Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
martedì, novembre 18, 2008
Quinoa rossa con catalogna, anacardi e salsa al limone
Tre giorni a casa con il collo torto causa microincidente (la prossima volta che vedo qualcuno alla guida con il cellulare tiro fuori il bazooka) ... macchina sana, io quasi ;-)
Buona scusa per farsi coccolare un po', fare un bagno nell'arnica e sprofondare nel divano insieme a una buona quantità di libri ... e cucinare un pochino.
Un buon mix di energie perfette per l'inverno... arrivato tutto in un botto con tanto di nevicata. ;-) Ne son molto felice!!!! Amo le giornate fredde e il mettermi guanti e sciarpe ... sempre che li trovi perchè paiono spariti e inghiottiti dagli armadi.
La quinoa rossa è stato un dono di una persona speciale, ma la trovate in qualunque negozio di alimenti equosolidali e/o biologici, non è un vero cereale - gioia per i celiaci - e ha il vantaggio di esser veloce da cucinare e di poter esser servita sia calda sia appena intiepidita.
La catalogna è fra le verdure invernali che prediligo e per qualche giorno ho mangiato solo quella visto che chi ha gli orti tende a coltivar più di quello che poi mangerà (per fortuna ;-DDD) e ha il bello di esser amarissima nelle foglie e molto meno nei gambi. L'ho tagliata a pezzetti e stufata ald ente inmodo da poterla riutilizzare in varie preparazioni.
La tahina è il condimento preferito dai vegani, versatile, leggermente dolciastro ha il vantaggio di adattarsi sia ai sapori dolci (ottimo la mattina mescolato allo sciroppo d'acero) sia ai sapori acidi come il limone o l'acidulato di umeboschi.
1 tazza di quinoa rossa
1 tazza scarsa di acqua
200 gr di catalogna già cotta
1 cucchiaio di anacardi non salati
4 cucchiai di tahina
4 cucchiai d'acqua
2 cucchiai di succo di limone
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio d'olio extra vergine
1/2 peperoncino (opzionale)
Cuocete la quinoa, ben sciacquata, con una tazza scarsa di acqua portata a bollore in pentola coperta. Una volta cotta aggiustate di sale e sgranate con una forchetta.
In una ciotolo mescolate tahina, acqua e succo di limone fino a ottenere una crema fluida e senza grumi (occhio perchè quando aggiungerete l'acqua tenderà a raggrumarsi, non desistete e non spaventatevi, continuate a mescolare con energia aggiungendo i liquidi piano piano)
Nel wok saltate a secco gli anarcardi per un paio di minuti, poi unite il cucchiaio d'olio, la'glio e il peperoncino e fatevi saltare la catalogna già cotta. Unite la quinoa e fate insaporire bene per qualche minuto.
Servite con la salsa al limone a parte.
martedì, novembre 11, 2008
Vellutata di broccoli con lenticchie e pomodorini secchi
Ricominciamo con le ricette e con ricette che poco hanno a che fare con il Giappone (vedo grandi sorrisi di sollievo...)
Questo non significa che abbia ripreso a cucinare a pieno ritmo e a elucubrare nuove ricette, ma che forse le cene per il ritorno son quasi finite e stan iniziando quelle natalizie - cosa che mi angoscia non poco visto che siam nemmeno a metà novembre ;-D
E' però iniziato uno dei miei periodi preferiti, anche se non fa ancora abbastanza freddo: broccoli, zucche, cavoli, cavolini, porri, catalogna e topinambur la fan da padrone e mi sento così felice che sabato al mercato ho svaligiato il banco e riesco a ignorare il grigino costante degli ultimi due giorni.
Il risultato è una minestra maritata con una vellutata forse un po' lunghetta da fare ma niente male per scaldar questo inizio di autunno ;-)
1 broccolo grande
1 tazza di lenticchie di Castelluccio o similari
1 porro
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai d'olio extra vergine
1 tazza di brodo vegetale
1 pugno di pomodorini secchi
1 cucchiaino di erbe aromatiche tritate (rosmarino, salvia...)
acqua qb
Cuocete le lenticchie senza spappolarle con acqua fredda e qualche aroma (un gambo di sedano e un pezzetto di cipolla).
Nel frattempo fate a cimette il broccolo, pulite bene il gambo e cuocetelo in acqua bollente avendo l'accortezza di tirar fuori qualche cimetta ancora al dente. Fate saltare le cime cotte in un cucchiaio d'olio con lo spicchio d'aglio e poi frullatele con qualche cucchiaio d'acqua fino a ottenere una crema fluida.
Cotte le lenticchie eliminate cipolla e sedano e allungate con un poco di brodo vegetale (che siano poco brodose quindi regolatevi a occhio).
Soffriggete il porro a fettine con i pomodorini secchi, unite la crema di broccoli e poi le lenticchie.
