Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
lunedì, marzo 31, 2008
Insalata dolce amara
Una serie di fine settimana (e settimane...) impegnativi e l'ora legale mi rendono più simile a un duna diesel che a un essere umano ;-DD
Alzarsi la mattina di nuovo con il buio non mi piace moltissimo, ma tant'è...non ci posso far nulla se non trovare il sistema migliore per adattarmi ovvero un po' di macrobiotica più mirata.
Umeboshi, alghe e riso integrale in dosi massicce anche al mattino (vedo le vostre facce schifate...;-))) e visto che il clima si sta riscaldando di nuovo un'insalata con un bel gioco di sapori dolce (mandorle), amaro (radicchio), piccante (cipollott) e acidulo (ume).
Al posto dell'olio ho fatto una salsa con la crema di mandorle: la trovate nei negozi bio abbastanza facilmente, ma in caso contrario potete usare anche la tahina.
tanto bel radicchietto amaro
1 cipollotto fresco
1 cucchiaio di erbe fresche (maggiorana, timo...) tritate finissime
2 cucchiai di crema di mandorle
5 cucchiai d'acqua
1 cucchiaio di acidulato di umeboshi
Pulite il radicchio e affettate a velo il cipollotto.
Miscelate gli altri ingredienti in un mixer e condite l'insalata. Non ci dovrebbe essere bisogno di sale visto che l'acidulato di umeboshi è abbastanza salato di suo.
giovedì, marzo 27, 2008
Lenticchie e cime di luppolo
Lo so ... devo smetterla di parlar del verduriere ;-DDD
Ma quell'uomo sta diventando un vero mito per me: sabato mi ha messo nella borsa della spesa, insieme a dei cipollotti rossi bellissimi, un mazzetto di cime di luppolo prima dandomi la definizione in dialetto (che non mi ricordo nella maniera più assoluta) e poi la traduzione.
Noto soprattutto perché base delle birra, il luppolo cresce in modo spontaneo e in primavera se ne raccolgono le cime per farne frittate o minestre, mentre i fiori (femmine...;-)) si raccolgono alla fine dell'estate.
Le cime han un gusto leggermente amarognolo e son ottime anche ripassate in padella.
Se non le trovate potete sostituirle con le cime delle ortiche che da aprile in poi si possono raccogliere nei prati, magari lontani dalle strade ;-))
Un ottimo mix di sapori tra il piccante del cipollotto, il dolce delle lenticchie e l'amarognolo del luppolo.
Un mazzo di cime di luppolo/ortiche
150 gr di lenticchie tipo Castelluccio
1 cipollotto
2 cucchiai d'olio extra vergine
sale
maggiorana fresca
Mettete a bagno per mezz'ora le lenticchie e scottate le foglie di luppolo in acqua bollente per qualche secondo. Tritare il cipollotto saltatelo nell'olio con le cime di luppolo per 5 minuti.
Scolate le lenticchie, mettete in una pentola, copritele di acqua fredda e cuocetele fin quando non saranno tenere.
Saltate lenticchie e luppolo insieme per qualche minuto e servite con della maggiorana fresca tritata finissima.
martedì, marzo 25, 2008
Vellutata di fave secche
Certo se la facevo con le fave fresche diventava molto più verde, ma il verduriere non le aveva (aveva invece una robina strana che vedrete nei prossimi giorni ;-)) e quindi mi son diretta dal mio spacciatore di legumi a far scorta.
Le giornate portano ancora a una voglia di qualcosa di caldo verso sera e quindi ne approfitto.
Meglio non eccedere in cibi troppo freddi o crudi soprattutto ora che il tempo non è stabile: si rischia di incamerare troppa energia fredda quando non ce n'è bisogno un effettivo bisogno e ritrovarsi a batter i denti appena spegneranno i riscaldamenti ;-D
Vero che l'entusiasmo per il cielo blu mi ha portato a iniziare il cambio degli armadi, come al solito troppo in anticipo: sabato giravo già senza le calze ;-)) ... oggi ho dovuto rimetterle sigh!
