Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
venerdì, maggio 30, 2008
Insalata tiepida di lenticchie e mandorle
Tre giorni di festa!
Bel modo di inaugurar i mesi delle vacanze e per renderli più interessanti medito di farmi 500 km in giro per il nord Italia ;-)
E visto che spero che arrivi il caldo o per lo meno la fine della pioggia, mi sto dedicando a far fuori quello che in dispensa potrebbe trasformarsi in deliziose farfalline (ho ancora gli incubi da invasione nel 2003 quando le trovai anche nel sale!).
Per fortuna tutti i legumi possono diventar fantastiche insalate o creme/zuppe da servire appena tiepide o addirittura fredde.
Le mandorle possono essere un ottimo accompagnamento soprattutto perché molto ricche in vitamine e oligominerali, stessa cosa dicasi per il tofu che a freddo può essere un ottimo raffreddante nei momenti caldi o al contrario si può scottare in acqua per dargli una nota più calda.
200 gr di lenticchie piccole
1 panetto di firm tofu (io ne ho usato uno alle olive)
10 mandorle
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di acidulato di riso o di aceto di mele
1 cucchiaio d'acqua
sale
Sciacquate e cuocete le lenticchie con un pezzetto di alga kombu fino a quando non saranno morbide ma non sfatte (altrimenti ci fate una minestra...). Per le lenticchie piccole di solito non c'è bisogno d'ammollo.
Togliete la kombu e fate raffreddare.
A parte tagliate il tofu a quadrotti e le mandorle a scaglie.
Miscelate olio, acqua, aceto e sale.
In una ciotola mettete lenticchie ancora tiepide, tofu, mandorle e condite.
Se volte il tofu potete scottarlo o passarlo in padella per dargli un'energia meno fredda.
martedì, maggio 27, 2008
Cremina di avocado e noci, poco macro molto vegan
Mi piace la pioggia (e pure il vento e il freddo) ma comincia a crescermi la muffa dietro le orecchie.
Per contrastare il grigiore imperante degli scorsi giorni (oggi incrocio pure le dita dei piedi ma a Milano c'è un vaghissimo sole) e il clima da delta del Mekong, cucino cibi colorati o per lo meno li metto in piatti colorati ;-))
Ho un debole per l'avocado.
Dopo averlo odiato per anni, due viaggi in Messico mi ci hanno non solo riconciliata ma me ne sono innamorata.
Non lo mangio spesso per svariati motivi tra cui il fatto che è molto grasso, molto yin e fa migliaia di chilometri per arrivare qui, ma una tantum mi piace parecchio.
E' molto amato dai vegani, in particolare da quelli d'oltreoceano, perché sostituisce burri di vario genere nella preparazione dei panini.
E poi si spera che inizi a breve la stagione delle grigliate e dei picnic!
Questa crema è tutt'altro che dietetica ... quindi regolatevi ;-)
Difetto estremo...si ossida e diventa di un terrificante color marrone, potete provare a metterci qualche goccia di limone sopra per limitar l'effetto (il nocciolo dell'avocado - per chi me lo suggerisse - non serve a un bel nulla o io non ho capito come funziona ;-))
1 avocado
2 cucchiai di noci o mandorle (per le noci equosolidali)
1 cucchiaio di tahina
1/2 tazza di latte di soia
2 cucchiai di succo di lime o limone
erba cipollina a piacere
sale
Frullate il tutto e servite con pane di segale per l'ottimo contrasto con la leggera acidità.
venerdì, maggio 23, 2008
Pausa e giochino
No, non vado in vacanza ... per lo meno non ancora ;-) ma visto che non ho cucinato moltissimo e devo sperare in un altro fine settimana di tempo infame e forse in una botta di cucinite: un bel meme!
Di solito i meme li ignoro ... non per cattiveria ma per pura e solenne pigrizia.
Le sei cose che mi piacciono veramente e di cui non posso fare a meno
Libri... più di 2000 libri in giro per casa possono darne un'idea
Musica ... ho impallato due pc tra musica e foto
Viaggi ... son in viaggio costante
Tai chi chuan ... lo pratico e lo insegno, la mia giornata senza non sarebbe concepibile
Cibo ... mava?
Silenzio ... necessario come il respiro
Amici, amore, famiglia ... son la mia vita non cose di cui non posso far a meno ;-)
Passo il meme ai primi sei che finiscono da queste parti.
mercoledì, maggio 21, 2008
Orzo patate e funghi macrobiotici
Avrei dovuto cucinare ... ehm, poco pochissimo, il necessario per la sopravvivenza ;)
In effetti son stata colpita dalla sindrome da divano per metà del fine settimana, complice la pioggia, e per l'altra metà da quella malattia che si chiama "ho una marea di lavoro/studio in sospeso forse se faccio qualcosa riesco pure a non esserne sommersa entro giugno e ad andar in sardegna senza pc" ... cosa che di solito mi porta per reazione a finire a casa di amici e/o in un supermercato/negozio per abbattere subito la sindrome da prima della classe ;-)
Gironzolando al supermercato (luogo quasi sconosciuto da un paio di mesi....) mi son messa a curiosare tra i cibi pronti così da farmi venire idee senza dover aprire libri di cucina.