Regolate di sale e servite con le cimette tenute a parte (potete saltare anche loro in un poco d'olio e aglio se volete una minestra più saporita) e qualche pomodorino secco.
martedì, novembre 04, 2008
Mercati, mercatini e negozi
Il Giappone è decisamente il paese per shopping maniache di ogni genere.
L'extra bagaglio di 15 kg rispetto alla partenza (più 10 kg di zaino) la dicono lunga ;-D ... senza qualcuno che mi ha sollevato il trolley per mezzo viaggio mi starei ancora curando gli strappi muscolari.
Il Giappone ha negozi e mercati/ni spettacolari e l'inquietante fissazione di impacchettar qualsiasi cosa. Mai visto nessuno più triste (in Italia funziona al contrario) all'idea di non farmi il pacchetto regalo e infilarmi non visti la carta e il fiocchetto "nonsisamaichelevengalavogliadiimpacchettarancheilsacchettinodistoffa".
Oggi approfitto per risolvermi un problema: rispondo alla domanda "che cosa hai comprato di cibo in Giappone" una volta per tutte e persino mia madre è pregata di guardar qui invece di farmi il terzo grado ogni volta che vado a cena ;-)))
Insalatini, verdure, pesce ossia come trovar del pesce secco in valigia
I mercati son luoghi da non mancare. I cachi quadrati, i meloni con il fiocchetto e le mele impacchettate singolarmente (vero che una mela ha sovente il peso di almeno 300 gr) son in linea con le leggende metropolitane e a prezzi stratosferici.
Gli insalatini son la versione giapponese dei nostri sottaceti, ma hanno da sempre un valore non solo di golosità ma di cura digestiva, la leggera acidità e fermentazione aiuta l'apparato digerente nelle sue funzioni e apporta una quantità di sali minerali e vitamine.
I più noti son le umeboshi (di cui esistono almeno 30 varietà e differenti annate di invecchiamento), ma dalle radici alle alghe passando per carote, cipolle e aglio tutto può diventar un insalatino e in ogni mercato ci son banchi giganteschi dove potrete assaggiar di tutto.
L'assaggio è spesso quasi una tappa obbligata, i negozianti son orgogliosi della loro merce e son capaci di infilarvi in bocca alle 10 del mattino pezzetti di pesce secco così come daikon sotto aceto di riso o biscottini di sesamo salatissimi.
Luogo per cui vale un'alzataccia è il mercato del pesce di Tokyo. La zona delle contrattazioni dei tonni è offlimits per chiunque non possieda un ristorante o commerci in tonno, ma la vista dei banchi con enormi conchiglie misteriose, interi grappoli di uova rosso corallo, polpi da effetti speciali e nessun odore è quasi straniante.
Tutto si muove a una velocità supersonica e i carrelli trasportatori rischiano di farvi visitar da vicino un ospedale giapponese ogni due minuti se indulgente ancora nel sonno mattutino, mentre c'è chi fa colazione con zuppe bollenti, chi prende ordinazioni in sgabbiotti che sembrano risalire alla prima guerra mondiale, chi seziona tonni giganti con l'eleganza di un praticante di aikido e chi, come me, scappa nel primo ristorante a ingozzarsi di sushi e sashimi ;) alle 6.30 del mattino. Non consigliato a vegani, vegetariani, odiatori di pesce e stomaci deboli.
Ho comprato alghe, funghi, insalatini (alcuni impuzzolentiscono allegramente il frigo e l'armadio dell'ufficio), té, crackers di sesamo, tofu secco, spezie di ogni genere e di un paio non ho ancora avuto tempo di capirne l'uso.
I supermercati son altro luogo di perdizione ... non solo per i bento freschi, ma per la quantità di noodles pronti o da fare, spezie, tè e dolcetti mollicci e gommosi che contengono. In alcuni casi ho preso a caso, per puro divertimento e curiosità e ora mi sto domandando dove metter tutta questa roba.
Alla dogana italiana erano interessati solo a quante sigarette avevo comprato (e visto che non fumo li ho parecchio delusi) ... avrei potuto aver un tonno in valigia per quel che importava loro.
Il paradiso dei bentobox
Prevedibile e ovvio visto che qui li hanno inventati (noi siamo fermi alle schiscette di metallo o ai contenitori tupperware) e declinati in ogni modo possibile. Sia da Tobu (i grandi magazzini più raffinati di Tokyo ;-)) sia da nei Dazo100yen (l'esatto contrario) per chi ama i bentobox è come esser spediti in paradiso.
Bento di ogni genere da quello iperraffinato di lacca a quello per uomini, da quelli per bimbi con i personaggi di Miyazaki (un paio son finiti in valigia) o della Disney fino alle carte per dividere i cibi, le macchinette per ottener decori con le aghe, posatine e bacchette di ogni genere e poi thermos per le bevande, copri thermos e borsine. Ora ho ben 4 bentobox in più, contenitori per cibi piccoli, portasoia a forma di porcellino e gattino, almeno 5 borse portapranzo, un telo termico per impacchettar i bento, bacchette e posate di vario genere e persino un tot di portabacchette.
