venerdì, novembre 15, 2013

La storia di un impasto ... (1)



Si sa non amo i dolci, ma il periodo finto autunnale e la speranza dell'inverno mi portano a desiderare di essere in grado di proporre dolci a ospiti, amici, parenti e persino marito che non siano solo la mousse al cioccolato (troppo fredda e yin) o i budini. Spesso rimedio chiedendo agli ospiti di portarsi il dolce che preferiscono, ma non sempre è possibile.

Di contro amo poco le margarine di soia, per quanto utilizzabilissime, a me non  ne piace molto l'odore e sono spesso peggio di un cane da trifola.

All'inizio dell'estate complice una scorribanda al supermercato bio preferito e una serie infinita di ricette lette in rete, mi sono convinta a comprare l'olio di cocco solido. Con qualche resistenza iniziale dovuta al fatto che è un alimento tropicale e dall'odore pareva una crema abbronzante.

In effetti è rimasto in dispensa intoccato fino alla scorsa settimana, quando presa da un momento di cucina matta e furibonda ho deciso di fare una torta e ho sperimentato (e variato) un impasto trovato in rete (Cleà e Food52 sopra tutti).

Mi sono ricreduta sull'olio di cocco, sa di crema abbronzante sia mentre si impasta, sia in cottura (per non parlare delle mani), ma è assolutamente insapore e dona fragranza e giusta consistenza agli impasti.

Se avete una casa fresca tenete l'olio di cocco fuori dal frigo, se no mettetelo in frigo e ricordatevi di tirarlo fuori almeno un'ora prima, altrimenti dovrete usare uno scalpello.

Nel farlo comportatevi come con qualsiasi impasto burroso, ovvero mani fredde, tavolo per impastare freddo e, se usate la planetaria o il frullatore (che per gli impasti veloci come questo va benissimo, evita di sporcare e viene molto meglio), bicchiere in frigo.
Inoltre dopo aver ottenuto l'impasto piazzatelo nel frigo per almeno mezz'ora (serve anche a far rilassare la maglia glutinica e quindi a fargli perdere elasticità) e dopo averlo steso nella teglia rimettetelo nel frigo per altri 30 minuti e comunque fino al momento dell'utilizzo. Questo eviterà che il grasso venga rilasciato e di ottenere una torta unticcia.

Come misura ho utilizzato le cup ... mi sono innamorata dei misurini a forma di cuore trovati da Tiger ovvero l'ikea della stupidaggine (a Milano ce ne sono ben due in centro e quindi pericolosamente vicini al mio ufficio). Hanno accessori da cucina colorati e deliziosi.

1 cup e 1/4 di farina 0
1 cup di farina semi-integrale
1/2 cup di olio di cocco solidificato
1 cucchiaio di sciroppo d'agave o malto di riso
1/2 cup di acqua 
1/2 cucchiaino di sale fino

Mettete in un'impastatrice o frullatore tutti gli ingredienti solidi e mescolate bene; unite a filo prima lo sciroppo d'agave/malto e poi l'acqua fermandovi quando comincerà a fare le briciolone.
Versate tutto su una spianatoia, date una veloce impastata tanto da ottenere una bella palla elastica, avvolgete nella pellicola e piazzate in frigo.

La prossima volta vi dirò con cosa l'ho riempita ... il marito ancora non ci crede!



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Petula, per fortuna, sei tornata.
Grazie per le vaie ricette.
Buona giornata

lumi ha detto...

Ciao Petula, ma la mancanza dell'uovo nell'impasto? Che cosa comporta? Grazie :-)

lumi ha detto...

Ciao Petula, ma la mancanza dell'uovo nell'impasto? Che cosa comporta? Grazie :-)

Petula ha detto...

L'uovo negli impasti non è sempre necessario, questa è come una brisée ma senza il burro ;)