Questa vellutata di fave è perfetta anche per i dopo bagordi pasquali ... niente spezie, solo fave, tofu e del timo fresco.
200 gr di fave spezzate secche
3 cm di alga kombu
1 scalogno tritato
1 cucchiaio d'olio extra vergine
acqua qb
100 gr di tofu morbido
un cucchiaio di timo fresco tritato
un cucchiaino di miso a persona
Mettete a bagno le fave in acqua fredda con la kombu per 8 ore.
Sciacquatele bene, copritele di acqua e cuocetele in pentola a presisone per 20 minuti a partire dal fischio.
In un'altra pentola soffriggete lo scalogno nell'olio, unite le fave e saltate per qualche minuto.
Unite un paio di tazze d'acqua, salate e portate a ebollizone. Fuori dal fuoco unite il tofu morbido, il miso sciolto in un pochino di acqua tiepida e frullate con il frullatore a immersione fino a ottenere una vellutata.
Servite calda o tiepida con crostini di pane.
mercoledì, marzo 19, 2008
Pane con semini
Ed ecco il pane ai semini...
Molto simile ai pani neri tedeschi, è un pane pesante e abbastanza umido. Adatto a essere congelato a fette è perfetto per la colazione ed è pieno di oligoelementi e vitamine dovute alla presenta di semi di zucca, lino e girasole.
Si può fare sia con il lievito madre sia con il lievito normale, mettendo in conto una lievitazione lunga sia per la pesantezza delle farine sia per consentire l'inizio di una leggera fermentazione che lo rende (sembra una contraddizione ma non lo è) più leggero e digeribile.
Perfetto per la sua acidità in un periodo come quello primaverile in cui bisognerebbe limitare le farine e i grassi per alleggerire il fegato.
PS per pesantezza delle farine o del pane non intendo una pesantezza in digeribilità o in calorie ma semplicemente in una minor lievitazione delle farine integrali rispetto alle 0 o 00. ;-))
250 gr di farina integrale
250 gr di farina di segale
300 gr di acqua tiepida
1 cucchiaio abbondante di malto d'orzo
150 gr di pasta madre o 3 gr di lievito di birra secco
100 gr abbondanti di semi vari (girasole, zucca lino, sesamo....)
1 cucchiaino scarso di sale
Sciogliete il lievito madre nell'acqua in cui avrete messo anche il malto. Aggiungete a cucchiaiate le farine le farine e impastando con forza fino a ottenere un impasto liscio ed elastico.
Mettetelo in una ciotola unta e coperta con una pellicola. Lasciatelo in frigo per tutta una notte.
La mattina fate tornare l'impasto a temperatura ambiente, lavoratelo velocemente e aggiungete i semini e il sale.
Dategli la forma che preferite (io per comodità l'ho messo in una teglia da pancarrè) e lasciatelo lievitare fino al raddoppio.
Cuocetelo in forno caldo a 200° per 30/40 minuti. Risulterà più morbido se metterete nel forno una ciotola d'acqua in modo da aumentare l'umidità.
lunedì, marzo 17, 2008
Prima la Birmania... ora il Tibet
Di nuovo i monaci protagonisti e vittime della protesta pacifica nei confronti di un potere che non guarda in faccia nessuno e che sa di poter fare quello che vuole. Perché il mondo ufficiale volta facilmente lo sguardo e i giornali si distrarranno nel giro di pochi giorni con una nuova notizia. La Birmania è scomparsa dalle pagine dei giornali in meno di 15 giorni....
Inneggiare al boicottaggio sarebbe troppo semplice e come ha detto il Dalai Lama "colpirebbe solo i più deboli". E' del buddhismo la via della pace e della moderazione. Sempre e con chiunque.
La soluzione può esser l'invito al dialogo e a continuare a ricordare.
La completa responsabilità di non farlo e di scegliere la via del genocidio culturale deve essere lasciata totalmente sulle spalle della Cina e della comunità internazionale colpevole di un imbarazzante silenzio da più di 50 anni.
