lunedì, dicembre 22, 2008

Post libresco natalizio

Se non avessi dimenticato la scheda nella macchina fotografica ora avreste il post sulla torta salata al radicchio caramellato per Natale ... ma visto che ho la memoria dei pesci rossi e a Natale peggiora: un bel post con i libri macrobiotici o quasi che mi piacciono di più, che potrete regalar o farvi regalare, magari non per il 25, ma per la Befana quando il traffico è più umano e le poste di tutto il mondo ricominciano a consegnare con meno ritardo ;-D (magari pure approfittando dei saldi di gennaio).

Cominciamo dai miei preferiti (alcuni macrobiotici altri proprio per nulla):


Moby - Teany

Ne ho parlato spesso, ne ho fatto un post, son andata a provare il locale a New York e ho rifatto quasi tutte le sue ricette: un libro sul veganesimo trai più divertenti e privi di ossessioni che abbia mai letto.




Giusi De Francesco
- Guarire con il cibo


Macrobiotica vera ma con levità. Lo spirito e le ricette ideali per chi è incuriosito da una cosina non proprio semplice come il cambiar alimentazione. Leggetelo dopo il 1 gennaio ... prima è da folli!!!!





Graziana Tura Canova -
Il Giappone in cucina

Per chi ama il Giappone, per chi ci è stato o vuole andarci ... ricette e curiosità da chi ci ha vissuto per anni e si è confrontato anche con il terrificante quadretto di cenere e gelatina animale che i giapponesi considerano una meravigliosa leccornia.




The Wagamama Cookbook


Da farselo regalare insieme a un buon wok ;-)

Libro legato a una catena di locali nota soprattutto in Inghilterra, Irlanda e Stati Uniti per "spacciare" noodles fantastici in porzioni degne di nota. Le ricette (il dvd allegato è d'aiuto) son quasi tutte riproponibili nelle cucine normali!



Nigella Lawson - Nigella Express

E' una delle mie perversioni (insieme ai libri di Martha Stewart) ... Nigella mi fa impazzire compreso il fatto che potrebbe impanare e friggere anche un panetto di burro, per qualche mese Sky ha avuto senso solo per i programmi di Nigella e Cult. Ho rifatto parecchie sue ricette (tranne i dolci ovvio!) in versione macrobiotica: le idee buone vengono da ogni dove ;-D





Heidi Swanson -
Cook 1.0 e Super Natural Cooking

Mi piace l'approccio di Heidi alla cucina e son da anni una seguace fedele del suo blog. Diverso il modo di proporre ricette e anche se non tutte rifattibili per me, è ottimo per farsi venire nuove e strane idee ;-))




Valérie Cupillard -
Les sauces vegetariennes

I libri di Valerie (interessante anche il blog) in Francia si trovano in tutti i supermercati bio, piccoli manualetti senza foto ma tantissime ricette con ingredienti molto macrobiotici da rifare subito (unica invidia ... loro hanno le alghe fresche noi no!).




Solo qualcuno ... per altri potete sempre farvi un giro nella mia libreria ;-))


Per le ricette ... spulciate i mesi di dicembre degli scorsi anni e abbiate fede: durante le feste produrrò parecchio ;-DD


Buon Natale a tutti e come sempre: incasinatevi le energie fino al 1 gennaio (e magari pure fino alla Befana) c'è tutto un anno davanti per metter ordine!


Grazie a tutti!

martedì, dicembre 09, 2008

Colazione riscaldante



Fuori nevica, ci ho messo una vita ad arrivare in ufficio (evitando dementi a 120 all'ora, pensionati a rischio femore rotto sulle scale della metro, marciapiedi del centro con inquietante paciocco marrone) e ora mi domando perché la neve non è arrivata almeno fino al primo piano così da impedirmi di uscire di casa ;-)

Amo la neve solo se posso guardarla dal mio divano.....

Con un tempo così ci vuole una colazione riscaldante e coccolosa, qualcosa di morbido che faccia ripensare agli stivali di gomma rossa di quando eravamo bambini, alle mani violacee e ai cappotti fradici di quando si facevano gli angeli nella neve ... e a mia madre che furbamente mi guardava dal balcone e se ne stava al calduccio.

L'avena è un cereale meraviglioso per l'inverno: riscaldante e dolce al naturale può essere usato in chicchi nelle zuppe o in fiocchi per le colazioni o in farina nel pane. Molti fanno il porridge inglese (incubo delle colazioni d'oltremanica per molti studenti italiani) con la farina...vien più buono con i fiocchi ;-).
Per gli stessi motivi a luglio evitatela... ;-D

I fiocchi d'avena si trovano nei supermercati in varie forme: precotti (veloci e per chi si ricorda le cose all'ultimo momento), piccoli (perfetti per la colazione) o grandi (più utile nel pane o se volete farvi il muesli in casa).

Le dosi sono per uno.

1/2 tazza di fiocchi d'avena piccoli
1 tazza di latte di soia non dolcificato o latte di riso o acqua
2 cucchiai di goji berries o uvetta
2 cucchiai di mele secche a pezzettini
1 cucchiaio di sciroppo d'acero o malto di riso

La sera prima in un pentolino antiaderente mettete i fiocchi d'avena, l'uvetta e il latte di soia.
La mattina accendete il fuoco e fate cuocere per 15/20 minuti aggiungendo liquido se diventa una palla collosa. Unite le mele secche e dolcificate con lo sciroppo d'acero o il malto.
Alla base di avena e latte (o acqua) potete aggiungere tutto quel che volete: mandorle a pezzettini, nocciole, pezzettini di cioccolato.
I goji berries me li hanno regalati e non ho la più pallida idea di dove si possano comprare in Italia (nemmeno Kathai li ha ... almeno fino a sabato scorso)
Per me è la colazione ideale da giornata fredda o della domenica "divano" ;-D

mercoledì, dicembre 03, 2008

Tempeh, tofu e cavolini senaposi



Lo so ... ricette poche!
Mi avvolgo nella cenere ma ho avuto poco tempo per sfornare ricette originali negli ultimi due mesi, in più il mio bimby ha pensato bene di farsi "possedere" (termine gioiosamente usato da tecnico che ha persino detto di averlo benedetto con l'acqua santa) per quasi un mese e, pur sapendo che si può far a meno di quasi tutta l'elettronica in cucina, l'oggetto in questione mi semplifica parecchio la vita soprattutto in periodi frenetici come questo ;-D
Il bimby è tornato al suo posto ieri e lo metterò a dura prova nel we ... i diavoli che lo hanno posseduto faranno bene a star lontano, devo preparare il dado da regalare a Natale e la polenta!!

