Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
venerdì, febbraio 23, 2007
Un quasi classico: il castagnaccio
Il castagnaccio è uno di quei dolci che per me sono simbolo di vera coccola. Dolce ma non troppo, bassino, morbido, ne posso mangiare a quintalate ... ovvio devono piacere le castagne, ma non ho mai capito perché ma il castagnaccio suscita o amore esagerato o disgusto totale nelle stesse persone che sono poi in grado di ingoiarsi un montblanc intero ;-))). Ha poi il vantaggio di essere dolce al naturale e di essere comodo da trasportare. Certo non è un dolce dieticissimo e questa non è proprio una versione originale ... ;-)) Di versioni di castagnaccio ne ho comunque prodotte diverse e in questa ho usato il latte di riso proprio per evitare le lamentele di quelli che dicono che è troppo poco dolce.
300 gr di farina di castagne
latte di riso qb
4 cucchiai di olio
due cucchiai di pinoli
2 cucchiai di mandorle tritate finissime
qualche ago di rosmarino
1 pizzico di sale
Miscelate farina di castagne, sale, mandorle tritate e latte di riso fino a ottenere una pastella liscia e abbastanza liquida.
In una teglia versate l'olio e poi la pastella, che non deve essere più alta di 1 cm e mezzo. Cospargete la superficie di aghi di rosmarino e pinoli e cuocete in forno caldo a 180° fino a quando sulla superficie non si formeranno delle crepe.
linkata...
RispondiEliminala smetti???
RispondiEliminaieri sera amici a cena, dolce: il CASTAGNACCIO! anch'io ho usato il latte di riso per lo stesso motivo, solo che non ho potuto esimermi dal riempirlo di uvette dal momento che per il mio biondastro un dolce senza uvette non ha neanche senso di esistere!! ehmmm...si, lo so, è un po' strano l'individuo..;D
ciaaao..buon we!!!
le foto dei tuoi piatti sono particolarmente ben fatte. Le fai tu?
RispondiEliminamarta .. ;-DDD
RispondiEliminaadriano ... grazie! che gentile! sì, tutte proprio tutte con tanto di copyright ;-)))
Lo mangi a quintalateeee??
RispondiEliminaO__o
Beata te! :-[
Io dopo una fettina mi sento in colpissima...
Epperò è buono.
Anche a me piace la versione con pinoli e uvetta.
Buon lavoro!
;-DDDD il senso di colpa non mi appartiene proprio...
RispondiEliminaallora oltre che come cuoca, sei una bravissima fotografa :-)
RispondiEliminaCiao
Adriano
A Genova al posto del rosmarino mettiamo il finocchietto :)
RispondiEliminanoi invece di 4 cucchiai di olio ne mettiamo solamente 2, niente mandorle ma noci...e poi per arricchirla aggiungiamo fichi secchi a pezzetti e uvette...fantastico!!
RispondiEliminaIo sono di Piacenza ed ho imparato a farlo all'antica, diluendo la farina solo con acqua! Uniche concessioni: un filo d'olio nuovo ben fruttato, rosmarino e qualche pinolo. Condizione irrinunciabile per questa ricetta é la farina: deve essere superba e non amara! Complimenti per il blog! Ciao Leo
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