I preparati con i legumi e i cereali secchi mi hanno parecchio incuriosito e dopo aver fatto un check mentale della dispensa ho scoperto di aver tutti gli ingredienti di un paio di quelle magiche bustine con una variante macrobiotica.
Gli shitake da soli, per quanto molto salutari, hanno poco sapore ... aggiunti ai porcini son un ottimo modo per compensare sapore e roba sana.
E poi il tempo infame invocava ancora qualche bella zuppona.
200 gr di orzo
2 patate
50 gr di funghi porcini secchi
6 funghi shitake secchi
1 scalogno
1 porro
brodo vegetale qb
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
Affettate scalogno e porro e mettete in ammollo i funghi in acqua tiepida per un'ora. Tagliateli a pezzetti e agli shitake togliete i gambi (e buttateli, son duri anche dopo due ore di cottura!).
In una pentola scaldate l'olio, fate stufare lo scalogno e il porro e poi unite i funghi, le patate tagliate a cubettini e l'orzo, che avrete sciacquato per eliminare polvere ed eventuali sassolini.
Saltate il tutto per qualche minuto e poi coprite con il brodo vegetale.
Fate cuocere per un'ora e servite con prezzemolo fresco o timo.
giovedì, maggio 15, 2008
Polpettine di riso
C'è solo da sperare che il tempo sia orribile - così mugulano i meteomen vicini di banco - in modo da farmi avvicinare alla cucina più di quanto non abbia fatto nell'ultima settimana ... in caso contrario invece di ricette avrete recensioni di libri ;-DDD
Tendo a far porzioni da ristorante e son una riciclatrice maniacale, se aggiungete che buttar via il cibo è cosa che mi dà gli incubi e almeno due pranzi settimanali in ufficio: le polpettine di riso son motivate.
Ricetta ad occhio e senza dosi come nel caso dei polpettoni ... gli ingredienti devono stuzzicare fantasia e palato e risolvere il problema dell'invasione degli scatolini all'interno del frigo.
Mescolate una o due porzioni di riso integrale cotto a risotto con spinaci e pinoli a qualche cucchiaio di tofu morbido e poi pane grattugiato, lievito alimentare in scaglie, erbe aromatiche fino a ottenere un impasto che stia insieme e non sia troppo compatto.
Fate tante piccole polpattine, schiacciatele leggermente e doratele in poco olio di sesamo o extra vergine.
Ottime anche fredde.
lunedì, maggio 12, 2008
Focaccine alle erbe
Se il fine settimana si apre all'insegna dello shopping estivo e si chiude con grigliata, vittoria a trivial, pane/patè di pomodori secchi e mirto ... il lunedì ha una bella faccia ;-DD
Se non avessi mangiato così tanto da poter andar avanti qualche giorno a digiuno (idea che mi fa rabbrividire) queste focaccine avrebbero fatto da colazione, ma mi son limitata a dei più morigerati cereali con latte di soia.
Lievitazione lunga lunga con soggiorno in frigo. Il caldo degli ultimi giorni mi porta a rallentare ancora di più le lievitazioni e far star in aria condizionata pane e affini per evitar fermentazioni antipatiche e renderli ancora più digeribili. Le erbe aromatiche vanno aggiunte solo prima dell'ultima lievitazione per lo stesso motivo.
La pasta madre al momento sta nel frigo a far vacanza, inspiegabilmente è un blobbino vitalissimo nonostante una padrona disgraziata a cui le idee per le lievitazioni lente vengono sempre dopo aver impastato e non prima ;-).
250 gr di farina 0
250 gr di farina integrale
5 cucchiai di erbe aromatiche tritate (rosmarino, timo, maggiorana....)
300 ml di acqua
1/2 bicchiere di olio (- 1 cucchiaio)
3 gr di lievito di birra secco o 6 di lievito fresco
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio abbondante di malto d'orzo
Miscelate le farine, unite lievito, malto, acqua e olio e cominciate a impastar con forza.
Dopo aver ottenuto un impasto elastico, morbido e non appiccicoso, fate una palla, mettetela in una ciotola unta, coprite con la pellicola e mettetela in frigo per 8/12 ore.
Tirate fuori dal frigo l'impasto, fatelo tornare a temperatura ambiente, reimpastatelo e rimette a lievitar nel frigo per 3/4 ore (sempre. che non abbiate fretta...).
Stesso procedimento di prima ma questa volta unite le erbe, frate delle palline (io ne ho fatte 12) , schiacciatele e mettete in una teglia ben distanziate. Copritele con un telo umido e fatele lievitar fino al raddoppio.