Fa un freddo becco e usare il forno per cuocere la soia è una buona idea per la qualità fortemente yang e calda che si può dare a prodotti solitamente molto yin e freddi, per cui sconsigliati in inverno ... uniti ai miei amati cavolini di bruxelles e alla senape (mania che mi porta ad averne 6 tipi differenti in frigo) son stati un ottimo secondo dopo la vellutata di zucca.

1/2 panetto di tempeh
200 gr di tofu
200 gr di cavoletti di bruxelles
2 cucchiai d'olio di sesamo
1/2 tazza d'acqua
1 cucchiaio abbondante di senape gialla dolce
1 cucchiaio abbondante di senape all'antica (quella con i semini)
1 cucchiaio di pepe rosa frantumato

Tagliate tofu e tempeh a quadrotti. Pulite i cavolini e tagliateli in quattro. Mettete tutto in una teglia abbastanza grande per far star tutto senza sovrapposizioni. A parte miscelate bene le senapi, l'acqua e l'olio e versatelo sui cavolini e mescolate tutto bene con le mani.
Coprite con un foglio di alluminio e lasciate marinare per 2 ore.
Cuocete coperto per 20 minuti e scoperto per 10 minuti (la foto mostra come mi sia dimenticata di togliere il tutto dal forno per tempo ;-)). Spolverate con il pepe rosa prima di servire.

martedì, novembre 18, 2008

Quinoa rossa con catalogna, anacardi e salsa al limone



Tre giorni a casa con il collo torto causa microincidente (la prossima volta che vedo qualcuno alla guida con il cellulare tiro fuori il bazooka) ... macchina sana, io quasi ;-)

Buona scusa per farsi coccolare un po', fare un bagno nell'arnica e sprofondare nel divano insieme a una buona quantità di libri ... e cucinare un pochino.

Un buon mix di energie perfette per l'inverno... arrivato tutto in un botto con tanto di nevicata. ;-) Ne son molto felice!!!! Amo le giornate fredde e il mettermi guanti e sciarpe ... sempre che li trovi perchè paiono spariti e inghiottiti dagli armadi.

La quinoa rossa è stato un dono di una persona speciale, ma la trovate in qualunque negozio di alimenti equosolidali e/o biologici, non è un vero cereale - gioia per i celiaci - e ha il vantaggio di esser veloce da cucinare e di poter esser servita sia calda sia appena intiepidita.
La catalogna è fra le verdure invernali che prediligo e per qualche giorno ho mangiato solo quella visto che chi ha gli orti tende a coltivar più di quello che poi mangerà (per fortuna ;-DDD) e ha il bello di esser amarissima nelle foglie e molto meno nei gambi. L'ho tagliata a pezzetti e stufata ald ente inmodo da poterla riutilizzare in varie preparazioni.
La tahina è il condimento preferito dai vegani, versatile, leggermente dolciastro ha il vantaggio di adattarsi sia ai sapori dolci (ottimo la mattina mescolato allo sciroppo d'acero) sia ai sapori acidi come il limone o l'acidulato di umeboschi.


1 tazza di quinoa rossa
1 tazza scarsa di acqua
200 gr di catalogna già cotta
1 cucchiaio di anacardi non salati
4 cucchiai di tahina
4 cucchiai d'acqua
2 cucchiai di succo di limone
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio d'olio extra vergine
1/2 peperoncino (opzionale)

Cuocete la quinoa, ben sciacquata, con una tazza scarsa di acqua portata a bollore in pentola coperta. Una volta cotta aggiustate di sale e sgranate con una forchetta.
In una ciotolo mescolate tahina, acqua e succo di limone fino a ottenere una crema fluida e senza grumi (occhio perchè quando aggiungerete l'acqua tenderà a raggrumarsi, non desistete e non spaventatevi, continuate a mescolare con energia aggiungendo i liquidi piano piano)
Nel wok saltate a secco gli anarcardi per un paio di minuti, poi unite il cucchiaio d'olio, la'glio e il peperoncino e fatevi saltare la catalogna già cotta. Unite la quinoa e fate insaporire bene per qualche minuto.
Servite con la salsa al limone a parte.

martedì, novembre 11, 2008

Vellutata di broccoli con lenticchie e pomodorini secchi



Ricominciamo con le ricette e con ricette che poco hanno a che fare con il Giappone (vedo grandi sorrisi di sollievo...)
Questo non significa che abbia ripreso a cucinare a pieno ritmo e a elucubrare nuove ricette, ma che forse le cene per il ritorno son quasi finite e stan iniziando quelle natalizie - cosa che mi angoscia non poco visto che siam nemmeno a metà novembre ;-D


E' però iniziato uno dei miei periodi preferiti, anche se non fa ancora abbastanza freddo: broccoli, zucche, cavoli, cavolini, porri, catalogna e topinambur la fan da padrone e mi sento così felice che sabato al mercato ho svaligiato il banco e riesco a ignorare il grigino costante degli ultimi due giorni.


Il risultato è una minestra maritata con una vellutata forse un po' lunghetta da fare ma niente male per scaldar questo inizio di autunno ;-)


1 broccolo grande

1 tazza di lenticchie di Castelluccio o similari

1 porro

2 spicchi d'aglio

2 cucchiai d'olio extra vergine

1 tazza di brodo vegetale

1 pugno di pomodorini secchi

1 cucchiaino di erbe aromatiche tritate (rosmarino, salvia...)

acqua qb

Cuocete le lenticchie senza spappolarle con acqua fredda e qualche aroma (un gambo di sedano e un pezzetto di cipolla).

Nel frattempo fate a cimette il broccolo, pulite bene il gambo e cuocetelo in acqua bollente avendo l'accortezza di tirar fuori qualche cimetta ancora al dente.
Fate saltare le cime cotte in un cucchiaio d'olio con lo spicchio d'aglio e poi frullatele con qualche cucchiaio d'acqua fino a ottenere una crema fluida.
Cotte le lenticchie eliminate cipolla e sedano e allungate con un poco di brodo vegetale (che siano poco brodose quindi regolatevi a occhio).
Soffriggete il porro a fettine con i pomodorini secchi, unite la crema di broccoli e poi le lenticchie.
Regolate di sale e servite con le cimette tenute a parte (potete saltare anche loro in un poco d'olio e aglio se volete una minestra più saporita) e qualche pomodorino secco.

martedì, novembre 04, 2008

Mercati, mercatini e negozi

Il Giappone è decisamente il paese per shopping maniache di ogni genere.
L'extra bagaglio di 15 kg rispetto alla partenza (più 10 kg di zaino) la dicono lunga ;-D ... senza qualcuno che mi ha sollevato il trolley per mezzo viaggio mi starei ancora curando gli strappi muscolari.


Il Giappone ha negozi e mercati/ni spettacolari e l'inquietante fissazione di impacchettar qualsiasi cosa. Mai visto nessuno più triste (in Italia funziona al contrario) all'idea di non farmi il pacchetto regalo e infilarmi non visti la carta e il fiocchetto "nonsisamaichelevengalavogliadiimpacchettarancheilsacchettinodistoffa".


