Cibo e ricette in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti...
lunedì, maggio 09, 2016
La colazione della domenica
Qui due sono le cose sacre (a parte il pub del venerdì e la fila) la colazione e il week end.
La colazione mediamente si fa fuori, i posti carini non mancano e sono ovunque: nei quartieri più impensati della città improvvisamente trovi una decina di persone in fila ad aspettare di fare colazione nel nuovo cafè.
La domenica tutto inizia non prima delle 10. Prima delle 10, in giro ci sono solo runners e anziani, a volte anziani runners. Fare colazione tardi e farne una sorta di pranzo è molto normale. La fretta, che si può notare durante la settimana, la domenica non esiste, tutto si rallenta.
PS Tutto questo non vale se lavori di domenica, ma anche i negozi non aprono prima delle 10 e chiudono al max alle 5.
Questo è il paese per me anche solo per la colazione: salata prima di tutto!
L'odore nauseabondo di brioche di pessima qualità che ha tormentato per vent'anni le mie mattine all'uscita della metro, qui non c'è. Oddio a volte l'odore è quello del bacon bruciato o dell'uovo fritto in grasso non riconoscibile, ma il mio stomaco lo regge meglio.
Però io sono un'allodola, dalla nascita. Mi sveglio prestissimo e alle 11 di sera sono una larva.
Per ora viviamo in South London, zona molto negletta dagli italiani, ma tranquilla, ben servita, verdissima, piena di parchi di dimensioni gigantesche e a meno di un'ora dal mare e a 30 minuti dal centro.
Ho la fortuna di avere un bel parco a 4 minuti da casa e di essere da qualche tempo un'appassionata della corsa.
Quindi la domenica mattina per me è:
nutrire i tre felini
lasciare dormire l'ing
fare pratica
uscire a correre
doccia
colazione
La colazione quindi è a casa (troppo presto!) e non è una colazione macrobiotica. Il resto della settimana anche sì, ma la domenica no!
O meglio, il pane lo faccio io e le uova sono del contadino (un post lo meritano solo i farmers market), ma l'avocado non è per nulla macrobiotica, qui, però, sono da sturbo. Di una qualità che a Milano non ho mai visto, piccoli, scuri, molto saporiti e profumati: una vera delizia e se avete visto qualche puntata dei programmi di Nigella sapete di cosa parlo. Li vendono in tutti i supermercati o maturi e pronti da mangiare o da maturare a casa, con una certa differenza di prezzo.
Comprate gli avocado belli maturi o fateli maturare in casa, devono essere morbidi al tatto e non verdi brillanti all'interno, si devono spappolare senza sforzo con una forchetta, se sono sodi sanno di saponetta. Occhio che abbiano il picciolo.
Una vera NON ricetta!
Pane integrale con semi (meglio se fatto in casa e con pasta madre)
1 avocado
1 uovo
sale
pepe
succo di lime
Tagliate a fette il pane e grigliatele. A parte pelate, togliete il nocciolo e schiacciate l'avocado in una ciotola condendolo con lime, sale e pepe.
Tenete in caldo il pane e cuocete l'uovo come più vi aggrada. In questo caso ho preferito strapazzarlo con sale e una puntina di harissa.