuti. Servite calda.
martedì, gennaio 09, 2007
Salsina ai pistacchi
In un periodo che si vorrebbe di depurazione non bisogna però rassegnarsi al solo riso integrale bollito e alle verdure saltate, anche perché la ripetitività e la noia alimentare è la peggior cosa per il fegato e per lo spirito che ci porterebbe di fronte alla prima panetteria tedesca (ogni riferimento a se stessi è puramente voluto ;-DD)
Questa è una salsina perfetta con cracotte di riso o pane, ma ottima anche come base per qualche sugo (domani vi mostrerò....). Perfetta anche per una cena con ospiti all'ultimo momento.
1 pugno di pistacchi pelati
1 pugno di mandorle pelate
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
1 cucchiaio di olio extra vergine
1 cucchiaino di pepe rosa (opzionale)
3 cucchiai di acqua
sale
In un robot da cucina, tritate tutti gli ingredienti tranne olio e acqua. Aggiungete poi olio e acqua piano piano fino a ottenere un composto fluido ma non liquido.
lunedì, gennaio 08, 2007
Club del wok: udon alle verdure
SON TORNATA!!!!!
oddio non son mai stata via ma mi son presa le vacanze anche dal blog e mi son dedicata alla fannullite più totale, ai libri, ai troppi interessi, alla famiglia e agli amici (oltre che all'uomo macrobiotico a metà ;-D)
Persino la rete aveva bisogno di ferie tanto che negli ultimi giorni ha deciso di non farsi proprio vedere!
E dopo la tre giorni natalizia e al capodanno ho pure cucinato pochino!!!!
Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto, mandato auguri e affetto: siete stati il miglior regalo!
Dato che sono in fase depurativa dopo i bagordi (i miei son durati parecchio come pure gli avanzi!) come iniziare meglio se non con il club del wok?
Volevo chiamarli udon al soffritto ma suonava malissimo, ma gli ingredienti son quelli! ;-DDDD
Quindi ingredienti facilissimi da reperire e potete usare anche gli spaghetti di riso che si trovano in tutti i supermercati.
Gli udon son i tagliolini giapponesi, fatti con farina di grano duro, su cuociono in pochissimo tempo e devono sempre essere sciacquati sotto acqua fredda per eliminare l'amido in eccesso che li renderebbe collosi.
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipollotto o scalogno
1 cucchiaio d'olio di sesamo
2 cucchiai di salsa di soia
1/2 cucchiaino di alga nori in polvere (opzionale)
150 gr di udon o soba
Tritate tutte le verdure a dadini piccolissimi e stufateli nel wok con il cucchiaio d'olio e la soia.
A parte cuocete gli udon in acqua bollente, scolateli e sciacquateli bene sotto acqua corrente e poi versalteli nel wok. Saltateli a fuoco vivace per quanche minuto e serviteli caldi spolverati con la nori in polvere.