Oggi approfitto per risolvermi un problema: rispondo alla domanda "che cosa hai comprato di cibo in Giappone" una volta per tutte e persino mia madre è pregata di guardar qui invece di farmi il terzo grado ogni volta che vado a cena ;-)))


Insalatini, verdure, pesce ossia come trovar del pesce secco in valigia
I mercati son luoghi da non mancare. I cachi quadrati, i meloni con il fiocchetto e le mele impacchettate singolarmente (vero che una mela ha sovente il peso di almeno 300 gr) son in linea con le leggende metropolitane e a prezzi stratosferici.


Gli insalatini son la versione giapponese dei nostri sottaceti, ma hanno da sempre un valore non solo di golosità ma di cura digestiva, la leggera acidità e fermentazione aiuta l'apparato digerente nelle sue funzioni e apporta una quantità di sali minerali e vitamine.
I più noti son le umeboshi (di cui esistono almeno 30 varietà e differenti annate di invecchiamento), ma dalle radici alle alghe passando per carote, cipolle e aglio tutto può diventar un insalatino e in ogni mercato ci son banchi giganteschi dove potrete assaggiar di tutto.

L'assaggio è spesso quasi una tappa obbligata, i negozianti son orgogliosi della loro merce e son capaci di infilarvi in bocca alle 10 del mattino pezzetti di pesce secco così come daikon sotto aceto di riso o biscottini di sesamo salatissimi.


Luogo per cui vale un'alzataccia è il mercato del pesce di Tokyo. La zona delle contrattazioni dei tonni è offlimits per chiunque non possieda un ristorante o commerci in tonno, ma la vista dei banchi con enormi conchiglie misteriose, interi grappoli di uova rosso corallo, polpi da effetti speciali e nessun odore è quasi straniante.

Tutto si muove a una velocità supersonica e i carrelli trasportatori rischiano di farvi visitar da vicino un ospedale giapponese ogni due minuti se indulgente ancora nel sonno mattutino, mentre c'è chi fa colazione con zuppe bollenti, chi prende ordinazioni in sgabbiotti che sembrano risalire alla prima guerra mondiale, chi seziona tonni giganti con l'eleganza di un praticante di aikido e chi, come me, scappa nel primo ristorante a ingozzarsi di sushi e sashimi ;) alle 6.30 del mattino. Non consigliato a vegani, vegetariani, odiatori di pesce e stomaci deboli.

Ho comprato alghe, funghi, insalatini (alcuni impuzzolentiscono allegramente il frigo e l'armadio dell'ufficio), té, crackers di sesamo, tofu secco, spezie di ogni genere e di un paio non ho ancora avuto tempo di capirne l'uso.

I supermercati son altro luogo di perdizione ... non solo per i bento freschi, ma per la quantità di noodles pronti o da fare, spezie, tè e dolcetti mollicci e gommosi che contengono. In alcuni casi ho preso a caso, per puro divertimento e curiosità e ora mi sto domandando dove metter tutta questa roba.

Alla dogana italiana erano interessati solo a quante sigarette avevo comprato (e visto che non fumo li ho parecchio delusi) ... avrei potuto aver un tonno in valigia per quel che importava loro.


Il paradiso dei bentobox
Prevedibile e ovvio visto che qui li hanno inventati (noi siamo fermi alle schiscette di metallo o ai contenitori tupperware) e declinati in ogni modo possibile. Sia da Tobu (i grandi magazzini più raffinati di Tokyo ;-)) sia da nei Dazo100yen (l'esatto contrario) per chi ama i bentobox è come esser spediti in paradiso.
Bento di ogni genere da quello iperraffinato di lacca a quello per uomini, da quelli per bimbi con i personaggi di Miyazaki (un paio son finiti in valigia) o della Disney fino alle carte per dividere i cibi, le macchinette per ottener decori con le aghe, posatine e bacchette di ogni genere e poi thermos per le bevande, copri thermos e borsine.
Ora ho ben 4 bentobox in più, contenitori per cibi piccoli, portasoia a forma di porcellino e gattino, almeno 5 borse portapranzo, un telo termico per impacchettar i bento, bacchette e posate di vario genere e persino un tot di portabacchette.

Okki ... dalla prossima volta si ricomincia con le ricette...forse ;-DDD

lunedì, ottobre 27, 2008

Giap Giap

Il mood giapponese forse è giunto lietamente al termine...vero che ho ancora una busta enorme di cibo accanto alla porta della cucina che non ho ancora messo in dispensa e che due scatole giganti di shopping frenetico giacciono accanto al divano (oltre ai dieci libri sparsi sul tavolo), ma ho superato definitivamente il jet lag, mi sono rassegnata alla comprensione dei dialoghi sul tram e son riuscita a rientrare in un ristorante giap senza pensare "che razza di roba spacciano da queste parti" ;-DDD

Impressioni sul cibo giap e varie

Premessa
: in Giappone si mangia bene tanto quanto in Italia, è sufficiente aver un minimo di apertura mentale e curiosità da non pensare che solo pasta e pane siano cibo per gli dei tanto più che a Tokyo (e persino nelle microcittadine) c'è una tale varietà e quantità di ristoranti che morire di fame è impossibile. ;-) Unica accortezza: si pranza e cena presto, intorno alle 12 e alle 18.30/19 e le cucine chiudono al massino alle 21, nelle grandi città il problema è minore, ma nelle piccole è cosa da tener presente.
Hanno interi palazzi di ristoranti e intendo proprio palazzi: dai 5 ai 10 piani di ristoranti di diverso genere; se non vogliono stranieri (che spesso contestano alghe e consistenze mollicce cosa che li manda in crisi) hanno il menu solo in giapponese senza le figure ;-D
Ho imparato a distinguere i kanji di animali a 4 e 2 zampe e quello dei pesci ... per il resto ho sovente indicato a caso e non me ne sono pentita.



La maggior parte dei ristoranti hanno però menu con le figure o gli esempi in plastica dei piatti piazzati nelle vetrine ... più rari i menu in inglese, ma ci sono anche se a volte non presentano tutti i i piatti perché i giapponesi son convinti (o hanno avuto prova) che alcuni cibi siano poco adatti ai gusti occidentali.
I costi sono più o meno come in Italia con la differenza che a Milano per 10 euro ti danno a malapena un'insalata mentre a Tokyo (e ancor di più fuori Tokyo) ti danno un pasto completo con acqua e té compresi.

Fantastici il cibo da strada - il polpo in polpetta è da svenimento - e i bentobox da viaggio: vengono messi nei ripiani dei supermercati o negozietti delle stazioni la mattina, son freschissimi, con una scelta a dir poco imbarazzante e con porzioni così abbondanti da farti pensare che sui contenitori applichino strane magie ;-)). Si può mangiare in treno o nei parchi ma non sui mezzi pubblici o per strada (molto maleducato, se non in occasioni particolari come i matsuri).



