Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
venerdì, maggio 29, 2009
mercoledì, maggio 27, 2009
Teglia di peperoni
Se avete intenzione di fare i muffin salati, l'ideale è usare il forno per qualcosa di abbastanza yin da aver bisogno di una botticina di calore equilibrante persino in estat, come i peperoni o i pomodori.
Sul banco del mio spacciatore di verdure (la frutta mi interessa così poco che ormai nemmeno lui me la propone più ;D) sabato erano in bella vista i friggitielli o peperoni dolci verdi e lunghi, che come dice il nome di solito vanno fritti. Vero che anche la frittura è una cottura yang, ma l'idea di aver per casa un fantastico puzzo di friggitoria per giorni non mi è passata nemmeno per la testa.
Per chi non digerisce i peperoni: lasciate perdere i friggitielli e usate dei peperoni normali ai quali però avrete tolto non solo i semi, ma anche la buccia.
La stessa ricetta è ottima con pomodori e/o zucchine.
Quindi aprite la dispensa e se avete fatto qualche scorta dovreste avere:
1 tazza di pane integrale del giorno prima (o anche di una settimana prima) tritato
10 mandorle
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaio di semi di sesamo
qualche pomodoro secco
1 peperoncino piccante
olio qb
sale qb
il tutto per mezzo chilo abbondante di friggitielli.
Lavate i friggitielli, tagliateli a metà e togliete i semini.
A parte mischiate tutti gli ingredienti con abbastanza olio da avere un composto granuloso.
Mettete un primo strato di peperoni in una teglia ripcopritelo con il composto di pane, poi fate un altro strato di peperoni e di composto di pane fino a esaurimento.
Mettete in forno a 200° (o con il grill) per una ventina di minuti.
Son ottimi anche freddi e nella schiscetta.
giovedì, maggio 21, 2009
Muffin salati
... e con questi potrei pure aprire il capitolo merende ;))
In 15 anni in rete ho conosciuto persone speciali, alcune fanno parte della mia vita quotidiana, altre di quella virtuale e in alcuni casi son persone dotate di un estro quasi unico.
Una è la mia adorata Roberta alias Cobrizo, l'altra è Eloisa, autrice di Liludori e di un piccolo blog con la sua vita disegnata :)
I muffin di oggi vengono da lì ... visti ieri, fatto il check mentale del frigo e sfornati per cena con qualche variazione :)
Hanno il vantaggio di poter essere congelati e tirati fuori all'occorrenza.
Visto il caldo fotonico di questi giorni vi consiglio di farli solo se nel forno ci mettete anche dell'altro - - nel mio caso tre teglie di verdure - e uscite dalla cucina se, come la mia, non è munita di finestroni.
Le mie variazioni rispetto alla ricetta originale son:
- pomodorini secchi in aggiunta alle olive
- burro di mandorle (lo trovate nei negozi bio) in sostituzione di parte dell'olio: li rende ancora più morbidi
- un cucchiaio di lievito alimentare
- cremor tartaro invece del bicarbonato
350 gr di farina 0 e integrale (metà e metà)
25 gr di lievito alimentare in scaglie
250 ml di latte di soia non zuccherato
50 gr di crema di mandorle
80 gr di olio extra vergine d'oliva leggero
175 gr di pomodorini secchi e olive a pezzetti
1 cucchiaino di cremor tartaro
1 pizzico di sale
Mescolate gli ingredienti secchi e quelli liquidi (frullate bene olio, latte e crema di mandorle) separatamente. Poi uniteli e amalgamate senza mescolare troppo.
Mettete l'impasto a cucchiai negli stampini da muffin riempiendo fino a metà e poi cuocete in forno caldo a 180° per 20 minuti. Fate raffreddare su una griglietta.
venerdì, maggio 15, 2009
Risotto cecioso
e pure algoso ... ;D
Una piccola pausa "ricetta" tra colazioni e pranzi ... e di nuovo un riso.
Sarà che ho il riso nel dna, sarà che mi risolve qualunque problema di pesantezza di stomaco (mangiato troppo o dormito male) e di incertezze su cosa mangiare e con un po' di legumi mi evita pure di dover cucinare un secondo e me lo posso cacciare nella schiscetta e lo posso mangiare pure la mattina.
L'ennesima coccola anche estetica con la ciotolina giapponese con i sakura ... visto che dovrei tornare in Giappone tra poco mi metto in elenco shopping anche qualche ceramica (la volta scorsa mi dovetti limitar visto che mi ero comprata parecchio ... i kg di di differenza rispetto alla parteza sfiorarono i 22 ;D).
