Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
martedì, aprile 29, 2008
Insalata vegarussa
Periodo di vacanze o quasi e di prime ronfate al sole con tanto di costume da bagno, ipod, piletta di libri e null'altro da fare ;-) ... se non farmi vergognosamente coccolare dai genitori che mi vedono così poco da pensare di voler affiggere una mia immagine in casa tanto per ricordarsi non solo della mia voce.
E cosa c'è di meglio che provare a convincere anche loro che la maionese vegan è ottima e non sfigura per nulla nell'insalata russa? Non so se per amore o per effettiva goduria ... l'insalata russa è stata spazzolata!!
E poi tutti, macrobiotici compresi, han diritto alla loro dose di grassi e schifezze! ;-D
Dosi a occhio
un pugno di piselli cotti (surgelati o freschi)
2 patate cotte a cubetti
2 carote cotte a cubetti
150 gr di silk tofu
80/100 ml di olio di mais
1 cucchiaino di succo di limone
2 cucchiaini di aceto di mele o di riso
sale
1 cucchiaino di senape dolce
In un blender frullate bene il silk tofu e poi lentamente aggiungete l'olio a filo continuando a frullare fino a quando non comincia ad addensarsi. Unite il succo di limone, la senape e aggiustate di sale.
In una ciotola mettete tutte le verdure e la veganmayo, mescolate bene tutti gli ingredienti e mettete in frigo per un paio d'ore.
mercoledì, aprile 23, 2008
Panini al papavero
Quando non cucino come in tutti gli "aprili mesi crudeli" ;-)) faccio pane ... un assurdo, forse!
Nel mio frigo in questi giorni c'è una sorta di strana eco, ma nel freezer c'è pane per un esercito: tutto ben porzionato, perfetto per esser riscaldato in pochi minuti.
Se c'è una cosa che mi inquieta in casa è la mancanza del pane. Può mancare persino l'olio (cosa difficile vista la dama da 5 litri che campeggia nello studio), ma la mia vera coperta di Linus grazie alla quale mi sento - gastronomicamente ovvio - al sicuro è una scorta di pane buono.
Son bravissima a giustificare la mia assoluta inadempienza culinaria ;-DDDD e così ora vi tocca l'ennesima ricetta panosa.
500 gr di farina integrale
320 ml di acqua tiepida
5 gr di lievito di birra secco/10 gr di lievito di birra fresco
4 cucchiai colmi di semi di papavero
sale
Miscelate farina, acqua, lievito e semi. Cominciate a impastare facendo in modo che la farina assorba bene tutta l'acqua fino a ottenere un impasto elastico e non appiccicoso. Lavoratelo a lungo (non meno di 15 minuti), poi fate una palla e mettetelo a lievitare in luogo caldo e coperto da un panno umido. Una volta raddoppiato, rompete la lievitazione e formate 12 palline che potete mettere su una placca da forno o in una teglia da muffin. Fate lievitare ancora per un'ora e poi cuocete in forno caldo a 200°/220° per 15 minuti.
Potete anche usare la pasta madre: 150 gr su 500 gr di farina e 280 ml di acqua.
giovedì, aprile 17, 2008
Spaghetti di zucchine alla soia e mirin
Aprile è il più crudele dei mesi ... ;-D
C'è chi arranca a novembre o a febbraio, io ad aprile e non certo per la pioggia (che peraltro mi piace parecchio). Non so com'è ma son almeno 8 anni che ad aprile la vita mi si incasina peggio che natale e mi trovo in un vortice di impegni tipo porta girevole dai quali emergo solo i primi di maggio.
Questo per giustificare la mia cucina di quasi sopravvivenza ;-D e la totale doryte!
Il mio ormai mitico verduriere l'ultima volta che son riuscita a passare da lui mi ha messo nel sacchetto le sue zucchine, lunghe piccoline e sottili e ha ridacchiato di fronte alla mia faccia interrogativa visto che mi parevano esser un po' in anticipo sulla stagione: mi son beccata una lezione di meteorologia e teoria dei climi sull'inverno mite e marzo troppo caldo. Così imparo a non star zitta nemmeno con la faccia ;-DD
Una parte me le son mangiate crude, l'altra le ho cotte infilando un po' di elementi yang in un ortaggio decisamente yin.
4/5 zucchine novelle
3 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di mirin
1 cucchiaino di zenzero fresco tritato
4 cucchiai d'acqua
1 cucchiaio di semi di sesamo
Tagliate le zucchine con la mandolina o il pelapatate in modo da ottenere delle lunghe strisce sottili. Mettetele in una pirofila abbastanza larga da non accavallarle troppo. Miscelate gli altri ingredienti e versateli sulle zucchine.