Da provare i ristoranti a monetina e le trattorie livello strada.


Occhio alle cameriere/i dei ristoranti: pochissimi parlano inglese e anche se è chiaro che non capite un'acca continueranno imperterriti a parlarvi con grande enfasi (tipo camerieri italiani con gli stranieri....), utilizzo di mani e sovente si rivolgeranno alla donna per spiegare come servire l'uomo al tavolo. La cameriera di un elegantissimo ristorante di Ueno ha trascorso la serata a spiegarmi disperatamente e con un'enfasi degna del teatro Kabuki come servire e mangiare in modo corretto lo shabu shabu ... è un piatto a base di carne cotta in un brodo leggero che non avrei mangiato nemmeno sotto tortura prova ne era che avevo di fronte qualcosa come 10 piattini del loro sashimi e sushi migliore.
Ogni volta che si avvicinava ero presa dal panico: ignorava bellamente gli uomini al tavolo e continuava a farmi vedere come sgrassare il brodo. Il tutto in un perfetto giapponese, credo! ;-D



Uno dei ricordi più carini è l'unico caso in cui abbiamousato la guida e siamo finiti nel ristorante macrobiotico di Takayama (che la Rough Guide indicava come vegetariano - prova che nessuno è in grado di capire che la macrobiotica non è né vegana né vegetariana) in cui ho mangiato un curry giapponese di verdure e riso spettacolare servita con tempi biblici da una signora che sarà stata tra le prime seguaci di Osawa.

Ho mangiato soba appena fatta, tempura, alghe e verdure che non mi sono preoccupata di comprendere, tofu da svenimento e panini strani pieni zeppi di cetrioli (bleach); ho assaggiato insalatini (la versione giapponese dei nostri sottaceti) in tutti i mercatini,
uova cotte sotto la cenere di un vulcano, pesce di ogni tipo, dolcetti mollicci e gommosi e qualsiasi cosa contenesse azuki castagne; bevuto litri di tè verde freddo in bottiglia e altrettanti litri cado a ogni pasto, tanto miso da diventare un germoglio di soia e parecchia parecchia birra ;-D



Vita dura per vegani e vegetariani...i brodi son spesso a base di pesce (il dashi è tonno in scaglie ed è usato nel 90% dei brodi per noodles e soba) e se non indicato espressamente nessuno si fa problemi a mischiar tofu/pesce e carne.

La cucina italiana non è mancata per nemmeno mezz'ora ;-D

Seguiranno mercati, mercatini, negozi etc.......

venerdì, ottobre 17, 2008

Back Home



Eggià ... son tornata!

Oddio son tornata da quasi una settimana ma tra jet lag, appropiazione indebita di lettori per schede fotografiche e vari deliri lavorativi, son riuscita solo oggi a scaricare il 1 giga dei 6 fatti e a trovare 5 minuti per fare un riassunto veloce.

Aspettatevi racconti molto più approfonditi.


Ammetto di essermi innamorata profondamente di un paese che riesce ad avere contraddizioni così forti da lasciare inebetiti e se non ci si va non se ne può sul serio avere idea: i primi 5 giorni li ho passati come dentro a un videogame di cui non mi interessava per nulla trovare il bottone escape.

Il Giappone è il paese della cultura (parecchia, tanta, in ogni luogo) dell'amore per la propria cultura e tradizione, del cibo ovunque, delle macchinette per bibitepilefiorietc, dello shopping sfrenato, della superstizione, della tecnologia, della gentilezza compulsiva, della pulizia, degli asciugamanini, dei templi e dei giardini da commozione, delle terme, della tranquillità, del caos e di blade runner, di totoro e dello sdoganamento di gambaletti e fantasmini.....


Sarà per curiosità o predisposizione naturale, ma il cibo era entusiasmante: gusto, colore, consistenze contraddittorie ... ho amato anche i dolci (che forse giusto a me potevano piacere visto che erano stati soprannominati "insulse pallette gommose insapori") tanto che me li sono portata indietro.



Non mi sono preoccupata di cercare ristoranti o di seguire i consigli delle guide (e mi spiace nemmeno più di tanto degli amici e lettori): in un paese che sembra aver più ristoranti che persone e non essendo vegetariana mi son fatta prendere dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare.
Ho mangiato agli ultimi piani dei palazzi-ristorante di Tokyo, così come alle bancarelle e nei mercati. Non mangiare carne e latticini non è stato per nulla un problema ... anzi fonte di divertenti discussioni con i due non pescivori ;-DDD che erano orripilati da quello che a volte riuscivo a mettermi in bocca.

La macrobiotica continua a essere un modo fantastico in cui vivere ogni giorno visto che negli anni mi ha insegnato la capacità di compensare e di gestire le energie anche con la gioia di divertirmi con il cibo.



Un piccolo ringraziamento a tutti quelli che ci hanno seguito, scritto, dato consigli - Moka, Francesca, Giorgio, BlueWale, barocco giapponese solo per citarne alcuni (ehmmm per il momento posso addurre il jet lag per la mancanza di memoria????) ... siete stati preziosi e la mia carta di credito vi sarà grata in eterno!!!!!
Fine premessa ... altre puntate a seguire ;-D

venerdì, settembre 19, 2008

Vacanzeeeee




Da domani pomeriggio sarò qui ... sempre che si riesca ad uscire dalla metro di Tokyo ;-D

Per sapere dove sarò e cosa farò, ci si vede da Stray in Japan.
Ovviamente nello zaino ci sono macchina fotografica e minipc ;-))

Incasinatevi per bene le energie in mia assenza!!!!

lunedì, settembre 15, 2008

Svuota frigo e testa svuotata



Svuoto il frigo con la testa a miglia di distanza ...

Per settimane son stata concentrata (oltre che sul lavoro ... sigh) su un esame di riconoscimento internazionale come insegnante di tai chi ... ora, passato e archiviati anche i 20 minuti di poco taoisti saltelli, la testa sta sulla partenza di venerdì: elenchi di posti da vedere (anche se qualcuno ci ha già ampiamente pensato), cose da portarsi dietro, cose da comprare, elenchi di cibi che voglio provare, amici da rompere per indicazioni - Moka grazieeeee - amici da salutare, gatta da sistemare, indirizzi da fornire per tranquillizzare genitori in ansia (il cell non funzionerà ... che figata spaziale!!!) ... ovviamente dimenticherò metà delle cose! Ottima scusa per frequentare qualche centro commerciale in più.

Ieri mattina ho realizzato di aver un frigo/dispensa e di doverli svuotare di tutto ciò che potrebbe andar a male e/o prendere vita in mia assenza ;-)
Quindi nei prossimi giorni involtini e polpette saranno una costante.