La nori in polvere si trova facilmente nei negozi bio altrimenti dovete solo prendere una foglia di alga tostarla leggermente sull afiamma e passarla al mixer.
La cottura di questo riso è un po' più particolare del solito ma dà soddisfazione.
1 tazza di riso integrale
2 tazze e 1/5 d'acqua
100 gr di ceci già cotti
1 cucchiaio di olio di sesamo bio
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di acidulato di riso
1 cucchiaino di nori in polvere
una spolverata di mix di spezie giapponesi (opzionale)
In una pentola mettete il riso - sciacquato per evitar sassolini e polvere - l'acqua, la salsa di soia e l'acidulato di riso. Cuocete coperto e a fuoco basso per 40 minuti controllando che il riso non attacchi (nel caso aggiungete poca acqua calda). A metà cottura aggiungete i ceci cotti, mescolate velocemente e richiudete. In questo modo ceci e riso saranno molto più saporiti ma meno salati che non se uniste la soia prima di servire.
Quando il liquido sarà assorbito e il riso cotto, scolate e condite con olio , nori e mix di spezie.
Ottimo anche freddo in estate.
martedì, maggio 12, 2009
... e il pranzo
Risotto con gli aspargi e tofu saltato con sesamo
Per pranzo intendo quello fuori casa ... chi ha la fortuna di potersi cucinare anche a pranzo si spera sia già organizzato (idem per la cena), nulla però vieta di farsi i lunch box anche per casa ;D
Ammetto di essere fortunata e di lavorare in un'azienda che ha anni fa approntato una mini cucina e area ristoro. Vero che l'azienda ci guadagna visto che non gironzoliamo davanti alle macchinette per il caffè e nei bar, però è comodo e utile non dover mangiare alla scrivania.
In tutto questo è compreso il fatto che uscire dall'ufficio e una pratica salutare e necessaria per eliminare un po' di pressione e prender aria (se si può e non si lavora sulla tangenziale). Uscire dopo aver mangiato o pranzare una o due volte a settimana con i colleghi più simpatici o amici che lavorano in zona è da anni la mia soluzione.
Ed è compreso anche il fatto di inquinare il meno possibile quindi niente roba usa e getta, né posate, né bicchieri o piatti e tanto meno contenitori. I saponi che mettono nei bagni degli uffici son più potenti di quello dei piatti (le mie mani lo sanno anche troppo bene...) quindi usateli e se non vi fidate li riportate a casa.
La mia cassettiera è ormai un mito visto che ci tengo di tutto ... e visto che non sono l'unica negli anni sempre più colleghi han preso esempio e han iniziato a mangiare in ufficio almeno un paio di volte a settimana. Ne guadagna portafoglio e salute.
Organizzazione
In ufficio: un piccolo bollitore, una tazza, qualche posata di metallo o legno
Per chi è costretto a mangiare alla scrivania, consiglio di chiedere di poter avere almeno un piccolo bollitore elettrico per il té e la zuppa di miso. In commercio se ne trovano di piccoli, poco ingombranti e perfettamente a norma.
A casa: contenitori di tutti i generi e le forme. Potete optare per i lunch box stile giapponese (nel menu trovate la sezione apposta e anche tante indicazioni) oppure per i più classici contenitori in plastica o metallo ermetici.
I termos sono un'ottima soluzione per chi non può scaldare il cibo, investite in quelli migliori, li trovate o nei negozi di campeggio o in rete e valgono la cifra spesa.
Dispensa
In ufficio: té, zuppa di miso liofilizzata, cracotte di riso, pane tedesco confezionato a fette, piccole dosi di frutta secca, sale e condimenti. Nei negozi di campeggio e in rete si trovano i mini contenitori ermetici per olio e sale.
A casa: affettati di seitan, wurstel di tofu, crauti, pane integrale ... se andate di fretta.
Valgono le stesse regole che per la colazione: non mangiare sempre le stesse cose, cercare di variare e organizzarsi. In quasi 15 anni di pasti in ufficio non ho mai cucinato apposta, al massimo scaldato.
Cucinare di più per il giorno dopo o surgelare è la soluzione migliore più veloce ed economica.
La domenica o la sera cucino sempre di più e metto via subito per evitare che qualcuno mi sottragga il pranzo. Surgelo in monoporzioni, cosa per altro comoda se si torna a casa la sera tardi.
