Premessa: la macrobiotica non è difficile da seguire, ma in Francia, dove per altro la macrobiotica ha la sua sorgente europea (i centri macro più vecchi si trovano proprio qui) è uno slalom tra burro, formaggi e carni varie.
Parigi negli anni è migliorata e ci sono migliaia di ristoranti etnici, ma sono ancora impagabili le facce di alcuni ristoratori o panettieri quando chiedi qualcosa senza latticini o carne ... una specie di insulto alla bandiera ;DDDD
Colazione: si possono evitare senza problemi i croissant, lanciandosi sulla baguette con marmellata (c'è lo zucchero ma si è in vacanza!!!) oppure, se si hanno gusti camalli come i miei, sulla baguette con tonno e pomodoro. Le panetterie abbondano....
Pranzo: al Marais abbondano i locali arabi o kosher (oltre agli spacciatori di cioccolato...ai quali son riuscita a resistere in ricordo dei 40° italiani ;-)). Florence Finketsztajn in 24, rue del Ecouffes, è una pasticceria/panetteria/fast food ebraico spettacolare: consiglio vivamente le grand sandwich ripieno di patè di melanzane, verdure e tantissimi cetriolini sottaceto (per i non vegetariani o macrobiotici mi dicono avere un pastrami da sogno...) oltre alla torta di mele. I bagel sono impressionanti!
Per il resto il falafel la fa da padrone e ci sono code più o meno davanti a ogni locale, ma la velocità ipnotica a cui vengono riempiti i panini rende l'attesa brevissima. Il risultato poi è a dir poco spaziale (ricordatevi solo che la salsa è allo yogurth e la salsa piccante è sul serio piccante).
L'as du falafel in 34, rue de Rasier è un ottimo punto di partenza (per altro davanti a Finketsztajn ;-))
Merenda: solo e sempre Mariage Frères. Lo so, sembro una groupies ;-))
Cena: Léon, le sue cozze e patatine fritte mi hanno accolta appena scesa dall'aereo. Erano anni che non tornavo in uno dei ristoranti di questa nota catena belga e devo dire che son sempre buonissime!!! Oltre al fatto che sono aperti fino a mezzanotte e si trovano ad ogni angolod ella città ;-)) Per puro caso invece (stavo cercando un altro locale....) son capitata in un locale macrobiotico/vegano/vegetariano veramente ottimo.
Le cinq saveurs d'Ananda in 72, rue Cardinal Lemoine è un ristorante piccolino che serve tofu, seitan (non eccezionale) e tempeh (da urlo!!!) combinati con cereali, verdure e fantastici avocado in dosi da Obelix. Come sempre i dolci son un difetto.
Kil Son in 13, quai Montebello è stata un altro regalo del caso. Volendo andare a mangiar libanese son finita a mangiar coreano. Kimchi (verdure e radici fermentate con soia e spezie piccantissime) e aglio in gran quantità, ma la selezione di piatti di tofu, il calamaro alla piastra e i vermicelli erano spettacolari. Zuppe servite ancora in ebollizione in ciotole di ghisa pesantissime e carne, sempre per i non macro/vegani, cotta al momento.
Il ristorante da Tere e Graziano (luogo segreto e un solo tavolo ;-D) ha poi deliziato papille e cervelli per tutta la serata di sabato!!! Grazie ancora!!!!
Oh finalmente!
RispondiEliminal'ultimo localino l'ho ben presente...
dimmi la verità...tra te e quell'altro...chi s'è consumato più la lingua a forza di chiacchere? :)))
...povera Teeere!
;-DDDD te vedi di non far la furbetta ;-D ...abbiamo saputo di una cena molto ma molto alcolica qualche mese fa!!!!!!!! ;-D
RispondiEliminama quanto è bello filippo?????
mi hai fatto venire voglia di Parigi.
RispondiEliminaTi scrivo in privato per sapere dove hai alloggiato.
Complimenti per le foto, sono sempre spettacolari!
scusi, ma sto blog non prevede una faccina che fa la gnorri? :-D
RispondiEliminaAh Parigi! quanto mi manca, mi ha fatto piacere leggere delle tue passeggiate, mi sembrava di rivedere i posti in cui sono stata.
RispondiEliminaPerò non sono mai stata al giardin des plantes o all'institut du monde arabe, questi mi mancano, dovrò proprio provvedere.
Ciao baci
mia cara petulina...che maggnnano le scimmie?!?!abalushhhhhhami
RispondiEliminamoka...;-DDDD
RispondiEliminalaura...in un best western a montparnasse, niente di speciale ma pulito e comodissimo (trovato su expedia!)
marinalle...se ti capita, vacci son bellissimi!
abalush...tofu???? ;-DDD
cara Petula,
RispondiEliminagrazia per i post quotidiani, che ormai sono diventati una bella lettura di metà mattina!
mi consigli qualcuna delle mille opzioni dithe della Mariages e della Kusmi? sono imbarazzata nella scelta ma vorrei tanto provarne di nuovi (conosco solo il the al'Opera e il marco Polo di Mariages
anonimo (metti il nome per favore...detesto rispondere a qualcuno che manco so come si chiama ;-)))...dipende da cosa ti piace. io ad esempio non amo molto i té aromatizzati e mariage ha dei darjeliing e dei ceylon spettacolari, per iniziare un margaret hope o un ratnapura; altrimenti puoi anche provare il loro grand oolong; trai verdi il pa mu tai ha ben tre declinazioni. un consiglio è leggere le descrizioni, sono assolutamente perfette: se dicono che il té sa di erba della prateria è così (nella mia testa vedevo pure i bisonti...ma io son parecchio strana ;-DD).
RispondiEliminatra gli aromatizzati ho provato solo il loro Earl Grey French Blue e il té au tibet.
ups...grazie!!!! ;-)
RispondiEliminaPerfetto! allora inizio con l'ordinare quelli che mi hai consigliato (proverò di certo i verdi, che adoro, e il tanto declamato oloong -così mi cimento anche con quella ricettina dei gamberi..;-))e poi mi studio un pò le descrizioni e mi lancio!!
RispondiEliminaGrazie ancora! Sei davvero una grande fonte di stimoli per me (ho inziato anche a leggere ADORATA CREATURA e non ho che pensieri di meravigliato stupore e gratitudine per la bellezza e l'intimità che ti dà un epistolario)
Ciao Ciao
PS:l'anonimato non era voluto
astrid....lo so lo so, ma con un nome come astrid rimanere anonimi è un vero peccato ;-)
RispondiEliminagrazie! adorata creatura è una continua emozione, un piccolo brivido quotidiano.
vado a parigi giovedi prossimo, grazie per i consigli è sempre un piacere leggerti ;)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNestled in the vibrant culinary landscape of Singapore, Sanook Kitchen Singapore stands as a testament to the city-state's diverse and rich gastronomic traditions. This culinary haven seamlessly blends the essence of Singaporean flavors with a touch of innovation, offering a menu that is both a nod to tradition and a celebration of contemporary tastes
RispondiElimina