1 melanzana
9 alici marinate
5 cucchiai di pane grattuggiato
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
olio extra vergine d'oliva qb

Tagliate a fette le melanzane e grigliatele.
Mescolate pane grattuggiato olio prezzemolo e un pizzico di sale in modo da ottenere un impasto non troppo sbricioloso.
Asciugate le alici dalla marinata.
Stendete una fetta di melazana, ponete sopra un'alice e il composto di pane grattuggiato (quantità a piacere), arrotolate.
Possono essere servite fredde con una dadolata di zucchene e pomodorini saltati con poco olio e aglio oppure messe in una pirofila con un poco di pane grattuggiato in superficie e passate sotto il grill per 10 minuti.

giovedì, settembre 04, 2008

Tris con miso



Aver lanciato la bomba "me ne sto via quasi un mese" ha creato il panico e impegni di lavoro e non si stanno accavallando a tal punto che ieri, solo alle 22, ho realizzato che avrei dovuto andar a ritirare le lenti a contatto, senza le quali non posso nemmeno uscire di casa ;-DD

Cucinare (e soprattutto fotografare) diventa alquanto difficile e se mi riuscisse di far sempre piatti così mi sarei risolta i pasti dei prossimi dieci giorni ... poi mi darò a sushi e noodles ;-)

Buon equilibrio tra yin e yang, uso di cereale strano e interessante (grazie terry!!!!) e briscola nell'utilizzar lo stesso condimento per due cibi in modo diamentralmente opposto.

insalatina mista
2 cucchiai di semi misti (girasole, sesamo, zucca)
200 gr di tofu
1/2 tazza di quinoa rossa (o di quinoa normale)
1 tazza d'acqua
2 cucchiaini di miso
1 cucchiaio di olio di sesamo
4 cucchiai d'acqua
2 cucchiai di aceto di riso

Mettete sotto un peso il tofu per un'ora in modo da far uscire un po' di liquido e renderlo più compatto, poi tagliate il tofu a fettine e fatene dei triangolini.
A parte mescolate acqua, olio, miso e aceto di riso.
Spalmate 3/4 della miscela sul tofu e lasciate marinare per un'ora.
Sciacquate la quinoa molto bene, mettetela in una pentola con la tazza d'acqua e un pizzico di sale, coprite e lasciate cuocere per 20 minuti.
Traferite il tutto in una padella ben calda e cuocete il tofu fino a quando non sarà dorato.
Usate il resto della marinatura per condire l'insalatina, a cui aggiugerete i semi precedentemente tostati a secco in una padella antiaderente.
Servita il tofu accompagnato dalla quinoa (salata e condita con olio di sesamo e soia) e dall'insalatina.
Ottimo tiepido e freddo il giorno dopo.

lunedì, settembre 01, 2008

Paté di sgombro



Per l'idea devo ringraziar un amico che qualche giorno fa mi disse di aver nel frigo il più classico patèé di tonno (o pesce finto, come l'ha sempre chiamato mia mamma) e me ne fece venire una voglia matta.

Con qualche variazione ... sia per il fatto che la maionese tradizionale nel mio frigo non c'era sia perché potevo in questo caso ordinarlo direttamente alla genitrice che avrebbe fatto i salti di gioia ;DD

Ha il grande vantaggio di conservarsi per qualche giorno, di esser un ottimo antipasto e di esser trasportabile nei bento per il pranzo in ufficio.
Difetto? Uguale che per i meloni... o ne faccio troppo poco o mangio paté di pesce per giorni ;-)
Buon equilibrio tra lo yin delle patate e del tofu e lo yang dello sgombro.

1 patata grande
5 filetti di sgombro al naturale o sott'olio ben sgocciolato
1 tazza di vegan maionese
15 cetriolini sott'aceto
qualche cappero
succo di mezzo limone

Bollite la patata e fatela raffreddare bene. Con una forchetta o con un frullatore mescolate sgombro, maionese, succo di limone e patata fino a ottener una consistenza da paté, ovvero non una crema ;). Unite i cetriolini tagliati a pezzettini piccoli e i capperi. Mettete in frigo un paio d'ore prima di servire.

lunedì, agosto 25, 2008

Bevanda al melone



Oki son tornata ... o meglio, non me ne sono sul serio andata via (a parte la settimana centrale di agosto passata a meditare in Umbria ;-DD), ma mi son concessa una bella vacanza da tutto, compreso blog, rete e affini, compresa la cucina.

Mi son dedicata al viaggio in Giappone, ai libri, al tai chi e a tanta bella totale pigrizia, facendomi coccolare da tutti quelli che mi capitavano a tiro.

Il tempo poi è splendido e consola dello star chiusi in ufficio, con una temperatura che oscilla tra i 17° e i 30, a seconda che decidano o meno di togliermi l'aria condizionata ;-D.

Il frigorifero con l'eco mi ha costretto a un giro al supermercato e come al solito ho sbagliato le dimensioni del melone.
Il melone insieme a poca altra frutta (lo so, è strano, ma a me la frutta in genere non piace...è dolce ed è una scocciatura pelarla) mi piace parecchio e quindi lo compro per tutta l'estate, ma a non mi rendo mai conto di quanto è grande. Risultato: lo compro o minuscolo o gigantesco.
Questa volta era gigantesco ... per cui stufa di vederlo nel frigo ne ho fatto un frappè ;-)

2 tazze di melone a cubetti
1/2 tazza di latte di soia
1/2 tazza di latte di riso
2 cucchiai di panna vegetale da montare (esiste...)
3 cucchiai di sciroppo d'acero
il succo di un limone

Frullate il tutto fino a montarlo come una spuma e servitelo non troppo freddo altrimenti perderete il profumo del melone... e vi si ghiacceranno denti e stomaco ;-D

lunedì, agosto 04, 2008

Zucchine al riso e tofu



Oki! fuori ci sono 35° e un caldo da delta del Mekong e io son in ufficio con il maglione e i piedi congelati.
Le gioie del rimaner a lavorare con 3 pazzi (il termine sarebbe molto meno gentile) che credono che l'ibernazione debba iniziare da vivi ;-D. Consumo più té caldo in agosto che a dicembre quando di solito ci levano il riscaldamento per aggiustarlo.

Le zucchine ripiene al forno fanno il paio con le vellutate degli ultimi giorni ... a casa le mangio fredde, in ufficio calde!
Meglio usare le zucchine tonde: quelle lunghe ripiene di riso son difficili da gestire e riempire.