Il riso integrale o i cereali in genere si possono conservare per due o tre giorni (mai di più mi raccomando ... la fermentazione fa sviluppare tossine non sempre benefiche) e poi conditi o fatti saltare con verdure o legumi.
Stesso discorso per le minestre, i passati o le vellutate, così per i brasati di seitan o la pasta al forno. I crauti son un'ottima soluzione per mangiare qualcosa di fermentato che deve essere solo scaldato e con i finti wurstel possono essere un ottimo pranzo.
Aprire il pranzo con la zuppa di miso è un'ottima abitudine così come portarsi dietro qualcosa di caldo (sarà che lavoro già con l'aria condizionata a palla) e di morbido per coccolare lo stomaco e rilassarlo. Nei negozi bio ed etinici se ne trovano tante in bustina, meglio ancora se trovate quelle giapponesi non liofilizzate, ma van comunque bene tutte.
Anche farsi un panino con ingredienti scelti da voi e del buon pane è un'alternativa.
Un ultimo consiglio: non lesinate sulle quantità, mangiare troppo poco a pranzo può far venire fame già alle tre del pomeriggio. Quindi non affamatevi, fate una passeggiata per digerire, evitate di ripiazzarvi subito alla scrivania e fate una merenda leggera per evitare di divorare il frigo appena si mette piede in casa. ;D
Qualsiasi cosa ci sia dentro una macchinetta non è una soluzione ;D
Dedicherò un post anche alle merende....
ps ... il contenitore nella foto l'ho preso in Giappone, è a due piani e fatto apposta per contenere liquidi. Nei negozi italiani non si trova, potete però provare in rete (ebay ad esempio)
giovedì, maggio 07, 2009
Colazioni ....
Apro una nuova sezione "cose che sembrano difficili ma non lo sono per nulla" ovvero come mangiare macrobiotico o per lo meno più sano del normale e combinare colazioni e pranzi senza impazzire.
Anche giusto per rispondere a chi mi dice "ma come fai? (e sotto c'è l'idea che abbia molto tempo da perdere e mi piacerebbe parecchio)" o "ti invidio (maddai!!!)".
Ammettiamolo la cena è più facile perché in genere si ha più tempo o comunque è più pianificabile ... colazione e pranzo fuori casa sembrano poterci incasinare la vita e soprattutto ridurci a tristi esseri vittime di insalatone e paste riscaldate a costi esagerati. Lavoro in centro a Milano e ho una diretta conoscenza dell'argomento ;D.
E' questione di organizzazione minima, non ci vuole un programmino apposta ma solo poche e semplici regole e un po' di fantasia.
La macrobiotica è tutt'altro che noiosa e, al di fuori dei periodi di cura, lascia grande spazio alla creatività. Tenete sempre conto che ripetitività (leggasi mangiare la stessa cosa) e rigidità non fanno parte della macrobiotica checché se ne pensi ;)
Non vi sconvolgete per la presenza di alcuni ingredienti ... non amo i dolci e nelle mie colazioni compariranno una volta ogni dieci giorni.
Quindi colazione!
ORGANIZZAZIONE:
In dispensa: riso integrale, fiocchi d'avena (anche precotti), cereali misti, frutta secca, aceto di riso, acidulato di umeboshi, nori in polvere, malto di riso, sciroppo d'acero, pane di segale (quello tedesco umidiccio venduto già a fette), tahina
Nel frigo: latte di soia o di riso o d'avena, umeboshi, affettati di tofu o seitan, senape, marmellate senza zucchero
Nel congelatore: pane fatto in casa (o comunque buono e non mulinoeaffini....) già affettato o porzionato in bocconcini
Varie: germogli, acciughe o aringhe o salmone marinati
Sempre: tè verde o nero oppure orzo. Il caffè andrebbe ridotto e magari riservato alla pausa con colleghi o amici in un bar carino ;) Sul tipo di té vedete ciò che vi piace, son una maniaca dall'età di 13 anni e la mia selezione di té è un po' particolare e non sempre di facile reperimento. Un buon darjeeling o ceylon per i té neri o un sencha tra i té giapponesi però son facilmente recuperabili.
Una teiera capiente e carina, tante tazze colorate, un vassoio (se posso faccio colazione sul divano) o delle tovagliette carine rallegrano l'occhio più appannato
Fatto questo tutto sta ad assemblare.
