Vita dura per i vegani in una città come Barcellona, vita spensierata per i macrobiotici che in quattro giorni hanno accumulato proteine "da pesce" per un anno!!!
L'obiettivo non era tanto la cucina quanto godermi la città, stare quattro giorni lontano dalle brume milanesi e sfogarmi con Gaudì e Mirò...ne ho fatto un'overdose.
Una città allegra, visionaria e bella. Una città piena di colori anche se piove e che esplode con il sole, che ha case con facciate ricamate, vie dove hai il sospetto di aver sbagliato a voltare, mercati pieni di frutta ipertrofica e pappagalli al posto dei piccioni.
Ho stressato tutti gli amici e i conoscenti (grazie!!!) per avere indirizzi su dove mangiare a Barcellona...per poi decidere che i ristoranti consigliati erano troppo raffinati e innovativi per il mio primo soggiorno nella capitale catalana e così rifugiarmi in osterie con cocina de mercado (i nostri trani), bar con tapas e ristoranti scelti a seconda del tipo di fame.
Tutto questo soprattutto dopo la prima sera.
Arrivati in uno splendido hotel della catena Hesperia (tutto prenotato online con Expedia...), a due passi dalla Sagrada Familia, siamo finiti nella trattoria all'angolo dove ci hanno accolto delle seppie alla griglia e dei calamaretti fritti da svenimento il tutto a una cifra ridicola almeno per chi è abituato ai prezzi "assurdi" di Milano.
Ho quindi intervallato il mio pellegrinaggio a due geni come Gaudì (ma vi immaginate il mondo interiore di quest'uomo) e Mirò con passeggiate sulle ramblas, lungo la spiaggia di Barcelloneta, al quartiere a lato di passer de gracia, al mercato della boqueria e a un'infinita serie di librerie, caffè (compreso starbucks dove era possibile bere un te decente....) e locali mangerecci.
La Boqueria è uno dei mercati storici di Barcellona, a lato della Rambla è uno spettacolo per occhi e narici. Fantastico anche il bar al centro del mercato dove in piedi si possono gustare tapas deliziose.
El cafesito è una romantica isola in una delle zone più malfamate della città (hanno scippato una ragazza proprio davanti ai miei occhi...), si apre la porta e si viene scaraventati indietro di una settantina di anni, vetri art noveau, pizzi, ricami, mobili vecchie quadretti kitch alle pareti. Ottimo baccala all'aglio e paella catalana da leccarsi le dita.
Paco Meralgo (carrer Muntaner 171) e Taller de tapas (carrer de l'argentaria) sono invece quelli che a Milano si definirebbero locali un po' fighetti: banconi e apparecchiature di design, camerieri impomatati e clientela da teatro, ma la qualità e varietà dei piatti, la freschezza del pesce (sono stata salutata da fasolari e astici...) e le ostriche mi hanno fatta tornare da Paco per ben due volte...pan y tomato, accompagnamento tipico delle tapas, in entrambi i casi delizioso.
Anche Origen non scherza in quanto a design ma ha una posizione invidiabile, davanti alla chiesa di Santa Maria del mare, una zuppa di castagne e zucca confortante in una domenica di pioggerellina, una crema catalana da ricordo (ovviamente non mio visto che la crama pasticcera è una cosa che odio fin dall'infanzia...) e un menu stile rivista con spiegazione dell'origine di ogni piatto molto originale (ovviamente me lo sono portata via ;-)
Il mio locale preferito è stato però il caffè di fronte al museo Picasso, ci sono arrivata grazie alla scritta Sidra fresca e ho scoperto un locale antico, proprietari amabili e dediti a far ingrassare a furia di "pica pica" una macrobiotica che di fronte allo spillatore antico di sidro e all'enorme scatola di accughe per poco non sveniva dalla gioia...;D
Bellissimo il tuo viaggio!
RispondiEliminaChe voglia di tornarci...
Mmmmh, tapas...
Bentornata!
Perche' un italiano su tre vuole lasciare l'Italia per Spagna, Francia o al max Inghilterra? Perche', eh? Ditemi perche' :)
RispondiEliminaE il perchè te lo dico io..
RispondiEliminache in spagna ci sono stata tanto tempo ( stavo con un madrileno)..Sob!! :-D
Che fantastica gita Petula!!
Brava...Baciotti
Vorrei anche assaggiare qualche tapas...:-)
Hai fatto le scelte migliori per mangiare. Son davvero contenta che ti sia piaciuta la città, il suo ritmo e stile di vita. Un baciotto.
RispondiEliminaChe nostalgia di Barcellona! Appena tornata io avevo letto "il centravanti é stato assassinato verso sera" di Montalban per prolungare, almeno nella mia testa, l'atmosfera della splendida città.
RispondiEliminamegadonna, rileggerti è un piacere. mi stavo preoccupando. ho da consigliarti un libello, non ci crederai. trattasi di il mago, di césar aira, uscito in feltrinelli. dimmi che ne pensi... sto chiudendo bottega, nel senso che finalmente domani sera registro l'ultima di ambra, e poi vanno in onda le incheiste. ho già la prossima programmazione, ma direi che un salto a milano lo faccio. devo discutere di un lavoro librario. che fai, m'inviti a pranzo? strabaci.
RispondiEliminase la spagna è la metà di barcellona capisco perchè gran parte dei camerieri sono italiani ;-)
RispondiEliminapeccato che qui i ristoranti spagnoli non siano eccezionali e le tapas ricordino più che altro i nostri stuzzichini da aperitivo :-(...
perec che bello! grazie del consiglio appena riesco ad arrivare a una libreria lo compro (influenza sigh!)...tu hai garantito inviti a pranzo e cena, magari è la volta che ci viene anche elisa ;-DDD
cannella, peccato che tu fossi così lontana!
Ahahah, e come potrei perdermi perec che, se vado a Roma solo nei we per la famiglia, non so come beccarla?
RispondiEliminaPerec e` piu' impegnata di te e me messe assieme :))
Tenetemi aggiornata e cerchiamo di fare la sera che il teletrasporto ancora non lo hanno inventato: ah, sai petula, che forse cambiamo sede e finisco ancor piu' lontano, mentre il mio stipendio netto diminuisce sempre piu'...bello vero?
ok proviamoci! ;-DD
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