5 zucchine tonde
120 gr di firm tofu
150 gr di riso integrale
2 cucchiai di lievito alimentare
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
2 cucchiaini di erbe fresche tritate (basilico, salvia, prezzemolo)

Cuocete il riso integrale e poi fatelo raffreddare. Sbollentate le zucchine per 10 minuti e svuotatele della polpa.
Tagliate a cubetti piccini il tofu.
In una pentola fate saltare nell'olio l'interno delle zucchine, il tofu e il riso cotto. Unite alla fine il lievito e le erbe. Se il risultato vi pare troppo asciutto aggiungete del latte di soia.
Riempite le zucchine e passatele in forno per 15 minuti o fino a quando non avranno una bella crosticina dorata.

martedì, luglio 22, 2008

Petula in Giappone


@ Nicus

Non ci sono ancora...ma ci sarò tra meno di due mesi ;-) YEEEEEEEE!!!!!!

La vacanza di qualche anno di sogni si è concretizzata in un assurdo pomeriggio al sole di Como con questo fantastico dialogo
fra N e P:

P. "Belle le tue foto del Giappone su Flickr"
N. "Già vorrei tornarci, ma non trovo nessuno che sia disponibile"
P. "Io verrei, è uno dei miei viaggi sogno"
N. "Ok"

Due settimane dopo a una cena:

N. "Se partissimo a fine settembre?"
P. "Va bene, partiamo"

...il viaggio è iniziato ad aprile ;-))


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Biglietti in tasca (o meglio sul PC), guide sparse per casa, avvisato genitori che per tre settimane sarò fuori dal mondo e tanti tanti troppi libri e film: ora il viaggio è qualcosa di più concreto.

Il delirio organizzativo è ora un blog "Stray in Japan" .... un modo per cercare di capire che cosa finiremo per portarci dietro, quanto grande potrà essere la mia valigia, che giri faremo, dove ci perderemo e per rimanere in contatto in un paese dove non solo nessuno parla un inglese decente ma dove non funzioneranno i nostri cellulari ;-DDD

ps il blog serve anche per consigli, indicazioni, informazioni di ogni genere .... ma non porterò miso a nessuno!!!!! ;-DDD

mercoledì, luglio 16, 2008

Melanzane, ceci e anacardi



Fra qualche giorno sarà il mio compleanno e ho già iniziato i festeggiamenti ... la mia scarsa presenza sul blog ha una vaga giustificazione ;-))

E poi il tempo manda in confusione le energie macrobiotiche,quindi attendo e cucino pochissimo ... fra qualche giorno passerò alla rubrica dei libri per l'estate! ;-D

Mischio energie fredde e calde per mantenere un equilibrio, quindi solanacee e legumi con frutta secca con la variabile del poter essere serviti freddi o caldi a seconda che fuori sembri novembre luglio.

1 melanzana grande
150 gr di ceci secchi
3 cucchiai di anacardi non tostati e non salati (equosolidale)
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
1/2 cucchiaino di pasta di curry gialla
sale
1 pezzetto di alga kombu (3 cm)

Ammollate i ceci e cuoceteli in pentola a pressione con acqua fredda e la kombu.
Scolateli e metteteli da parte, dopo aver tolto la kombu.
Tagliate le melanzane a quadrotti e stufatele con olio e un pizzico di sale per una 15 di minuti. Dopo 10 minuti unite la pasta di curry sciolta in un dito d'acqua e fate asciugare
In un pentolino tostate a secco per 5 minuti gli anacardi.
In una ciotola unite tutti gli ingredienti e aggiustate di olio (non dovrebbe essercene bisogno) e sale prima di servire.

mercoledì, luglio 09, 2008

Insalata di cavolo



Ieri sera mentre pensavo che i tatuaggi son una paradisiaca fissazione ma per giorni ti fan sembrar a metà tra un lebbroso e un orso pieno di pulci dato che si spelano e prudono ma non li puoi toccare (se non con due chili di crema) per cui ti appoggi a qualunque cosa con aria soddisfatta e lasci pezzettini di pelle ovunque ... ho avuto la bella pensata di accender la tv (visto che lo faccio forse 1 volta a settimana devo ancora capire perché ho la parabola....) e di finire su un programma di Jamie Oliver.
Quando ho smesso di domandarmi perché stesse cucinando praticamente seduto per terra e con un cappello di lana in testa, ho notato che stava facendo una roba simile a quella che gira nel mio frigo per tutta l'estate: l'insalata di cavolo!!! Lui la faceva in inverno mentre per me è un cibo da periodo caldo ... ma la macrobiotica sta a Oliver come a me i cetrioli. ;-DD

Adoro i cavoli e la verza cruda è la mia fissazione estiva.
Riesco a mangiarne metà mentre l'affetto ed è perfetta quando la voglia di cucinare rasenta lo zero.
Mi piacciono anche i lime nonostante la loro provenienza estera, non hanno i semini e han un gusto meno acido dei limoni ... e poi l'esselunga sulla via di casa li vendeva a metà prezzo ;-D

1 verza piccola (crauto bianco)
2 cucchiai di tahina
5 cucchiai d'acqua
3 cucchiai di succo di lime (o limone)
2 cucchiai di semi vari (sesamo, girasole...)
qualche fetta di mela essiccata fatta a pezzettini piccoli

Affettate la verza sottilissima (meglio ancora se con il robot da cucina o l'affettatrice). Miscelate tahina, succo di limone e acqua. Unite i semini e le mele alla verza e condite con la tahina. E' più buona se la si lascia riposare per un paio d'ore.

lunedì, luglio 07, 2008

Pane all'odor di risotto e loti giapponesi



... si passano tre giorni tra tatuatori sadici e geniali, amiche con pazienza di giobbe e abbastanza alcoliche, deliri culinari, pelle alta due dita, tanto cinema, sole, sdraio, coccole genitoriali e nipoti creativi (la scarpa sul muro la prendo come una forma artistica) ... e il risultati sono:

un tatuaggio nuovo così bello (grande...) e significante da darmi i brividi - anche per il male boia ;-DDD
due tubi di crema all'aloe consumati
pasta madre resuscitata per miracolo - era marroncina e con un'aria suicida -
cibo per i prossimi 5 giorni
un pane buonissimo che ha fatto spalancar gli occhioni del nipote che ha ululato "il pane che sa (lui ha detto puzza, ma lo dice anche di sua mamma e della pizza) del risotto della nonna"

Premesso ... se non vi piace lo zafferano o lo considerate una spezia solo da risotto: lasciate perdere, fate un altro pane; profumo e colore non sono sostituibili con altro.
Fortuna ha voluto che dalla Sardegna mi sia portata via una bella dose di zafferano autoctono e il risultato mi ha fatto, come sempre molto, felice.
Con questa dose ho fatto una dozzina di panini perfetti per la colazione - nello stampo per i muffin, congelati, si tirano fuori la sera e la mattina son perfetti - e un pane stile toast di una quindicina di centimetri (stampo pudding).

