Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
martedì, gennaio 27, 2009
Soba con bok choi e porri
Una scodellona di noodles caldi e verdurosi è puro comfort food.
Adoro tutta la pasta lunga italiana e non, ma quello che mi piace dei noodles è che sono ideali nei brodi e se si è in serata "bisognosi di calduccio" (e in una casa gelida come la mia è una costante ... l'unica a star bene è la gatta che vive sui termosifoni o fotto i plaid) son perfetti.
Inoltre si possono cuocere la mattina, sciacquare bene e lanciare nel wok o nel brodo la sera ;-)
Ho ciotole apposta: belle grandi e made in Japan. Le classiche ciotole inganna-cibo orientali ovvero pensi che ci sia dentro poco invece ti ritrovi a mangiare almeno due etti di pasta (falsa l'idea che i giapponesi mangino poco, son magri perché mangiano pochissimi grassi ;D)
La soba è perfetta con il freddo perché di grano saraceno e quindi molto riscaldante, in estate si può sostituire con gli udon o gli spaghetti di riso.
I bok choi sono la versione cinese e dolce dei nostri cavoli, ormai si trovano facilmente nei mercati o nei negozi etnici.
200 gr di soba
4 bok choi
1 porro
3 cucchiai di olio di sesamo
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di mirin (liquore da cucina giapponese) o sakè
1/2 cucchiaino di magic mix giapponese o sesamo tostato
1 cucchiaio di acqua
Cuocete la soba, scolatela e sciacquatela molto bene sotto acqua fredda, se non lo fate vi ritroverete una orrenda massa collosa inutilizzabile.
Affettate non troppo sottili i porri e i bok choi e saltateli nel wok per 5 minuti con la miscela di olio, salsa di soia, mirin e acqua. Devono rimanere croccanti. Unite la soba (lasciata leggermente umida) e saltate il tutto per altri 5 minuti. Assaggiate e unite poca salsa di soia se necessario.
Servite la soba calda e cosparsa di sesamo o magic mix.
giovedì, gennaio 22, 2009
Farro ceci e cicoria giappo-piccanti
Sto svuotando la dispensa, cosa che di solito faccio verso maggio per evitare le farfalline a luglio - son un vero incubo se si ha una cucina alta 3 metri e passa - ma visto che mi cade la roba in testa e sul pavimento della sala giace un sacchetto con gli acquisti alimentari del Giappone (quelli secchi non quelli freschi e dentro buste sigillate, mica che cominciate a immaginarvi cose strane ;-D) ho deciso di cominciare a far fuori un po' di cose e non entrar in negozio etnico per almeno un paio di mesi.
Quindi farro, ceci, erbette amare, cotti separatamente e saltati insieme all'ultimo momento e il magico 7 spezie giapponesi (nanami togarashi) per dar al tutto un sapore diverso.
Questo mix (2 tipi di pepe, sesamo bianco e nero, zenzero, arancio e alghe) in Giappone si trova su quasi tutti i tavoli dei ristoranti ed è usato sui noodles e sulle tempura.
La magia dei mercati in Giappone è pari solo a quelli francesi, qui dovete e potete assaggiare di tutto, anzi buona educazione verso il negoziante è assaggiare ciò che vi propone anche se non siete intenzionati ad acquistare... numerosi sono i banchi di spezie e insalatini (umeboshi e verdure marinate sotto sale o aceto) e qui il mix viene preparato al momento quindi alcuni ingredienti possono anche essere diversi da quello che si può acquistare nei supermercati.
In Italia lo dovreste trovare nei supermercati etnici ben forniti, se non lo trovate sostituitelo con un mediterraneo mix di aglio peperoncino ed erbe aromatiche.
1/2 tazza di ceci secchi
1/2 tazza di farro
200 gr di erbette o cicoria già sbollentata
1 spicchio di aglio
1/2 cucchiaino di zenzero grattuggiato
un pezzetto di kombu
2 cucchiai di olio di sesamo bio
1/2 cucchiaino di mix 7 spezie
sale qb
Ammolate i ceci in acqua fredda con la kombu per 12 ore e poi cuoceteli nella pentola a pressione fino a renderli morbidi ma non disfatti.
Cuocete il farro in acqua bollente.
Scaldate l'olio nel wok o in una padella, aggiungete l'aglio, lo zenzero, la cicoria e fate saltare per 5 minuti, unite i ceci e il farro e cuocete per altri 5/8 minuti.
Prima di servire spolverate con il mix 7 spezie o con il mix mediterraneo.