Okki ... dalla prossima volta si ricomincia con le ricette...forse ;-DDD
L'extra bagaglio di 15 kg rispetto alla partenza (più 10 kg di zaino) la dicono lunga ;-D ... senza qualcuno che mi ha sollevato il trolley per mezzo viaggio mi starei ancora curando gli strappi muscolari.
Il Giappone ha negozi e mercati/ni spettacolari e l'inquietante fissazione di impacchettar qualsiasi cosa. Mai visto nessuno più triste (in Italia funziona al contrario) all'idea di non farmi il pacchetto regalo e infilarmi non visti la carta e il fiocchetto "nonsisamaichelevengalavogliadiimpacchettarancheilsacchettinodistoffa".
Oggi approfitto per risolvermi un problema: rispondo alla domanda "che cosa hai comprato di cibo in Giappone" una volta per tutte e persino mia madre è pregata di guardar qui invece di farmi il terzo grado ogni volta che vado a cena ;-)))
Insalatini, verdure, pesce ossia come trovar del pesce secco in valigia
I mercati son luoghi da non mancare. I cachi quadrati, i meloni con il fiocchetto e le mele impacchettate singolarmente (vero che una mela ha sovente il peso di almeno 300 gr) son in linea con le leggende metropolitane e a prezzi stratosferici.
Gli insalatini son la versione giapponese dei nostri sottaceti, ma hanno da sempre un valore non solo di golosità ma di cura digestiva, la leggera acidità e fermentazione aiuta l'apparato digerente nelle sue funzioni e apporta una quantità di sali minerali e vitamine.
I più noti son le umeboshi (di cui esistono almeno 30 varietà e differenti annate di invecchiamento), ma dalle radici alle alghe passando per carote, cipolle e aglio tutto può diventar un insalatino e in ogni mercato ci son banchi giganteschi dove potrete assaggiar di tutto.
L'assaggio è spesso quasi una tappa obbligata, i negozianti son orgogliosi della loro merce e son capaci di infilarvi in bocca alle 10 del mattino pezzetti di pesce secco così come daikon sotto aceto di riso o biscottini di sesamo salatissimi.
Luogo per cui vale un'alzataccia è il mercato del pesce di Tokyo. La zona delle contrattazioni dei tonni è offlimits per chiunque non possieda un ristorante o commerci in tonno, ma la vista dei banchi con enormi conchiglie misteriose, interi grappoli di uova rosso corallo, polpi da effetti speciali e nessun odore è quasi straniante.
Tutto si muove a una velocità supersonica e i carrelli trasportatori rischiano di farvi visitar da vicino un ospedale giapponese ogni due minuti se indulgente ancora nel sonno mattutino, mentre c'è chi fa colazione con zuppe bollenti, chi prende ordinazioni in sgabbiotti che sembrano risalire alla prima guerra mondiale, chi seziona tonni giganti con l'eleganza di un praticante di aikido e chi, come me, scappa nel primo ristorante a ingozzarsi di sushi e sashimi ;) alle 6.30 del mattino. Non consigliato a vegani, vegetariani, odiatori di pesce e stomaci deboli.
Ho comprato alghe, funghi, insalatini (alcuni impuzzolentiscono allegramente il frigo e l'armadio dell'ufficio), té, crackers di sesamo, tofu secco, spezie di ogni genere e di un paio non ho ancora avuto tempo di capirne l'uso.
I supermercati son altro luogo di perdizione ... non solo per i bento freschi, ma per la quantità di noodles pronti o da fare, spezie, tè e dolcetti mollicci e gommosi che contengono. In alcuni casi ho preso a caso, per puro divertimento e curiosità e ora mi sto domandando dove metter tutta questa roba.
Alla dogana italiana erano interessati solo a quante sigarette avevo comprato (e visto che non fumo li ho parecchio delusi) ... avrei potuto aver un tonno in valigia per quel che importava loro.
Il paradiso dei bentobox
Prevedibile e ovvio visto che qui li hanno inventati (noi siamo fermi alle schiscette di metallo o ai contenitori tupperware) e declinati in ogni modo possibile. Sia da Tobu (i grandi magazzini più raffinati di Tokyo ;-)) sia da nei Dazo100yen (l'esatto contrario) per chi ama i bentobox è come esser spediti in paradiso.
Bento di ogni genere da quello iperraffinato di lacca a quello per uomini, da quelli per bimbi con i personaggi di Miyazaki (un paio son finiti in valigia) o della Disney fino alle carte per dividere i cibi, le macchinette per ottener decori con le aghe, posatine e bacchette di ogni genere e poi thermos per le bevande, copri thermos e borsine. Ora ho ben 4 bentobox in più, contenitori per cibi piccoli, portasoia a forma di porcellino e gattino, almeno 5 borse portapranzo, un telo termico per impacchettar i bento, bacchette e posate di vario genere e persino un tot di portabacchette.
Okki ... dalla prossima volta si ricomincia con le ricette...forse ;-DDD