500 gr di farina (metà integrale, metà 0)
320 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino di sale
4 gr di lievito di birra secco (8 di fresco)
1 bustina di zafferano (2 se di quello da supermercato)
1 cucchiaio di semi di cumino

Sciogliete il lievito di birra in mezzo bicchiere d'acqua, preso dal totale, e fate far la schiuma. Questo procedimento non sempre è necessario ma aiuta a veder se il lievito è attivo e va bene sia per quello secco che per quello fresco.
Miscelate le farine, unite acqua, zafferano (meglio se sciolto nell'acqua) e lievito e cominciate a impastare.
Non preoccupatevi se l'impasto all'inizio sarà appiccicoso, non aggiungete farina (se poi vi viene un pane gnucchissimo e poco lievitato ... io ve l'ho detto! ;-D), lavorate per almeno 15 minuti sia a mano sia con l'impastatrice. Per ultimo unite sale e cumino.
Mettete a lievitare fino al raddoppio in una ciotola unta e coperta da uno strofinaccio umido.
Rompete la lievitazione, date la forma al pane e mettete a lievitar di nuovo.
Cuocete per 30/40 minuti a seconda della forma o fino a quando il fondo suona vuoto in forno caldo a 200°.

mercoledì, luglio 02, 2008

Ritorno e bibite



8 giorni passati a far la cotoletta (di seitan ovviamente) sotto un cielo blu cobalto e con la spiaggia bianca ... accolta da un vero tifone che ha fatto di me la vincitrice del torneo "perché cavolo non ho preso la macchina per andar a cena e perché non ho chiuso le finestre", solo ora realizzo che son tornata, ho centinaia di mail da controllare e devo smettere di guardare il pc come se fosse Jean Reno (a me piace!) perché prima o poi mi sgamano che non son imbambolata sulla stessa frase da ore....

Il caldino di questi giorni mi ha fatto riflettere sulla necessità di avere una bibita rinfrescante alternativa al tè verde freddo e al succo di mela. E così ho fatto delle variazioni su una bibita molto amata da me e dalla mia amica Marina che l'ha definita la sua cocacola macrobiotica.

1/2 litro di succo di mela bio
1/2 litro di acqua
1 cucchiaio di sciroppo d'acero
il succo di 1 limone grande
tante foglie di menta piperita fresca

Ovviamente miscelate il tutto e tenete in frigo 12 ore prima di servire, meglio dopo 1 oretta fuori frigo per evitare qualche mal di pancia.
Le variazioni che si possono fare sono:
- mettere una prugna umeboshi (da togliere prima di servire) il gusto non cambierà ma i sali minerali rilasciati dall'umeboshi vi aiuteranno a superare la calura
- aggiungere alla menta anche del basilico o della maggiorana, pare strano ma è ottimo
- usare l'acqua gassata
- aggiungere poco alcol tipo prosecco

venerdì, giugno 20, 2008

Germogli e vacanze



Mi è capitato di rado di aver una voglia così spasmodica di andar al mare e fare il pieno di sole (per libri, chiacchiere, gioia e musica mi basta molto meno che 12 ore di traghetto).
Oggi guardo fuori dalla finestra e conto le ore che mancano alla sdraio!
Sto realizzando ora di aver dimenticato di tutto dal dentifricio alle scarpe da pratica (ma non ipod o 12 libri per 6 giorni, meglio non domandarsi perché) ... pazienza!

Ho voglia di asciugarmi dall'umidità assurda di questo ultimo mese, di fare il pieno di cielo blu, energia, di star in terrazza la mattina presto a godermi l'alba e il tramonto su una delle più belle spiagge che ho mai visto e di mettermi la notte a guardar il mio film personale: stelle stelle e stelle.

Giusto per dire che da domani fino a lunedì 30 sarò in vacanza ;-)

Germogli di soia e alghe son un altro modo per caricarsi come una pila: un vero pieno di vitamine e sali minerali.

Il procedimento per l'ammollo e cottura delle arame (potete anche usare le hijiki) è lo stesso della ricetta del seitan.

1 porro
150 gr di germogli di soia
1 pugno di alghe arame/hijiki
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di acidulato
2 cucchiai di olio di sesamo

Ammollate in acqua le alghe e cuocetele con acidulato, salsa di soia e acqua a filo fino a consumo del liquido.
Nell'olio di soia saltate le alghe fino a renderle quasi croccanti e mettetele da parte, nella stessa padella mettete il porro tagliato finemente (compresa la parte verde) e saltatelo per 3/4 minuti, poi unite i germogli e infine, di nuovo, le alghe e cuocete per al massimo un paio di minuti - meno cuocete i germogli meglio è ;-)
Servite caldi o appena tiepidi.

martedì, giugno 17, 2008

Cuscus integrale con pomodorini e ....



Sembra di essere a novembre: stanotte mi son dovuta persino alzare a infilarmi qualcosa di pesante perché avevo un freddo mostruoso.
Han detto però che da domani spunterà il sole e ho già messo in fila davanti alla porta i sandali con la promessa che finalmente potranno uscire di casa. ;-DD

E il bello è che mancano solo tre giorni alla partenza per la prima settimana di vacanza ... mi par così strano tirar fuori i costumi!!!

Cosa c'è di meglio se non un bel cuscus per celebrare l'inizio estate proprio nei giorni del solstizio???!!!!

Colori e sapori estivi con cotture da gioco di energie per limitare l'eccesso yin (freddo) di pomodori e peperoni: non è che abbiamo accumulato ancora un gran calore.

1 tazza di cuscus integrale (equo solidale ... ottimo)
1 tazza abbondante di acqua calda
20 pomodorini ciliegia passati in forno
1 peperone rosso
1 tazza di ceci già cotti
100 gr di firm tofu a pezzetti (opzionale)
2 cucchiai di erbe aromatiche tritate (menta, maggiorana, timo)
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
sale

Mettete il cuscus in una ciotola grande, unite il cucchiaio d'olio, un pizzico di sale e mescolate bene. Aggiungete l'acqua calda e coprite la ciotola con un panno. Lasciate riposare per 30 minuti poi scoprite e sgranate con la forchetta o con le mani.
Nel frattempo avrete messo il peperone sotto il grill del forno in modo da bruciacchiarne la buccia. Pelateli e tagliateli a pezzettini.
Nella ciotola con il cuscus mettete i ceci, i pomodorini, i peperoni, il tofu e mescolate bene. Alla fine condite con un filo d'olio, limone ed erbe aromatiche e abbondate con la menta.
Mettette in frigo per un'ora prima di servire ... se invece piove e fa freddo servitelo a temperatura ambiente o leggermente caldo (mettetelo in forno coperto per 10 minuti a 150°).

giovedì, giugno 12, 2008

Kombuolive



Ancora alghe ... ;-D
O meglio mi son stufata di lasciar un patrimonio al lo spacciatore di salsine solo per la mia immensa pigrizia (che per questo non vuol dire diminuisca di un minimo).