Otimo caldo o appena tiepido (perfetto per i bento box alias schiscetta).
martedì, gennaio 13, 2009
Vellutata di cannellini, patate dolci e broccoli
Freddo, freddo, freddo ... e non mi lamenterei nemmeno più di tanto - a me il freddo piace più del caldo che mi fa spappolar il cervello - se non vivessi in una casa con muri spessi un metro e quindi decisamente gelida (fantastica in estate....) tanto che in un armadio mi si congelano pure le calze ;-)
Quindi minestre e vellutate son decisamente necessarie.
Tengono caldo, coccolano e soprattutto se ricche di cibi dolci aiutano anche a evitare la depressione da inverno, quella che ci porta a starcene rinchiusi in casa e a sperare solo che arrivi la primavera per sbocciare come fiorellini. Si può abbondare così in cipolle, porri, zucca, cavoli e tanti legumi. Perfetti anche per evitare l'altra tipica depressione di gennaio, la "ho mangiato troppo a Natale e ho giocato a vegeto sul divano per 15 giorni quindi mi sento fuori forma". ;-D
200 gr di cannellini secchi (o 300 gr sotto vetro)
5 cm di alga kombu
1 patata dolce grande
1 broccolo medio
1 porro
1 cucchiaio d'olio extra vergine
brodo vegetale qb
2 cucchiai di panna di soia
sale
pepe bianco
Mettete a bagno i cannellini in acqua fredda con la kombu per almeno 6/8 ore, poi cuoceteli in pentola a pressione fino a quando non sono belli morbidi.
Tritate il porro (compresa la parte verde) e fatelo stufare nell'olio con un pizzico di sale. Unite il broccolo, che avrete tagliato a pezzetti (compreso il gambo) e la patata dolce a pezzetti, fate saltare per qualche minuto, poi coprite con il brodo vegetale e lasciate cuocere fino a quando non sarà morbido. Unite i cannellini e fate cuocere per altri 5 minuti. Frullate il tutto fino a ottenere una crema molto liscia (potete anche passarla a setaccio) e regalate di sale. Fuori dal fuoco unite la panna di soia e il pepe bianco.
mercoledì, gennaio 07, 2009
Tatin di radicchio e cipolle rosse
Nevicata mostruosa, strade impraticabili (nota polemica: qualcuno può dire alla Moratti di far andar gli spazzaneve anche fuori dalla sua via????), un'ora passata a sradicar l'auto dal parcheggio (mi son parecchio divertita però...), idea di andarmene tra due ore prima i 30 cm diventino 50 ... però: oggi non ho dimenticato la scheda della digitale!!
Il mio stomaco deve ritornare alle sue misure standard dopo aver trascorso 15 giorni ad allargarlo a furia di cene/pranzi/colazioni di natale, avanzi di natale, capodanno, avanzi di capodanno. Mi aspettano quindi parecchie giornate in cui alle 11 mi verrà una fame spaventosa e alle 18 comincerò a pensare ad anticipare la cena ... la zuppa di miso è un ottimo ingannastomaco, così come il succo di mela caldo, ma se non si vuol entrare nel nuovo anno già frustrati le torte di verdure son un piccolo aperitivo (una fettina non una intera ;-DD) che soddisfa occhio, animo e pancia. Hanno il vantaggio di conservarsi per almeno tre giorni e di poter essere congelate.
L'idea di questa la devo a una cara amica ;-) una delle sante che costringo a esercizi di creatività incredibili durante le cene per normomangianti.
200 gr di farina integrale
2 cucchiai di olio di sesamo o di mais
2 cucchiai di panna di soia
acqua,vino o birra qb
1/2 cucchiaino di sale fino
1 radicchio trevigiano grande
1 cipolla rossa grande
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaio di acidulato di riso o aceto di mele
qualche goccia di aceto balsamico tradizionale (quello vero...)
2 cucchiai abbondanti di malto di riso
sale/pepe
Miscelate gli ingredienti per la pasta unendo acqua/vino/birra fino a ottenere un impasto morbido ed elastico. Fate una palla e lasciate riposare per un'ora avvolta nella pellicola.
Fate a striscioline il radicchio e a fettine non troppo sottili la cipolla. In una pentola che può andare in forno, stufate le verdure nell'olio con un pizzico di sale, unite a fine cottura gli aceti e il malto di riso. Aggiustate di sale e pepe.
Fate raffreddare leggermente, tirate la pasta abbastanza sottile e ricoprite con questa le verdure facendo un cordoncino intorno in modo che le verdure non fuoriescano.
Cuocete a 180° per 15 minuti (occhio, questa pasta tende a indurire molto se troppo cotta e inganna parecchio ;-D), fate raffreddare per una mezzoretta e poi capovolgete su un piatto come una tradizionale tarte tatin.
Ottima mangiata tiepida.
UPS ... dimenticavo: BUON 2009!!!!!! ;-)))) e grazie del meraviglioso 2008