La zuppa del rientro
Un bel modo per ricominciare a prendere i ritmi giusti, senza nessun buon proposito.
Le vacanze di Natale mi hanno regalato dei ritmi lenti, tanta tranquillità e molte ore di silenzio; ora tocca rientrare nel mondo senza dimenticare un dono del genere.
... e magari depurandosi un pochino dopo gli stravizi natalizi.
Perfetto è un marito che va al supermercato (io, per contratto, non ci metto piede da 5 anni limitandomi la mercato locale e ai più divertenti negozi bio) e torna con verdure che lo incuriosiscono: ultima in ordine di apparizione il cavolo nero in grandi quantità.
Così ne è nata una sorta di ribollita o zuppa dei due fagioli.
E' perfetta: cavolo ricco di flavonoidi e sali minerali, fagioli riscaldanti e nutrienti (il legume dei reni, organo invernale per eccellenza), cottura lunghissima, ancora riscaldante e rinvigorente.
In più va cotta la sera e mangiata a pranzo o a cena il giorno dopo in modo da consentire ai sapori di legarsi meglio e quindi è ideale se si hanno ospiti a cena e non si vuole far tutto all'ultimo minuto; è anche una meravigliosa schiscetta.
2 mazzi di cavolo nero
1 tazza di fagioli cannellini secchi
1 tazza di fagioli borlotti secchi (io li avevo congelati freschi)
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
un cucchiaio di timo fresco (o un cucchiaino di secco)
brodo vegetale
peperoncino
4 cucchiai di olio extra vergine
La sera prima mettete a mollo i fagioli per 10 ore e poi cuoceteli partendo da acqua fredda con un mazzetto di odori e uno spicchio d'aglio. Quando sono quasi cotti, scolateli e metteteli da parte.
Tritate aglio, peperoncino, cipolla, carota e sedano e metteteli in una pentola larga con il fondo pesante insieme all'olio, al peperoncino e a un pizzico di sale e fateli stufare.
Lavate le foglie del cavolo nero e tagliatele a pezzi, schiacciando con il coltello la vena centrale legnosa (in questo modo la romperete, diventerà morbida in cottura e eviterete di fare troppo scarto).
Al soffritto unite i fagioli e il cavolo e fate saltare per un paio di minuti poi coprite con il brodo vegetale e fate cuocere per almeno due ore.
Per avere una consistenza più cremosa, frullate un paio di mestoli di zuppa.
Mettete al fresco per almeno una notte e il giorno dopo fate cuocere di nuovo per un'ora.
Prima di servire, in un pentolino scaldate appena un cucchiaio di olio con il rosmarino e il timo tritati e poi versate sulla zuppa.
Servite bollente con fette di buon pane vecchio o passato al grill (e magari fatto da voi) sfregato d'aglio. C'è chi, come mio padre e mio marito, mette il pane sul fondo dei piatti, ma a me non piace molto la consistenza e quindi preferisco tenerlo a parte e romperne dei pezzi nella zuppa man mano che mangio (ognuno è anomalo a modo suo).
5 commenti:
BUONA !
Ciao Petula! ma le tante ore di cottura sono state in pentola a pressione? Bina
Bina ... no, in pentola larga con fondo pesante.
Zuppe forever!! Adoro le zuppe, di cereali, ma soprattutto di legumi! Ciao da Bologna, Monia.
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