C'è una salsa alle olive nere e kombu che mi piace da matti e che trovo perfetta nella pasta o anche solo sui polistirolini - leggasi cracotte di riso - o sul pane per un aperitivo o per spezzar il morso della fame.
Purtroppo viene venduta in mini barattoli e finisce con una rapidità stupefacente ;-D

Visto che l'altro giorno ho fatto ordine in dispensa e ho trovato olive nere snocciolate e kombu in gran quantità, ho deciso di rifarla.

Dosi ad occhio e ad assaggio ;-)

1 tazza di olive nere snocciolate
1 striscia di kombu
olio extra vergine d'oliva qb
1 cucchiaino di succo di limone
pizzico di sale
1 cucchiaio di prezzemolo tritato

Tostate la kombu in forno a 180° per 10 minuti e frullatela con tutti gli ingredienti fino a ottenere una salsa liscia.

martedì, giugno 10, 2008

Seitan con alghe arame e cipollotto



Periodo alghe ...
Sarà che devo trovar qualcosa che mi risvegli dal torpore assurdo in cui mi sono avvolta nei giorni di pioggia e le alghe mi dan la giusta sferzata di energia.
Persino io che amo la pioggia e il tempo freddolino comincio a pensare che mi crescerà la muffa sulle orecchie e mi par incredibile pensare non solo di non aver mai indossato i miei amati sandali ma di poter partire tra meno di due settimane per il mare.

Seitan alghe e cipollotto: un bel mix di energie e di sapori. Per aggiungere una nota acidula è perfetto un po' di succo di limone prima di servire.

200 gr di seitan
1 pugno di arame
2 cipollotti (solo parte verde)
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di acidulato di riso
pane grattugiato o fiocchi d'avena qb
farina qb

Sciacquate le arame un paio di volte e mettetele a bagno in acqua fredda per 20/30 minuti.
Mettetele in una pentola, copritele con acqua, aggiungete salsa di soia e acidulato e cuocete a fuoco basso fino ad assorbimento totale dei liquidi.
Tagliate il seitan a quadrotti, passateli nel pane grattugiato e poi cuoceteli in padella con un paio di cucchiai di olio di sesamo. Toglieteli dalla padella e nella stessa (senza aggiungere altro olio) mettete le alghe e saltatele fino a quando non saranno croccanti, unite il seitan e il cipollotto tagliuzzato. Servite subito.

venerdì, giugno 06, 2008

Insata di farro



Son da tempo immemore una fanatica dell'insalata di riso e cereali vari (non di pasta però, quella tranne casi rari mi piace sempre calda).
Le evito come la peste nei bar o in luoghi simili, ma appena la temperatura supera i 20° mi piace l'idea di poterne conservare una ciotola in frigo, tirarla fuori e mangiarla con un grande cucchiaio davanti al mio film preferito.
Funziona meglio dei popcorn e del cioccolato ... ma si sà che son parecchio strana ;-DDDD

Questa volta il cereale prescelto sarebbe stato il riso integrale, solo che l'ho dimenticato sul fuoco ed è diventato una fantastica crema per la colazione. E così farro!

Niente dosi precise e niente ingredienti fissi, il bello delle insalate di cereali è che ogni volta son diverse.

Un paio di tazze di farro cotto, cipolline sottaceto, pomodori secchi, capperi, olive snocciolate, cetriolini sottaceto, un paio di wurstel di tofu a fettine, un giro d'olio extravergine, qualche erba aromatica fresca tritata fine e un pochino di sale.

mercoledì, giugno 04, 2008

Condimento all'alga kombu



500 Km in due giorni e una giornata "divano" o quasi ...
Ho fatto ping pong trai due lati del nord Italia con grande goduria (a proposito ... Grazie Terry!!!!) e desiderio finale di 24 ore tra le mura di casa a viaggiar solo con la testa: il solito tempo infame ha aiutato non poco.

Così mi son ritrovata a guardare la quantità di alghe piazzata in dispensa e a elucubrare qualche nuovo sistema di utilizzo.

Ci limita spesso a utilizzare la kombu per ammollare i legumi mentre ci si possono fare brodi o condimenti da usare sui cereali. Premetto che è un'alga molto ricca in sali minerali, come iodio, magnesio, ferro e calcio, utile per depurare l'organismo e se si hanno problemi intestinali.
Come tutte le alghe va usata in dosi minime sia perché molto saporita sia perché un eccesso di sali minerali può avere un effetto contrario sul metabolismo (invece di accelerarlo lo rallenta...).

In questo condimento ho unito i benefici della kombu e quelli dei semi di sesamo e girasole, ottimo sui cereali cotti e in particolare sul riso integrale

2 strisce di kombu
3 cucchiai di semi si sesamo e girasole

Tostare la kombu e i semi nel forno per pochi minuti (occhio perché bruciano facilmente) e poi frullarli fino a ottenere una polvere finissima. Si conserva per più di un mese in un barattolo di vetro ben chiuso.

venerdì, maggio 30, 2008

Insalata tiepida di lenticchie e mandorle



Tre giorni di festa!
Bel modo di inaugurar i mesi delle vacanze e per renderli più interessanti medito di farmi 500 km in giro per il nord Italia ;-)

E visto che spero che arrivi il caldo o per lo meno la fine della pioggia, mi sto dedicando a far fuori quello che in dispensa potrebbe trasformarsi in deliziose farfalline (ho ancora gli incubi da invasione nel 2003 quando le trovai anche nel sale!).
Per fortuna tutti i legumi possono diventar fantastiche insalate o creme/zuppe da servire appena tiepide o addirittura fredde.
Le mandorle possono essere un ottimo accompagnamento soprattutto perché molto ricche in vitamine e oligominerali, stessa cosa dicasi per il tofu che a freddo può essere un ottimo raffreddante nei momenti caldi o al contrario si può scottare in acqua per dargli una nota più calda.

200 gr di lenticchie piccole
1 panetto di firm tofu (io ne ho usato uno alle olive)
10 mandorle
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di acidulato di riso o di aceto di mele
1 cucchiaio d'acqua
sale

Sciacquate e cuocete le lenticchie con un pezzetto di alga kombu fino a quando non saranno morbide ma non sfatte (altrimenti ci fate una minestra...). Per le lenticchie piccole di solito non c'è bisogno d'ammollo.
Togliete la kombu e fate raffreddare.
A parte tagliate il tofu a quadrotti e le mandorle a scaglie.
Miscelate olio, acqua, aceto e sale.
In una ciotola mettete lenticchie ancora tiepide, tofu, mandorle e condite.
Se volte il tofu potete scottarlo o passarlo in padella per dargli un'energia meno fredda.