A parte miscelate il cucchiaio d'olio con 2 di acqua. Prima di infornare spalmate la miscela sulle focaccine facendo dei buchetti con le dita e metteteci sopra qualche grano di sale grosso integrale.
Cuocete per 20 minuti in forno caldo a 220°.
giovedì, maggio 08, 2008
Birmania: far qualcosa
@Lu di Vicino e Lontano
La Birmania dopo la violenza dei militari è prigioniera della violenza della natura.
Per la prima si è potuto far poco se non continuare a ricordare e a informarsi, per la seconda si può far qualcosa sul serio.
Vero che gli aiuti arrivano con il contagocce causa gli scarsi permessi forniti dal governo, ma usare questa come scusa è assurdo ed è solo quel che appare: una scusa per non far nulla.
Si può donare online all'Unicef o a Direct Relief Internationale attraverso Google.
Magari può suonare demogogico, ma visto che dell'infischiarmene ho fatto religione ;-) ...
Grazie Gianni :-)
mercoledì, maggio 07, 2008
Duchesse vegane
... qualcosa ho in effetti cucinato e me ne sto rendendo conto dalle foto. Quando mi mangio tutto e non ci sono porzioni da freezer tendo a dimenticarmene ;-D
Premessa: le patate duchessa son un grandissimo classico della cucina d'oltralpe e non solo, facilissime da rendere in versione macrovegana. Chiunque voglia la ricetta originale o si lamenti che questa non lo sia: ha sbagliato blog ;-DDD
In tempo di cambio armadi e eliminazione abiti che stazionano da più di due stagioni tendo a sentirmi molto zen e ad annoiarmi con le discussioni inutili ;-DD
Ci vuol tempo a farle, spariscono in un minuto (son buonissime) e come gran parte dei cibi a base di patate ... il giorno dopo non migliorano, anzi!
Il perfetto abbinamento è con una proteina e nel mio caso era un fantastico merluzzo al forno.
Il motivo è legato all'equilibrio sodio/potassio per cui le solanacee (patate, melanzane, pomodori) ricchissime in potassio equilibrano la presenza eccessiva di sodio nei cibi ricchi in proteine animali e non. Non è un caso che si abbinino bistecche e patate o che chi passa a un'alimentazione povera in proteine animali senta meno la necessità di mangiarle.
500 gr di patate gialle
350 ml metà acqua metà latte di soia non zuccherato
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva leggero (garda o ligure)
sale
3 cucchiai di lievito alimentare in fiocchi
Procedimento da purè: bollite le patate, sbucciatele, rimettetele in pentola, schiacciatele con una forchetto o uno schiacciapatate e copritele con acqua, latte di soia e un pizzico di sale. Portate a bollore mescolando con forza fino a ottenere un composto cremoso ma non troppo e lucido. Mantecate con olio e lievito alimentare.
Fate raffreddare leggermente e mettete il composto in una tasca da pasticcere.
Su una placca da forno fate tanti piccoli mucchietti riccioluti. Spennellate con un pochino di latte di soia e fate cuocere in forno a 180° fino a quando non si saranno dorati.
lunedì, maggio 05, 2008
Carote latte di cocco e zenzero
...che se uno pensasse al ponte come un'occasione per cucinare e riempire il frigo ormai dolorosamente ululante potrebbe prendere un abbaglio enorme! ;-D
Ci ho provato, son partita con tutte le buone intenzioni del caso tanto che mercoledì son pure finita al supermercato a fare la spesa ... ma da giovedì mattina tutto è precipitato e il ungo fine settimana si è risolto in una divanizzazione interrotta da pranzi, cene, cinema, terme, perfect garden party e quindi con una limitata dedizione alla cucina e molto alla mia macrobioticissima dedizione alla disorganizzazione di piani ben organizzati.
Son solo riuscita a leggere, studiare, coccolare e farmi coccolare in modo indecente.
Le carote son il risultato di una coccola... un mix di sapori dolci naturali e di piccante ideale in un fine settimana in cui il tempo da fatto u po' di tutto e dentro casa faceva più freddo che fuori.
6 carote medie
1 lattina di latte di cocco (200 gr circa)
4 scalogni
1 cucchiaio di olio di sesamo
3 cm di radice di zenzero
sale
1/2 cucchiaino di curcuma (opzionale)
Tagliate a fettine le carote e gli scalogni. In una pentola dai bordi alti scaldate l'olio e fare stufare gli scalogni con un pizzico di sale e la curcuma fino a quando non diventano trasparenti. Unite le carote, fate insaporire per qualche minuto poi coprite con il latte di cocco e fate cuocere per circa un'ora a fuoco basso. Le carote dovranno essere morbidissime e il latte quasi tutto rappreso. A parte grattugiate la radice di zenzero e spremetene il succo sulle carote poco rima di servire in modo da mantenere immutato il sapore piccante. Migliorano il giorno dopo.