Cuocete in forno a 180° per 20/25 minuti di cui i primi 10 coperte da carta stagnola.
lunedì, aprile 14, 2008
Ne faccio un quiz???
... ne son tentata!!!
Cos'è?
Cosa ha combinato questa volta la Petulante in una domenica mattina pigra e lentissima in cui la casa profumava soprattutto di pane, focaccia e strudel (ho fatto scorta come le marmotte ;-))??
Ha coltivato fragole sul davanzale? No...per ora si limita a basilico, menta ed erbe varie ;-DD
Visto però che la pigrizia ancora mi avvolge e mi costringe a formulare pensieri lenti vi risparmio il delirio.
E' una vellutata di barbabietole con sour cream!
Devono piacere le barbabietole e il loro particolare sapore. E' una specie di bortsch (minestra russa di barbabietole e cavoli) estivo con tanta cipolla e la sourcream che ha il compito di mitigare il dolce e di dare una nota leggermente acidula.
Nota della casalinga petulante: non usate nulla di bianco mentre pulite, affettate e cuocete le barbabietole ... il rosso non se ne va più!!!!!! Le mie unghie hanno ancora una nota fucsia ;-DD
4 cipollotti
3 barbabietole medie
brodo vegetale qb
100 gr di soft tofu
4 cucchiaino di succo di limone o lime
1/2 cucchiaino scarso di agaragar
5 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
sale
erba cipollina fresca
Affettate i cipollotti e stufateli in un cucchiaio d'olio, poi aggiungete le barbabietole a pezzetti e coprite di brodo vegetale. Cuocete per 30 minuti, frullate bene e aggiustate di sale.
A parte sciogliete l'agar nel succo di limone. Frullate il tofu morbido con i 4 cucchiai d'olio rimasti e la miscela di agar e limone fino a quando non comincia a montare come una maionese.
Servite la minestra di barbabietole tiepida o fredda con la sourcream, unita fuori dal fuoco (se la fate cuocere impazzirà e riempirà il piatto di pezzettini bianchi orrendi).
giovedì, aprile 10, 2008
pane all'uva
Ok ... di nuovo pane!!!! ma o questo o di nuovo porri ;-DDD
E' un periodo frenetico.
Lo so che avevo detto di diminuire il pane per disintossicarsi un pochino e alleggerire il fegato in primavera (che oggi è andata oltremanica, mentre io giro senza calze e con maglioni leggeri perché è presa dall'entusiasmo ho già fatto quasi tutto il cambio armadi..;-D).
A giustificazione il fatto che è un regalino simbolico per un'amica speciale e molto meno simbolico per un nipote mangione e pirata.
Ottimo a colazione...
250 gr di farina integrale
250 gr di farina manitoba
320 gr di acqua tiepida
5 gr di lievito di birra secco (o 10 di fresco)
1 tazza di uvetta ammollata in acqua tiepida
sale
Miscelate le farine e il lievito, unite l'acqua a cucchiaiate e impastate con forza e a lungo fino a ottenere un impasto liscio e molto elastico. L'acqua può sembrarvi troppa, non è così, non abbiate fretta, impastate e lasciate che la farina assorba l'acqua ... datele tempo ;-)
Fate una palla e mettetela a lievitare in luogo tiepido e coperta da un panno umido.
Quando sarà raddoppiata, rompete la lievitazione e unite l'uvetta. Sarà un lavoraccio perché tenderà a scappar fuori da tutte le parti...anche qui è questione di pazienza, impastate e cacciate dentro l'uvetta fuggitiva. Date la forma e mettete di nuovo a lievitare. Con questa dose io ho fatto due pani tondi.
Cuocete in forno caldo a 200/220° per 30/40 minuti o fino a quando il fondo non suonerà vuoto...occhio a non far bruciacchiare le uvette in superficie! Tenetelo d'occhio ;-D
martedì, aprile 08, 2008
Tofu pressato e porri
Per i prossimi giorni i porri vi usciranno dagli occhi...quindi se non vi piacciono o li sostituite con scalogno o cipolla (non è la stessa cosa ma tant'è...) o lasciate perdere la Petulante per qualche giorno ;-D
Mi piacciono e me ne hanno rifilati una quantità industriale, per cui li ho trasformati in salse, minestre e quel che la mia fantasia mi ispirava ;-)
Il tofu pressato è uno dei tanti modi orientali di trattare il tofu: rimane più sodo e se leggermente salato acquista un gusto e un'energia particolare. Se riuscite cercate del tofu di prima qualità e il più fresco possibile oppure fatelo voi, il sapore è molto diverso e vi conquisterà.