Leggere, continuare a informarsi, non tacere e non dimenticare è un modo.
http://www.freetibet.org
http://www.dalailama.com
http://www.lorenzoc.net
http://yogasutra.areablog.it/
Prendo in prestito ancora una volta la foto a Lu di Vicino e Lontano: le sue immagini lasciano stupefatti.
Crema di cocco e mandorle
Avevo detto pane ai semini???
Ho cambiato idea: un dolcino veloce e di grandissima soddisfazione!
Sarà che sto sentendo sempre più la primavera e quindi cambio idea.
E' un periodo di grande energia (nonostante alcuni eventi non proprio positivi :-)): non fa troppo caldo, ci son tante cose da fare e tante da non fare e riposare, il mio mini giardino pensile è tutto in fioritura, persino le carnivore paiono voler uscire dal loro coma invernale e comincio a veder avvicinarsi i giorni di vacanza tra marzo/aprile e maggio.
Un dolce per compensare la voglia di salato e acido che mi prende sempre in primavera: il fegato è in pieno risveglio e può sbarellare facendoci sentire più stanchi o più nervosi del solito.
Una colazione tranquilla con una tazza di té, un dolce morbido e cremoso e magari una finestra socchiusa a cambiar energia e aria alla stanza, è un bel modo per coccolarsi.
200 ml di latte di soia
200 ml di latte di cocco
1 cucchiaio colmo di crema di mandorle bianca
1 cucchiaio e mezzo di sciroppo d'acero o 2 di malto di riso
1 cucchiaino scarso di agar agar in polvere
Scaldate i due latti e usando una frusta sciogliete bene la crema di mandorle, lo sciroppo d'acero e l'agar agar. Fate sobbollire per 5 minuti e poi versate negli stampini. Fate raffreddare e servite a temperatura ambiente o dopo un breve periodo in frigo.
Può sembrar che lo sciroppo d'acero/malto sia troppo poco...assaggiate, latte di cocco e crema di mandorle son molto dolci.
mercoledì, marzo 12, 2008
A volte ritornano: i lunch box
Non che se ne siano mai andati, ma finalmente è ritornata anche la luce al mattino e si possono fotografare ;-))
Almeno 3 su 5 dei pasti che faccio in ufficio (munito di cucina!) son autoprodotti e in questa settimana i finocchi hanno spopolato visto che ne avevo preparato un quintale per una cena e come al solito ho sopravvalutato le capacità mangiatorie degli invitati: capita quando si pensa che tutti mangino come te e non come degli uccellini ;-DD
Lunch box sopra
purea di fave con catalogna ripassata e finocchi al limone
Lunch box sotto
Passato di verdure con le stelline (che non si vedono ;-)) e finocchi al limone
Il tutto accompagnato dal pane ai semini che non ho fotografato e che ritroverete lunedì ;-))
Hamburger di riso, orzo e piselli
E stamattina è arrivata la primavera sul serio!
Mi spiego: per me la primavera inizia non quando cambia il tempo o il 21 di marzo, ma quando comincio ad alzarmi con la luce. Mi alzo molto presto e fino a ieri era buio o quasi, stamattina brillava il sole!
Lo so che durerà solo fino all'ora legale, ma me lo godo!
Un hamburger verdolino è quello che ci vuole con tanto riso e orzo che son i cereali perfetti per la primavera con la loro energia leggera ed equilibrata.
I piselli son tra le poche cose che compro surgelati e che mi rifiuto di comprare freschi perché odio sgranarli e soprattutto ho preso un sacco di fregature ;-D.
1/2 tazza di riso integrale
1/2 tazza di orzo perlato
1 tazza di piselli surgelati
3 tazze di brodo vegetale
2 cucchiai di tofu morbido
2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
1 cucchiaino di nori in polvere
1 cucchiaio di olio extra vergine
Sciacquate il riso integrale e versatelo nel brodo vegetale bollente. Dopo una ventina di minuti unite l'orzo, i piselli e fate cuocere fino a quando tutto non sarà molto morbido e il brodo non sarà assorbito.
Fate raffreddare. In una ciotola mischiate con le mani riso, orzo, piselli e tutti gli altri ingredienti fino a ottenere un impasto da polpette.