Il riso integrale stracotto con umeboshi e alghe è la tipica colazione macrobiotica, ma può non piacere e in ogni caso va alternata a pane integrale e quel che vi pare sopra (a me piacciono gli affettati vegetali e il pesce ma son un caso anomalo ;DDD) oppure a porridge d'avena o pane e tahina mischiata a cose dolci o salate.
Nell'elenco "colazioni" c'è qualche idea, ma anche la sezione cibo per dita e pane è ricca di indicazioni.
Ovvio che se riuscite a far un dolcetto o a qualcosa di particolare tutto di guadagnato, ma l'idea è ridurre al minimo il lavoro appena svegli ... se non avete gatti dediti a scorribande notturne potete pure prepararvi le cose la sera ( riesco a farlo 2 volte su 7 perché me ne dimentico, ma quando lo faccio mi complimento da sola ;))
REGOLE
Piacere. Se non siete in un periodo di cura, la colazione è proprio il momento in cui si deve mangiare ciò che rende felici e sereni perché altrimenti la giornata butterà malissimo. Però non fossilizzatevi, anche se vi piace una cosa non ha senso mangiarla tutti giorni ... in questo modo anche le cose più sane e curative perderanno il loro effetto benefico e a lungo andare vi usciranno dagli occhi.
Tempo, tempo, tempo. Tranne che in Italia tutti i paesi fanno della colazione un momento in cui ci si siede, si apparecchia e si mangia con calma ... si mastica e non si trangugia! E non ci vuole molto, questione di abitudine, bastano quindici minuti di orologio ma è sul serio una bella abitudine ;))
E ve lo dice chi quasi tutti i giorni si alza molto presto dedica un pochino di tempo a sé, a chi ama e poi si fa tot autostrada e metro per andar a lavorare.
Nei prossimi giorni passiamo a i pranzi e ai bento box (a volte ritornano!!!! ;DDD)
PS Nella foto: darjeeling margareth hope 2 flush, pane con affettato di seitan, senape e germogli di crescione.
martedì, maggio 05, 2009
Risotto asparagi crema di asparagi e mandorle
Ecco una delle mie manie primaverili: gli asparagi!
Li amo in tutti i modi e forme: asparagi bianchi, viola, verdi, selvatici, al forno, bolliti etc
Vederli a mazzetti dal verduriere o al supermercato mi mette allegria come le zucche in autunno e i meloni in estate.
Aver deciso qualche anno fa di far di alcune passioni un cammino (e ancheun mestiere dato che son incappata pure nell'insegnamento;)) vuol dire a volte trasformare le vacanze in lunghi periodi di stage con tanta energia, studio, gioia nel veder persone che si frequentano non quanto si vorrebbe, piccole illuminazioni, ma anche con tanta felice stanchezza e addormentamenti con la faccia nel piatto la sera. E cosa meglio del risotto come cuscino dopo tanto tai chi???
Il risotto per chi come me è vissuto e vive da sempre in mezzo alle risaie è come la pasta a mezzanotte per altri: il carnaroli non manca mai (più facile che manchi la pasta...), ci si può metter "quasi" di tutto e cremoso e denso al punto giusto è una coccola perfetta. E il giorno dopo passato in padella è ancora più buono.
300 gr di carnaroli
20 asparagi viola
15 mandorle
2 cucchiai di lievito alimentare a scaglie (opzionale)
1/2 bicchiere di cognac
2 scalogni
1 carota
brodo vegetale qb
pepe bianco
sale
1 chiodo di garofano
2 cucchiai di olio extra vergine
Tritate scalogno e cipolla.
Frullate mandorle e lievito.
Pulite gli asparagi e tagliateli a tocchetti conservando a parte le punte.
Scaldate il brodo con il chiodo di garofano e metteteci i gambi degli asparagi. Fate cuocere fino a quando son morbidi. Scolate i gambi e frullateli con un pizzico di sale.
Inuna pentola adatta soffriggete scalogno e carota nell'olio, versate il riso, tostatelo e sfumate con il cognac. Cuocete il riso unendo a mestoli il brodo caldo e mescolando ogni tanto.
A metà cottura unite i gambi frullati e le punte e portate a cottura.
Prima di servire spegnete il fuoco, aggiustate di sale e pepe, unite le mandorle tritate con il ievito (o anche senza ... va a gusti ma a me piace :)) e mantecate.
Lasciate riposare 5 minuti e servite.