1 panetto di firm tofu
2 porri
1/2 tazza di aceto di riso
2 cucchiai di olio di sesamo
2 cucchiaini rasi di sale fino
1 cucchiaio di miso sciolto in due dita d'acqua
Sciacquate il tofu, salatelo leggermente su tutti i lati e ponetelo su un piano leggermente inclinato e metteteci sopra un bel peso (io uso una pentola con dentro un pacco di riso) per almeno una giornata. Il metterlo su un piano inclinato servirà a far scorrere via il liquido che il tofu perderà pian piano.
Sciacquatelo dal sale e tagliatelo a cubotti, affettate i porri, compresa la parte verde e scaldate il wok.
Versate l'olio nella pentola e in successione i porri e il tofu. Fate saltare per una decina di minuti, in modo che i porri siano cotti ma croccanti. Unite l'aceto di riso e il miso, cuocete per ancora due minuti e poi servite.
venerdì, aprile 04, 2008
Pane con farro e avena
Ieri stavo pensando seriamente di mettermi i sassi in tasca per non volar via visto il vento spettacolare che ha invaso Milano ... energia da brivido!
E quindi ora un bel pane per il fine settimana ... ;-))
Da vera maniaca la farina di farro me la son fatta da sola partendo dai chicchi che mi guardavano sconsolati dalla mensola ... avete in mente quando furbamente lasciate nel barattolo giusto un pugnetto di roba che da sola non serve a nulla? ;-D
Avere un robot da cucina bello solido aiuta non poco, ma va benissimo usare la farina di farro che si trova nei negozi bio.
250 gr di manitoba
150 gr di farro
100 gr di fiocchi d'avena
5 gr di lievito secco
1 cucchiaio di malto d'orzo
300/350 gr di acqua tiepida
1 cucchiaino di sale fino
Se partite dai chicchi, sfarinate farro e avena e poi miscelate le farine. Sciogliete il lievito secco e il malto in due dita d'acqua e poi cominciate a impastare unendo anche il resto dell'acqua a cucchiaiate. Dopo aver ottenuto un impasto liscio ed elastico, fate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola coperta con un panno umido.
Una volta raddoppiato il volume, rompete la lievitazione, reimpastate velocemente, date la forma e mettetela di nuovo a lievitare coperta da un panno.
Cuocete in forno caldo a 200° per 30/40 minuti o fino a quando il fondo non suonerà vuoto.
mercoledì, aprile 02, 2008
Vellutata di porri, ceci e mandorle
Il mio amore per i porri - e i cavoli e tutto quel che non è propriamente anonimo e asettico ;-) - è ben risaputo anche dai vicini di casa i quali mi fan la guerra a suon di fettine panate e brasati messi a cuocere la domenica alle 8 del mattino ;-DD
Prima o poi il vicino, che già si lamenta di un'antenna satellitare (nascosta da un paio di piante e da un giardino privato) che vede dal balcone solo se si sporge, verrà a chiedermi di smetterla di ammorbar l'entrata con l'odor di cucina.
Nata in un momento di confusione da frigorifero paragonabile solo a quella da "quali scarpe mi metto oggi", è una vellutata decisamente dal gusto dolce che può esser smorzato da una spolverata di tekka o di paprika. Adatta ai momenti di passaggio come autunno e inverno grazie anche alla presenza dei fermenti del miso e alle serate ancora frescoline, è velocissima da preparare e può essere servita anche a temperatura ambiente. Non c'è olio perché sostituito dalla crema di mandorle.
3 porri
3 cucchiai di fiocchi di ceci (o 1/2 tazza di ceci già cotti)
1 cucchiaio colmo di crema di mandorle
acqua qb
sale
tekka o paprika
1 cucchiaino di miso bianco a testa
Lavate bene e affettate molto sottili i porri compresa la parte verde. Metteteli in una pentola con un pizzico di sale e due cucchiai d'acqua, chiudete con il coperchio e fateli stufare. Unite acqua fino a coprire e aggiungete i fiocchi di ceci. Fate cuocere per 15 minuti, unite la crema di mandorle e frullate fino a ottenere una crema molto liscia. Sciogliete il miso in un dito d'acqua tiepida e unitelo alla vellutata fuori dal fuoco. Spolverate di tekka o paprika prima di servire.