Fate degli hamburger e cuoceteli su una piastra bollente e leggermente unta.
lunedì, marzo 10, 2008
Crema di cavolfiore e ceci
Piove piove piove da giorni!
Roba da rimanere in casa a guardare il giardino e le mie piantine sul davanzale ;-)
Giornata da zuppa e da divano.
Però è lunedì e mi aspetta un pomeriggio gironzolone mi accontento di godermi la zuppa e di dare sferzatina al mio ghirosissimo umore primaverile con i fermenti del miso.
1 cavolfiore
100 gr di ceci secchi
2 scalogni
1 carota
brodo vegetale qb
2 cucchiai di olio extra vergine
1 cucchiaio scarso di miso bianco a testa
3 cm di alga kombu
gomasio qb
Mettete a bagno i ceci la notte prima in acqua fredda con la kombu.
La mattina dopo, sciacquateli e cuoceteli in pentola a pressione per 20 minuti.
A parte tagliate a cimette il cavolfiore e affettate lo scalogno e la carota. Scaldate l'olio in una pentola dai bordi alti, unite scalogno e cipolla e fate cuocere fin a quando non diventano trasparenti. Unite il cavolfiore, i ceci, coprite di brodo vegetale e lasciate cuocere fino a quando tutto non sarà molto morbido. Frullate con un frullatore a immersione e fuori da fuoco unite il miso bianco e servite con una leggera spolverata di gomasio.
giovedì, marzo 06, 2008
Tempeh, zucca e dukka
Quella che ho trovato sabato potrebbe essere una delle ultime zucche buone della stagione (sigh!) e così ne ho fatto soprattutto gnocchi e vellutata. Con una fettina però ho reso il tempeh una cosa da urlo ;-D
E visto che c'ero ho fatto anche un bel barattolo di dukka.
A volte, da vera dory, mi dimentico persino le ricette che preferisco e questa è una.
La dukka è fantastica anche solo con una fetta di pane buono e olio extra vergine, ma sulla zucca compensa ed esalta il sapore dolce.
1 confezione di tempeh
200 gr di zucca pulita
1 scalogno
1 cucchiaino di dukka
2 cucchiai di olio extra vergine
1 cucchiaio d'acqua
1 cucchiaino di aceto balsamico tradizionale
Tagliate a pezzettini piccoli sia il tempeh sia la zucca. Affettate sottile lo scalogno. Miscelate olio, acqua, aceto e dukka.
In una teglia mettete tempeh, scalogno e zucca e mescolateli bene al condimento. Cuocete in forno a 180 per 30 minuti facendo attenzione a non bruciacchiare troppo zucca e tempeh. Potete anche cuocere il tutto in padella. Ottimo tiepido o freddo o saltato con il riso integrale.
martedì, marzo 04, 2008
Orecchiette e catalogna
Adoro i mercati ... soprattutto perché il sabato mattina prestissimo mi consentono di scorrazzare tra verdure, pasta fresca e sacchi di legumi prima che inizino i miei impegni da marzo furioso ;-D ed evitarmi i supermercati.
Le orecchiette sono una fissazione da anni, una collega mi ha viziato per anni portandole fresche almeno una volta a settimana: sua mamma per evitar la noia faceva orecchiette a chili!
La catalogna poi fa parte di quelle verdure amarognole che son perfette per la primavera e per il fegato.
300 gr di orecchiette fresche
1 cespo di catalogna piccolo
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
1 cucchiaio di pane grattuggiato
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
1 cucchiaino di dukka (opzionale)
3 cucchiai di olio extra vergine
sale
Lavate e tagliate a pezzetti la catalogna. Mettetela in una pentola con un pizzico di sale, acccendete il fuoco e coprite con un coperchio. La verdure tirerà fuori la propria acqua e si cuocerà. In una padella mettete l'olio, l'aglio e il peperoncino e fate scaldare, unite il pan grattato, il lievito e la dukka e infine la catalogna cotta. fate saltare per qualche minuto e condite le orecchiette che avrete bollito a parte.